In Piemonte si andrà in bici e non più in treno? Marello chiede ancora il potenziamento del servizio ferroviario post-Covid e interroga la Giunta.

Nella mattinata di ieri il Consigliere Maurizio Marello (Pd) ha presentato un’interrogazione al Consiglio regionale avente per oggetto nuove strategie di potenziamento del servizio ferroviario post-Covid e risposte della Giunta in merito al bando “Recupero delle linee ferroviarie in disuso con la realizzazione di piste ciclabili o altre forme di mobilità”.
A fare da spunto per l’interpellanza è stata la pubblicazione, da parte della regione Piemonte sul proprio portale, di un bando, in scadenza il 19 febbraio 2021, dal titolo “Recupero delle linee ferroviarie in disuso con la realizzazione di piste ciclabili o altre forme di mobilità” in merito al finanziamento di indagini preliminari per il recupero del sedime ferroviario in disuso a favore della realizzazione di piste ciclabili o altre forme di mobilità.
Marello, intervenuto più volte in Aula sul tema, ha ribadito il suo pensiero nel testo dell’interrogazione: «Il taglio di corse o la sospensione di tratte ferroviarie determinano l’indebolimento del servizio e la sua minore attrattività: le ferrovie possono rappresentare una risposta al cambiamento richiesto dalla mobilità, migliorando la quota di spostamenti a elevate performance ambientali e contribuendo significativamente alla riduzione delle emissioni inquinanti che hanno conseguenze sul clima», vi si legge.
Tra le questioni più care al Consigliere la riattivazione delle tratte ferroviarie Bra-Cavallermaggiore – Alba Asti Nizza e di altre corse sospese in provincia di Cuneo e Biella, la cessazione della politica di tagli e la progettazione di nuove strategie di potenziamento del servizio ferroviario post- Covid, già oggetto di un’interrogazione e di un ordine del giorno nel mese di settembre.
A riprova dell’utilità del servizio ferroviario il quotidiano La Stampa ha recentemente pubblicato un form online chiedendo a 1540 studenti iscritti alle Scuole Superiori della provincia di Cuneo quali mezzi utilizzassero abitualmente per raggiungere le lezioni. Ne è emerso che il 58% di essi usufruisce di mezzi di trasporto pubblici (bus e treni) e si sono rilevate, in particolare in provincia di Cuneo, difficoltà per la non corrispondenza degli orari dei treni rispetto a quelli canonici di ingresso o uscita da scuola (è il caso ad esempio del treno Fossano-Cuneo per quanto riguarda l’orario di ingresso a scuola e della tratta Cuneo-Centallo-Fossano per l’uscita). «A tal proposito la regione Piemonte dovrebbe dare risposte, garantendo un servizio ferroviario potenziato (con un numero maggiore e più mirato di corse) e fruibile, senza problematiche, da un numero sempre più alto di studenti e lavoratori pendolari», ha spiegato Marello.
Ha aggiunto ancora il Consigliere: «Come riportato dai quotidiani è tornato inoltre al centro di proteste dei pendolari il servizio ferroviario che collega Novara a Biella con una lettera rivolta all’assessore regionale ai Trasporti e al direttore di Trenitalia Piemonte per segnalare una serie di disservizi e chiedere il ripristino di alcune corse sulla tratta Novara-Biella-Santhià: in particolare la linea, dopo la riduzione di corse operata a marzo 2020, non ha avuto nuovi treni. Le attuali problematiche sono state segnalate nei mesi scorsi, ma al momento non hanno visto risoluzione causando tuttora disservizi e l’impossibilità di utilizzare la mobilità su ferro in alcune fasce orarie pendolari feriali e nel weekend. La situazione si è aggravata con la ripresa al 50% delle lezioni negli Istituti superiori con l’aumento significativo degli utenti lungo una linea che ha troppe poche corse».
«Ho chiesto dunque alla Giunta se e come intenda coniugare le necessità di potenziamento del servizio ferroviario esistente, già all’attenzione del Consiglio e cara, a parole, a tutte le parti politiche che siedono in aula, con l’oggetto del bando promulgato che pare avere ancora una volta come obiettivo lo smantellamento e la liquidazione di tratte ferroviarie potenzialmente ripristinabili e utili ai cittadini piemontesi», ha aggiunto in conclusione, «chiedendo altresì di avere maggiori informazioni in merito al bando, riguardo alla sua finanziabilità e alle finalità dello stesso».

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