Impugnata la legge piemontese sulla “Assegnazione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico”. Marello: «L’Amministrazione Cirio ha approvato poche leggi e alcune di dubbia legittimità costituzionale: al banco di prova del bilancio di previsione non possiamo essere tranquilli».

In apertura del Consiglio regionale di questa mattina è stata discussa la notizia dell’impugnativa da parte del Governo della legge della Regione Piemonte n. 26 del 29/10/2020 recante “Assegnazione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico” in quanto le disposizioni contenute negli articoli 2,4,7,8,9, 11,13, 14, 15, 16, 19, 20, 21, 22, 23 presentano aspetti di illegittimità costituzionale.
A tal proposito ha preso la parola anche il Consigliere Maurizio Marello (Pd) ricordando un intervento fatto in Consiglio a gennaio 2020, in merito alla quantità di legislazione che il nuovo consiglio, attuale amministrazione regionale, aveva posto in essere fino ad allora rispetto alle altre amministrazioni di centro destra e centro sinistra succedutesi negli anni precedenti. In particolare il Consigliere Marello aveva evidenziato come dal punto di vista quantitativo il numero dei provvedimenti approvati fosse decisamente inferiore a quello delle antecedenti amministrazioni.
«Da allora è trascorso un anno, certamente travagliato, nel quale tuttavia il Consiglio regionale si è ritrovato a votare non più di alcune “leggine” che definisco così non per la loro importanza, ma perché composte di pochi articoli mirati, e un numero esiguo di provvedimenti più complessi riguardo a materie ampie e presupponenti un programma politico», ha dichiarato nel suo intervento il Consigliere Marello, «A questo punto ritengo utile affrontare la questione della qualità della legislazione oltre che della quantità: le poche leggi approvate dal Consiglio regionale del Piemonte sono diventate oggetto di impugnative significative (basti pensare al “Riparti Piemonte” che ha visto impugnare un 25% della legge, oltre a quella attuale che tocca una norma di grande importanza anche economica come quella relativa alle concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche)».
«Certamente un dato come questo alla fine del primo intero anno di amministrazione Cirio e della sua maggioranza consiliare, deve farci riflettere su una sostanziale inadeguatezza della qualità legislativa», ha concluso il Consigliere, «Avremo occasione di portare avanti questa riflessione politica affrontando nei prossimi mesi il bilancio di previsione: certo è che i fatti non ci consentono di stare tranquilli».
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