Discusso il Defr 2021-2023: numerose perplessità da parte delle opposizioni. Marello: «Impostato in questo modo il documento è un’occasione persa per pianificare il futuro del Piemonte».

E’ iniziata, nel corso del Consiglio regionale odierno, la discussione in merito al Defr, Documento di economia e finanza regionale 2021-2023, ritenuto il principale strumento di programmazione economico-finanziaria di una Regione.
Nel corso del dibattito le minoranze hanno espresso numerose perplessità riguardo al documento. In particolare il Consigliere Pd Maurizio Marello è intervenuto annunciando il voto contrario del gruppo di appartenenza: «Un Defr dovrebbe contenere le linee programmatiche dell’azione di governo regionale e costituire il presupposto del controllo strategico», ha precisato Marello, «Si tratta di un documento importantissimo nella misura in cui lo si affronta per quello che effettivamente dovrebbe essere ma è evidente come l’amministrazione Cirio lo abbia considerato invece come un adempimento burocratico, svuotandolo dell’aspetto programmatorio, così fondamentale».
«Dapprima la stesura del documento è stata caratterizzata da una “gestazione” eccessivamente lenta e frammentaria conclusasi con una sorta di copia-incolla del Defr dell’anno precedente priva di indicazioni precise riguardo alle singole tematiche, senza strategie sulle quali effettuare scelte concrete dal punto di vista economico. Questa situazione indica una debolezza programmatoria dell’amministrazione che oggi governa il Piemonte. Un fatto come questo, negativo in tempi normali, lo diventa ancor più in un momento di crisi sanitaria che costituirà certamente un punto di svolta economica, politica e antropologica nelle nostre società, con conseguenze permanenti su un modello sociale ed economico già in difficoltà prima del Covid e oggi stravolto».
«Compito della politica, ad ogni livello, è quello di darsi nuove strategie, guardare avanti, proporre idee che possano incidere positivamente sulle nostre comunità», ha proseguito Marello, «Dal nostro punto di vista non vi è migliore occasione di un Defr per provare a dare risposte ai cittadini, assolvendo a pieno il compito della politica».
«Il Defr 2021-2023, così come elaborato, consiste poco più che in un’analisi dei problemi, senza fornire risposte in merito a tante questioni sulle quali il Covid ha inciso in particolar modo. Ad esempio mi chiedo quali risposte intenda dare la Regione al comparto del trasporto pubblico, al comparto agricolo, alla formazione professionale, al settore turistico? ».
«Del resto l’amministrazione Cirio ha messo in campo in questi mesi una narrazione che ha avuto la caratteristica di prescindere dalla realtà e dalle responsabilità» – ha concluso il Consigliere – «Basti pensare alla recente dichiarazione del Presidente della Regione che ha richiesto unità tra le parti politiche di fronte all’emergenza, tralasciando di aver agito in maniera completamente opposta fino a pochi mesi fa».
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