Discussa la delibera sulle “politiche regionali in materia di sicurezza integrata”. Marello: «Siano destinate maggiori risorse alla formazione della Polizia Municipale e si potenzino strategie intercomunali per garantire sicurezza a tutti i piemontesi».

E’ proseguito durante il Consiglio regionale di oggi l’esame della Proposta di deliberazione n. 118 “Linee programmatiche di intervento e azioni prioritarie in materia di sicurezza integrata, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, della Legge Regionale 10 dicembre 2007, n. 23 (Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata)”, licenziata a maggioranza dalla I Commissione il 9 dicembre 2020.
Nel corso della discussione in aula virtuale anche il Consigliere Maurizio Marello (Pd) è intervenuto a proposito della delibera che riguarda la cosiddetta sicurezza integrata (in modo particolare sotto i profili di polizia urbana, prevenzione e socialità) tracciando il solco dell’azione regionale nei prossimi tre anni.
Marello si è detto d’accordo sui principi generali della delibera a suo avviso condivisibili: in essi si parla di prevenzione e sicurezza nell’ambiente in cui i cittadini vivono e di contesti che possano garantire una buona qualità della vita così come della distinzione tra la sicurezza da un punto di vista reale (per quanto concerne il numero dei reati ecc.) e la sicurezza percepita, per nulla secondaria.
«In particolare», ha spiegato poi il Consigliere, «vorrei porre in evidenza aspetti che non riguardano i principi fondanti della delibera, bensì le azioni che essa programma. La maggior parte dei fondi messi in campo sono stati destinati a strumenti tecnologici (oltre un milione di euro è finalizzato a bandi per acquistare le body-can ossia cellulari-telecamera per la Polizia municipale) e cifre minori per la videosorveglianza. La tecnologia può consentire alla Polizia di lavorare in condizioni più efficaci e va accolta positivamente, ma tali soldi devono essere spesi con cura».
«È evidente che molti reati vengono oggi sventati laddove esiste una buona rete di sorveglianza: dunque il punto di svolta non è il numero di telecamere a disposizione, ma l’integrazione tra comuni. E’ necessario potenziare progetti strategici intercomunali e procedere ad un’integrazione e interconnessione tra Polizia locale, Prefetture e Polizia di Stato. In questo modo si otterrebbe un aumento dell’efficacia della capacità di controllo senza spreco di denaro né eccessiva invasione della privacy dei cittadini».
«Questa delibera stanzia un milione e mezzo di euro per le tecnologie e pone solo 100 mila euro sulla formazione di agenti di Polizia Municipale non andando incontro, di fatto, a quelli che sono i problemi reali dei comuni, ovvero la carenza di organico e l’assenza di formazione di personale. E’ fondamentale offrire una corretta formazione agli operatori di Polizia. Invito perciò ad incrementare questa cifra fin da subito: la delibera finalizza 20 mila euro per i “coordinatori della sicurezza di vicinato”, ma ritengo che sarebbe molto più utile investirli nella formazione della Polizia, settore estremamente importante».
Per quanto riguarda la presentazione del documento il Consigliere ha commentato: «Non ho apprezzato l’inquadramento in logica propagandistica con cui è stato proposto. La sicurezza è una tematica né di destra né di sinistra, tanto più lo è la sicurezza integrata: cerchiamo di lavorare tutti insieme affinchè tutti i piemontesi siano nelle condizioni di vivere con una buona qualità della vita anche sotto il profilo della sicurezza».


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