Un suicidio politico la riforma sanitaria calibrata soltanto su Torino

(dall’intervista pubblicata su La Stampa di sabato 15 ottobre 2011)

 «Le scelte fondamentali della Regione guardano solo a Torino, alle esigenze della metropoli. Dimenticando le particolarità del resto del Piemonte e la sua virtuosità. Un suicidio politico. Ci opporremo anche se da mesi nessuno ci ascolta». Maurizio Marello, sindaco di Alba e presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asl Cn2, è tra i più agguerriti nel dire «no» all’unione delle due Asl, scorporando gli ospedali in rete.

Che cosa intende?

«Oggi la sanità, prima ancora la ripartizione delle risorse dopo i tagli alla scuola e ai servizi socioassistenziali. Domani l’affidamento della gestione dei rifiuti, che andranno alle Province che si vogliono abolire. Tutto calibrato sull’area metropolitana. Si dimentica che il Piemonte è anche altrove».

Ma il voto nelle province è stato decisivo per eleggere Cota.

«Appunto. Una grave incoerenza politica».

O siete voi a difendere «interessi di bottega»?

«Affatto. Qui difendiamo i cittadini e i servizi che hanno saputo costruire e meritare in questi anni. Nella Granda, più estesa della Liguria, indispensabili due Asl per due aree non omogenee. Serve un forte ospedale a Cuneo, serve che Verduno sia ancorato al suo territorio. Alla Fiera del Tartufo ho incontrato informalmente Cota, gli ho spiegato questo, gli ho detto che gli sprechi sono a Torino e non qui. Lui vuole proseguire su questa strada. Ma noi oggi siamo tutti uniti, sebbene su posizioni di partenza opposte. La riforma così impostata è sbagliata».

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