Risposte del Sindaco a preoccupazioni emerse in città

(dall’intervista di Beppe Malò pubblicata su Il Corriere del 24 ottobre 2011)

In quale direzione sta andando la nostra città? Può sembrare provocatorio porsi una domanda del genere a ridosso di una domenica di Fiera da “tutto, ma tutto esaurito” e a metà strada del periodo d’oro delle stagione turistica. Eppure, pure in un contesto che si va profilando positivo, capita di percepire commenti preoccupati e considerazioni sulle quali non si può fare a meno di approfondire.

“Alba muore”  ci ha detto una commerciante che solo pochi minuti prima non si era certo lamentata dell’incasso della domenica del Baccanale. «Non ci possiamo lamentare – ammette -, ma questi giorni sono l’eccezione e non la regola. Si lavora molto, ci vorrebbe una fiera ogni mese, ma si fa molta più fatica di un tempo. I clienti parlano e si confrontano con noi. E, come noi, non sono tutti contenti allo stesso modo».

Cos’è che non sta funzionando?

«A parte il discorso sulla crisi – riprende – c’è il fatto che stiamo notando la ripresa della microcriminalità e un incremento della trascuratezza. La città sembra meno curata. Un esempio che posso fare è quello della cura del verde e della pulizia. Noi abbiamo un bar e apriamo alle 4 del mattino. E’ un orario privilegiato per osservare la città. Bisognerebbe vedere quante bottiglie di birra sono state abbandonate in giro, magari insieme ai resti del cibo e relative cartacce. La birra è un ottimo diuretico e si vede…, un mattino abbiamo chiesto soccorso per un giovane che si era addormentato in auto, col motore acceso e la testa abbandonata sul volante».

Analogamente si possono commentare episodi come la rottura di alcune piante messe a dimora in viale Vico e atti di vandalismo che si sono registrati in vari punti della città. Se Alba stia perdendo in vivibilità lo abbiamo chiesto al sindaco Maurizio Marello.

«Il tema – replica il sindaco – mi sta molto a cuore. L’Amministrazione ogni anno investe molti soldi per essere accogliente: 350.000 solo per la cura del verde pubblico. Negli ultimi due fine settimana Alba ha ospitato 250mila turisti e ho sentito commenti molto positivi sulla nostra città. Certo non è facile, anche perchè lo sforzo che in periodi come questo è richiesto ai responsabili del nostro settore ambiente è assolutamente straordinario. Per quanto riguarda l’ordinarietà possiamo ancora migliorare, specie nei quartieri meno centrali. Una città pulita è però merito di tutti ed ha bisogno del concorso di tutti i cittadini: spesso cartacce e mozziconi vengono buttate a terra e non sempre perchè mancano i cestini. Analogamente stiamo assistendo ad atti vandalici sulla cartellonistica stradale o nei giardini, sui quali l’amministrazione deve poi intervenire. Così paga l’intera collettività. Insomma ci vuole uno sforzo amministrativo ed un impegno civico da parte di tutti».

La città sta diventando meno sicura?

«Aumentano le operazioni delle nostre forze dell’ordine che si concludono assicurando alla giustizia i responsabili di reati. Se le forze dell’ordine operano con efficacia allora significa che c’è maggiore sicurezza per i cittadini. La repressione però non basta: paga, a livello di prevenzione – il lavoro fatto nello sport, nel volontariato, dai servizi sociali, dai progetti per i giovani. Certo che i tagli al sociale, in questo senso, non ci aiutano».

I commercianti si lamentano, lei condivide?

«Anche Alba – chiude Marello – soffre da tre anni gli effetti della crisi economica mondiale, seppure meno rispetto a zone limitrofe. In parte la crisi dei consumi viene compensata dal turismo in continua crescita non solo in autunno ma anche in altri periodi della stagione. Quest’anno abbiamo assistito per la prima volta ad un significativo turismo estivo nei mesi dei luglio e agosto. Insomma la qualità della vita cittadina, quella legata all’habitat, credo non sia peggiorata affatto, anzi Alba ed il suo territorio rappresentano da questo punto di vista sicuramente un’eccellenza. Sicuramente è diminuita la qualità della vita dei singoli e delle famiglie in conseguenza della crisi che ha ridotto il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni e  che ha effetti negativi sull’occupazione specie quella giovanile. Questo è un grave problema al quale i governi, soprattutto europei dovrebbero provare a dare risposte nuove, più incisive».

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