REFERENDUM 12-13 GIUGNO 2011
Carissimi,
Ponendomi umilmente nella scia del nostro Presidente Giorgio Napolitano, vorrei sottolineare il “dovere civico” del voto, specie quando si è chiamati a decidere di problemi di primaria rilevanza e quelli oggetto del referendum di domenica e lunedì prossimi (12 e 13 giugno) sicuramente lo sono.
Quanto al merito dei quesiti referendari, mi pare giusto ribadire la linea dei “quattro sì”, che già si è affermata tra le formazioni politiche a cui tanti di noi fanno riferimento e che in queste settimane si è fatta strada tra i cittadini-elettori, a prescindere dalle appartenenze politiche.
- Rinnovare il rifiuto del nucleare, del resto già sancito con referendum nel 1987, mi sembra oggi doveroso, sia come sana reazione di prudenza dopo quanto è accaduto in Giappone a Fukushima sia come stimolo ad impegnarsi finalmente con decisione sulla via del risparmio energetico e della produzione di energia da fonti rinnovabili.
- Sull’acqua, tutti a gran voce diciamo che è un bene pubblico e che non deve diventare una merce oggetto di speculazione. Quanto alla “gestione”, è sbagliato imporre per legge il modello privato del servizio idrico: esperienze concrete ci insegnano che esistono fior di gestioni pubbliche efficienti ed attive. Allo stesso modo come esistono gestioni miste pubblico-private che danno prova di efficienza e capacità di investimento. A parer mio debbono essere i singoli territori e gli enti locali a scegliere le forme di gestione più appropriate, nel rispetto del principio fondamentale della rilevanza pubblica dell’acqua. Altrettanto errato è garantire alla gestione privata del servizio un rendimento più che discreto, anche, magari, nel caso di sua scarsa efficienza.
- Infine, il legittimo impedimento. Già il nostro codice di procedura penale regolamenta a modo i casi in cui un imputato può legittimamente essere impedito a presentarsi di fronte ai Giudici. Assicurare garanzie più forti ad alcune personalità politiche pare contrastare decisamente con il principio fondamentale dell’eguaglianza di tutti di fronte alla legge.
Domenica e lunedì, quindi, rechiamoci tutti, con serenità e decisione, alle urne per dire il nostro sì a ciascuno dei quattro referendum.
Maurizio Marello
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