Non griderà; né farà udire in piazza la sua voce (primo canto del servo del Signore).
Nei primi tre giorni della settimana santa la liturgia offre la possibilità di meditare sulla figura del “Servo del Signore” descritta dal Profeta Isaia, nel quale già i primi cristiani hanno intravisto la figura di Gesù. Questo inviato dal Signore sarà mansueto, umile e amico dei poveri. Ma sarà anche forte e costante; non si scoraggerà per le contraddizioni e farà trionfare la giustizia.
Nel proporre questa trilogia, Isaia si pone come Profeta ma anche come straordinario Poeta dell’umanità. Per questo motivo, mi permetto in questi giorni di proporre sul mio blog questa Parola che si rivolge ad ogni uomo, credente e non, perchè è Parola di speranza. Aiuti ciascuno di noi a vivere questa settimana in fiduciosa attesa del “nuovo”.
maurizio marello.
Lunedì Santo.
Dal libro del profeta Isaia (42,1-7)
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto in cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento».
Così dice il Signore Dio,
che crea i cieli e li dispiega,
distende la terra con ciò che vi nasce,
dà il respiro alla gente che la abita
e l’alito a quanti camminano su di essa:
«Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
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