Le critiche de “L’Osservatore” su Gazzetta d’Alba fanno discutere
Riportiamo le lettere pubblicate da Gazzetta d’Alba sul numero in edicola in risposta all’Osservatore di martedì 25 maggio.
– Gentile Direttore, ho notato che da alcune settimane è cambiato l’autore della rubrica L’Osservatore, ma, ahimè, leggendo il commento apparso sul numero 21 del 25 maggio, ho già avuto occasione di rimpiangere il “vecchio” Osservatore che si distingueva per le approfondite conoscenze dei problemi cittadini, per l’acutezza delle sue osservazioni e per la saggezza dei consigli rivolti agli Amministratori. Doti di cui purtroppo difetta il “nuovo” Osservatore, che si riduce a fare un elenco di affermazioni generiche e non circostanziate, più incline al pettegolezzo grossolano che all’analisi dei problemi. Non è che il suo nuovo collaboratore dimentica di leggere gli articoli di approfondimento del Suo giornale?Non mi dilungo a controbattere tutte le affermazioni dell’Osservatore, ma ne scelgo alcune. Innanzitutto non condivido la generica sensazione di una città “più sporca e trasandata e meno vivace”, perché mi sembra che l’ordine e la pulizia siano più che soddisfacenti, salvo episodi legati più all’inciviltà di singoli cittadini, mentre le recenti iniziative ricreative e culturali dimostrano una vivacità semmai crescente. Se questo Sindaco riceve meno e delega di più gli Assessori, a mio parere è anche dovuto al fatto che è più presente sul territorio a vedere da vicino i problemi, a dialogare coi cittadini e i Comitati di quartiere, e che può contare su una squadra di Assessori di fiducia che lavorano con lui. A giudicare dalla mole di lavoro che sta svolgendo il nostro Sindaco, a partire dalla complessa redazione del nuovo Piano Regolatore, rimasto quasi fermo per diversi anni, non mi preoccuperei della sua salute. Con questo non intendo dimostrare che i problemi non ci sono o che deve essere censurata ogni critica a questa Amministrazione, ma che c’è modo e modo per farlo. Sono solo molto dispiaciuto di questa caduta di livello sul Suo giornale, che leggo e apprezzo da molti anni. Spero che le prossime ‘osservazioni’ siano più puntuali e utili ai cittadini. –
Il Controsservatore
Signor Direttore, mi riferisco al corsivo dell’ Osservatore pubblicato su Gazzetta il 25 maggio scorso per esprimere il mio netto dissenso. Sul metodo, innanzitutto. L’ Osservatore, trincerandosi dietro all’ anonimato ed ergendosi impropriamente ad interprete del pensiero dei cittadini albesi, lancia in modo subdolo una serie di accuse all’operato del Sindaco Maurizio Marello, accompagnate da pesanti insinuazioni che investono la sfera personale. Non si tratta, è evidente, di una critica pur legittima ad una politica amministrativa che non si condivide, ma di un attacco alla persona lanciato da chi non ha il coraggio di assumersene la responsabilità nascondendosi dietro ad uno pseudonimo e al “si dice”. Né possono trarre in inganno le “attenuanti” cui pure si fa cenno nel testo: è il classico espediente retorico di chi lancia il sasso e cerca in modo goffo di nascondere la mano. Nel merito, poi, le critiche che l’ineffabile Osservatore ode “elevarsi sempre più forti a ogni angolo di strada” meriterebbero una risposta lunga e articolata che altri più informati di me sulle singole questioni potranno fornire. Mi limito a constatare che evidentemente io e l’Osservatore frequentiamo strade e ambienti diversi: dal mio modesto angolo visuale continuo a cogliere, pur nelle difficoltà dell’attuale situazione sociale ed economica, nell’ atteggiamento del Sindaco e dell’ Amministrazione attenzione ai problemi reali delle persone,in particolare di quelle più colpite dalla crisi, alla qualità della vita urbana e alla cura degli spazi pubblici, alla composizione dei conflitti che inevitabilmente contrappongono i diversi interessi, alle iniziative culturali e artistiche rivolte alle diverse fasce della popolazione, giovani compresi, al rigore nella gestione delle risorse. Della maggiore sporcizia e trasandatezza nelle zone che frequento abitualmente non vedo traccia, se mai è il contrario. Sulla presunta “scarsa presenza” del Sindaco Marello, mi pare che la parzialità dell’ Osservatore raggiunga il culmine, poiché chiunque segua la vita della città nelle sue diverse espressioni può agevolmente verificarne l’infondatezza. Bisogna però anche intendersi sul significato della parola. Io ritengo che “presenza” per un pubblico amministratore non significhi nè presenzialismo con fotografi al seguito, né onnipresenza fino al punto di mortificare le competenze e le responsabilità dei propri collaboratori. E’ soprattutto la qualità della presenza che qualifica un Sindaco. Chiunque abbia incontrato Maurizio Marello nei quartieri, in Municipio, in occasione di incontri e manifestazioni, in momenti non pubblicizzati ma di grande significato umano e civile (ad esempio le frequenti visite al carcere) ha colto una presenza non formale, non banale e distante,ma competente ed empatica, attenta ai valori della dignità della persona e della partecipazione democratica. Dispiace che l’ Osservatore, con la sua sagacia, non se ne sia accorto.
Domenico Albesano
Egregio Direttore, leggo sull’ultimo numero del giornale da lei diretto il fondo a titolo L’osservatore e non posso nasconderle tutto il mio disappunto e lo sbigottimento per le parole tendenziose che vi trovo. Si, perché forse si tratta di qualcuno che ha osservato senza saper guardare, o che ha creduto di guardare senza riuscire a vedere…, o ha una visione viziata della realtà di questa città. O forse ha osservato un’altra città pensando di essere ad Alba… Sa, la mente, a volte, gioca brutti scherzi…. Soprattutto quando a tutti i costi devi vedere ciò che non esiste, o insinuare per forza un dubbio o contribuire ad incrinare l’immagine di una persona Capisco che il buco della serratura dal quale si osservano e si giudicano le cose possa essere condizionato dagli interessi politici e personali di qualcuno che evidentemente il suo giornale nella linea editoriale che esprime quel pezzo appoggia, ma almeno avere lo scrupolo di essere degli attenti raccontatori della verità questo da cittadino lo pretendo sempre da chi ha la pretesa di fare informazione. Invito pertanto “L’ osservatore distratto” a togliersi i condizionamenti ed i pregiudizi di cui il suo pezzo è intriso e, se è persona corretta, a guardare da un buco della serratura diverso per poter raccontare una realtà, dove è ammessa anche la giusta critica, senza però perdere di vista la verità. Il grande Oscar Wilde amava dire che: “… solo un’ idiota non cambia mai opinione nella vita”. Spero di potermi ricredere e di non dover sempre dar ragione ad Oscar…
Francesco Cordero
Egregio Direttore, sull’ultimo numero di Gazzetta d’Alba ho letto con attenzione, ma anche con un senso di crescente fastidio, il corsivo in terza pagiana de L’Osservatore, relativo alla presunta fine della “luna di miele” tra il sindaco Maurizio Marello e la cittadinanza albese. Il fastidio non deriva dalle critiche “politiche” mosse: io penso che la dialettica politica e il conflitto di posizioni siano il sale della democrazia e del vivere civile; quindi ben vengano critiche e osservazioni stimolanti. Mi disturba invece il modo di procedere dell’estensore: quei “dicono” sullo scontento crescente della cittadinanza (di chi? le solite quattro comari dei mercatini rionali? o i soliti “furbetti di quartiere”, che allignano anche ad Alba?), sulla insufficiente presenza del Sindaco (quando? dove? magari a qualche inaugurazione di attività commerciali?), sui preponderanti impegni di famiglia (personalmente, sono entusiasta di un sindaco che, una volta tanto, ha una bella famiglia, non la esibisce ma non la sacrifica sull’altare di un presenzialismo esasperato) e sulla professione; mi sembra un modo tipico di un certo giornalismo italiano deteriore, che, invece di affrontare i problemi reali, si rifugia nell’attacco personale e nel dileggio. Ne è ulteriore conferma quell’illazione, del tutto gratuita, sulla “salute non proprio ferrea” del primo cittadino. Quasi che le esibizioni maniacali di efficienza fisica, di cui abbiamo esperienza a livello di governo nazionale, fossero diventate modelli inderogabili e assoluti di valutazione politica. In realtà, l’Amministrazione guidata da Maurizio Marello ha pochi mesi di piena attività alle spalle. Contestazioni e ricorsi della minoranza di centro-destra ne hanno di fatto intralciato per mesi l’operatività. L’estensore del pezzo si guarda bene dal richiamare questo dato oggettivo, preferendo genericamente rifugiarsi nell’affermazione che la città è “più sporca e trasandata e meno vivace”. Un consiglio: la prossima volta, invece di fare affermazioni generiche, segnali puntualmente eventuali casi reali di disordine ambientale e di sciatteria (che possono accadere); in questo modo gioverebbe all’intera cittadinanza. In definitiva, viene spontaneo il chiedersi che senso abbia un pezzo giornalistico così qualunquista e strumentale, largamente gratuito, e di quali interessi cerchi di farsi portatore. Ma forse mi sto allargando troppo; forse è solo l’espressione di un malanimo individuale. In ogni caso, concordo sull’esortazione finale a “darsi una mossa”; propongo che, da ora in poi, chi fa giornalismo politico, anche solo a livelli locali, firmi sempre i suoi pezzi. Questo non cambierebbe il mondo, ma consentirebbe un recupero di buone regole di comportamento, e sarebbe una pregevole operazione di trasparenza.
Franco Molino
Egr.Direttore, sul numero 21 di Gazzetta d’Alba è apparso un editoriale dell’Osservatore in cui viene duramente criticato l’operato del sindaco Maurizio Marello, reo, secondo chi ha vergato l’articolo e secondo rumors che provengono dai crocicchi e dagli angiporti di Alba, di essere poco presente, di non ricevere, di delegare troppo, di essere troppo impegnato in famiglia (vergogna! Con i figli e la moglie poi, non con genitori e/o fratelli!) e infine di non avere una salute di ferro. Alla fine dell’articolo, da albese quale sono, abituato ai pettegolezzi da mercato e da bar ma non a quelli da Consiglio comunale, dove forse si pianifica la gestione della città, ricavo la netta sensazione di un sindaco fagnan che, testuali parole dell’Osservatore, dovrebbe darsi una mossa: scopro insomma che Alba ha da un anno un primo cittadino che non fa un tubo dalla mattina alla sera. Mi permetto di dissentire, e dicono che lo facciano anche molti altri, da questa visione dell’Osservatore: in generale considero le critiche legittime, anche se troverei da eccepire sul ritardo delle opere (è vero, ma il patto di stabilità mi pare sia imposto dal Governo centrale), sul flop di Vinum (non ho partecipato attivamente ma ho visto foto e letto resoconti su questo stesso giornale che sembravano testimoniare ben altro) o sulla fuga dei giovani, non si sa bene se perché non c’è lavoro per Alba o perché non ci sono locali che lo stesso Sindaco ha, fino alla nausea, ripetuto anche su queste colonne essere stati chiusi per disposizione prefettizia, sulla base di esposti di privati cittadini. Chiaramente ogni albese giudica l’operato dell’Amministrazione sulla base del proprio metro di giudizio, che può essere i megawatt consumati dalla lampadina accesa nell’ufficio del Sindaco piuttosto che la durata del randagismo del cane nero col cordino (tra l’altro finito, pare, in malo modo); io personalmente noto un indirizzo diverso, una minor personalizzazione del ruolo del Sindaco con maggior partecipazione dei vari assessori e conseguente presa di responsabilità da parte di tutti i componenti dell’esecutivo, diversamente forse da quanto veniva fatto in passato, anche e soprattutto per quel che riguarda importanti incarichi pubblici in aziende private locali. Il Sindaco si comporta diversamente da quello precedente, bella scoperta, se meglio o peggio si vedrà; se sia più brutto o meno simpatico sono giudizi fondamentali che lascio volentieri ad altri con una maggior cultura amministrativa e politica della mia: tuttavia ritengo che, almeno la persona del sindaco Marello, meriti quel minimo rispetto che è sempre stato garantito a tutti i primi cittadini dagli editorialisti del, dicono, più prestigioso e primo settimanale di Alba.
Filippo Cervella
Gentile Direttore, la nota dell’Osservatore della scorsa settimana merita alcune considerazioni. Il fatto che se la prenda con l’attuale maggioranza che governa ad Alba e in particolare contro il Sindaco può anche andar bene. E’ normale che i corsivisti dei giornali puntualizzino e denuncino gli eventuali errori o magagne di chi governa. Diverso è il fatto se quanto scritto sono affermazioni, o peggio ancora insinuazioni, non corrispondenti alla verità. Il Sindaco di Alba non ha certo bisogno di un avvocato difensore: intanto perché io avvocato non lo sono e poi perché, lui che avvocato lo è veramente, sa farlo bene per conto suo, se riterrà opportuno intervenire. Come componente dell’attuale maggioranza mi limito quindi a rimarcare alcuni punti toccati nelle riflessioni dell’anonimo Osservatore.
Alba sporca. La prima risposta che viene spontanea è che non è sicuramente più sp0rca di quanto non lo fosse negli anni in cui governava il centro-destra. Anzi, per quel che vedo e per quel che sento, la situazione mi pare decisamente migliorata.
Sulla recente edizione di Vinum. Io non so dove abbia colto le osservazioni riportate nell’articolo. La sfida quest’anno era quella di elevare la qualità dell’evento, e il traguardo, a detta di molti, è stato raggiunto. Basta leggere le dichiarazioni di una ventina di produttori locali, tra cui nomi di una certa importanza quali l’azienda agricola Drocco, i Fratelli Rivetti, l’azienda agricola Mossio, l’istituto agrario scuola enologica Umberto I, solo per citarne alcuni, riportate su un noto settimanale locale. Dicono per esempio che la formula di Vinum 2010 è stata positiva e che si auspica di ripetere l’esperienza il prossimo anno. Si esprime inoltre l’apprezzamento agli organizzatori, in particolare per il Palavinum 2, e si considera la recente esperienza come un investimento per il futuro. E mi creda, caro Osservatore, questa è gente che se ne intende di vino. Basta poi vedere i dati della partecipazione per capire, se non si vuole creare polemica a tutti i costi, che le decine di migliaia di turisti intervenuti hanno determinato un notevole successo della manifestazione.
Che Alba sia meno vivace è contraddetto dai fatti. Basta notare settimanalmente gli innumerevoli momenti di spettacoli, manifestazioni, musica o di semplice festa.
Che i lavori pubblici non siano fermi lo nota anche l’albese più distratto.
Affermare poi che il Sindaco non riceve, significa proprio negare l’evidenza. Basta avvicinarsi in un qualsiasi giorno all’ufficio del Sindaco in Comune per notare l’esatto opposto. Recentemente poi l’avvocato Marello ha avuto la brillante idea di ricevere gente nei singoli quartieri. Qualche settimana fa, alla Moretta, in un pomeriggio ha ricevuto oltre trenta nostri concittadini. Altrettanto succede una volta al mese nella zona del Piave.
Insinuare poi che il Sindaco possa tralasciare i propri impegni per seguire la propria famiglia vuol proprio dire scadere molto in basso con le argomentazioni. E questo ancor di più se succede su un settimanale che ha fatto giustamente della famiglia uno degli assi portanti della sua linea editoriale. Altre cose di potrebbero ancora dire, preferisco concludere tranquillizzando l’anonimo Osservatore sulla salute dei Sindaco che egli ritiene cagionevole. Ha la pelle dura il nostro Sindaco, ce la farà benissimo a sostenere la fatica per i prossimi 4 anni e, me lo auspico, anche per gli ulteriori successivi 5 di mandato.
Giovanni Battista Panero – consigliere comunale di maggioranza, Alba
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