“Lasciamoci toccare dallo sguardo del bimbo che salva tutti con la bontà”
Giungiamo a questo Santo Natale non senza ansia e preoccupazione. Un sentimento che nasce dai drammatici eventi internazionali che hanno colpito alcuni Paesi in guerra come la Siria, il cuore dell’Europa a Parigi, inermi cittadini russi che rientravano in aereo dalle vacanze. Il terrorismo ha seminato morte e riacceso venti di guerra e tensioni anche tra le superpotenze militari. Abbiamo rivisto i bombardamenti aerei, si risente parlare di armi nucleari e di guerre di religione. Senza contare la tragedia dei migranti costretti a lasciare i loro Paesi in guerra, molti dei quali ha trovato la morte nel Mediterraneo.
Temi grandi che toccano ciascuno di noi e l’umanità smarrita che ha bisogno di ritrovare quel senso di comune appartenenza, ossia quella fraternità che è alla base di ogni civile convivenza tra le persone, anche quando appartengono a popoli, etnie, culture, religioni molto diverse.
Per fortuna all’estrema debolezza della politica svuotata di credibilità e delle diplomazie sempre più inadeguate, fa riscontro la voce autorevole di papa Francesco che indica una via chiara, difficile ma decisiva: quella della misericordia. Una voce che “grida” al mondo la forza della pace. Una voce che invoca etica nei comportamenti pubblici e attenzione ai poveri, agli “scarti” di questa nostra società.
Lasciamoci toccare dallo sguardo del bimbo appena nato, un bimbo che porta salvezza per chi crede, ma che come ogni bimbo salva tutti con la bontà, l’innocenza e la tenerezza che è tipica di ogni piccola creatura.
Uno sguardo capace di rendere il nostro cuore semplice, umile e docile a chi ci sta attorno.
Auguri sinceri.
Maurizio Marello
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