La Resistenza, il bene più prezioso

Lettera aperta del Sindaco in occasione delle celebrazioni del 65° anniversario dei 23 giorni della Libera Repubblica di Alba, 10 ottobre 1944 – 2 novembre 1944

Non poche persone mi hanno chiesto perché nei miei più significativi interventi pubblici io ricordi sempre la Resistenza. Alcuni mi hanno esplicitamente ringraziato per questo.

Vorrei spiegare il motivo della mia scelta, che non è certo un puro espediente retorico.

Sono convinto che il lascito della Resistenza sia il bene più prezioso per la nostra democrazia, e che esso non vada in alcun modo trascurato o disperso. In quei venti mesi che vanno dal settembre 1943 all’aprile 1945 la democrazia italiana affonda le sue radici vitali; lì essa è stata fondata non da astrusi accordi di partiti ma dall’impeto e dalla volontà decisa del popolo. Sempre lì, nell’unità di intenti che in quel periodo cementava le forze degli italiani, al di là delle pur esistenti diversità di visioni politiche, trova la sua ragione fondativa il patto che tiene legati tutti gli italiani, la nostra Costituzione.

Ai giovani, cui quella stagione può sembrare lontanissima e quindi ormai da dimenticare, io vorrei ricordare che a battersi per restituire all’Italia le perdute libertà e dignità furono uomini e donne giovani e giovanissimi, come sono loro. Gente comune, intellettuali, operai, contadini, militari: in tutto diversi, ma accomunati dall’ideale di vedere l’Italia risorgere dal buio di un regime liberticida e della sudditanza al nazi-fascismo e alla sua vergognosa politica razzista. Molte di quelle persone pagarono la loro generosità con il carcere, con la deportazione, tante anche con la vita.

Tra quelle persone stanno i duemila partigiani che il 10 ottobre 1944 liberarono Alba, sia pure solo per 23 giorni, accolte con gioia dalla popolazione che vedeva in loro i propri figli migliori. Era l’anticipazione della liberazione definitiva che arrivò nell’aprile del 1945.

Quello slancio, quel sacrificio noi non possiamo tradirli. Tramite loro abbiamo riavuto la libertà e la democrazia, beni dal valore incalcolabile. Quel che da loro abbiamo ricevuto dobbiamo e vogliamo trasmetterlo integro a chi viene dopo di noi.

Ecco la ragione per cui ho sempre ricordato e continuerò a ricordare la Resistenza. Come sindaco di Alba, città decorata con la medaglia d’oro per il suo contributo alla lotta di liberazione, sentirei, non facendolo, di mancare al mio dovere.

Alba, 22 ottobre 2009. Il Sindaco

Avv. Maurizio Marello

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3 risposte

  1. Roberto B ha detto:

    ho partecipato alla conferenza in sala consigliare con Marisa Sacco ed il dott. Borgna
    è stato molto interessante .
    sono incontri che fanno riflettere , non dobbiamo mai perdere la memoria di quanto è successo , anche se i testimoni per ovvie ragioni anagrafiche sono sempre meno..
    E il sindaco fà benissino a ricordare questi valori nei suoi discorsi pubblici .
    Roberto B.

  2. MAURO ha detto:

    E’ GIUSTO RICORDARE , PERCHE’ DAGLI ERRORI SI IMPARA , E DOBBIAMO SOPPRATUTTO NON LASCIARE CHE OGNI COSA DIVENTI UNO SCONTRO POLITICO , TUTTO DEVE PASSARE PER IL NON DIALOGO E QUESTO NON E’ GIUSTO.
    SI DEVONO DIFENDERE I PROPRI VALORI RISPETTANDO PER PRIMI QUELLI DEGLI ALTRI , LA LIBERTA’ E PROPRIO QUESTO : IL RISPETTO DEGLI ALTRI, RICORDANDO RISPETTIAMO QUEI VALORI COSTATE TANTE VITE, VALORI ANCORA OGGI VALIDI E DA DIFENDERE.

    MAURO

  3. enrico ha detto:

    La resistenza è la radice più forte della nostra democrazia, fa bene il nostro Sindaco a portarla in seno al suo quotidiano lavoro. Inoltro un articolo in ricordo di un grande giornalista albese da poco scomparso che ha lavorato tutta la vita per tenere viva la nostra memoria storica sulla nascita della nostra Repubblica.

    Ho appreso dai giornali la triste notizia della prematura scomparsa di
    Pier Cesare Pellegrino, giornalista di indiscussa classe noto per il
    suo meticoloso lavoro storico di ricerca sulle tracce dei reduci della
    campagna di Russia della seconda guerra mondiale, oltre che quelli
    sulla resistenza italiana.

    Proprio la sua grande voglia di ricostruire i fili della storia della
    resistenza lo hanno portato a bussare alla mia porta quest’estate: nel
    corso delle sue ricerche relative ai processi al gerarca fascista, il
    colonnello Pieroni (nemico numero uno dei partigiani albesi) svoltosi
    ad Alba nel 1945; e proprio a tale importante processo, dalle
    scoperte di Pellegrino, assistì mio nonno Gaetano Molino in qualità di
    giornalista di Cuneo (scriveva su”La settimana cuneese”, su “La
    sentinella dellaealpi” e “La Stampa”) e raccontò minuziosamente le
    cronache e gli atti di quell’importante processo proprio sui numeri
    de “La Settimana cuneese” del 1946.Pier Cesare Pellegrino mi contattò
    per aiutarlo a reperire alcuni numeri mancanti di quel settimanale
    contenente gli atti del processo al colonnello Luigi Pieroni , che,
    ahimè, sembrano tuttora svaniti nel nulla. Non riuscimmo quindi a
    trovare del nuovo materiale relativo a questa vicenda, ma ci lasciammo
    con la promessa di riaggiornarci in autunno…

    Oggi all’indomani della scomparsa di Pier Cesare Pellegrino rivolgo un
    appello a tutti coloro che possano aiutarmi a riprendere in mano il
    filo di questa bella vicenda che intreccia la mia famiglia con la
    storia della resistenza ad Alba. Approfitto inoltre di questo spazio
    per porgere le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Pier
    Cesare Pellegrino giornalista retto e signorile.”

    Enrico Molino

    Alba

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