In merito al discorso “una provincia per Alba”

Carissimi, rispondo volentieri ad alcune Vostre considerazioni in merito al discorso una provincia per Alba.

Certo, l’obiettivo di abolire l’istituzione Provincia era nel programma elettorale di molte forze politiche, ed in primo luogo di quelle che oggi  sono al governo a Roma, a Torino e a Cuneo. Era, dal punto di vista propagandistico, una bandiera efficace, anche se forse poco meditata.

Infatti, esiste tutta una serie di competenze che non potrebbero appartenere alla Regione, cui spetta un ruolo programmatorio e non gestionale, ma che sarebbe altresì impossibile affibbiare ai comuni. Per fare qualche esempio, la rete stradale intercomunale da chi dovrebbe essere curata? Oppure, l’onere delle scuole superiori (che ad Alba ospitano una maggioranza di studenti provenienti da un vasto territorio) dovrebbe essere caricato solo sul nostro Comune? Potrei andare avanti con altri esempi, ma resto sui casi di attualità.

I servizi sanitari e quelli socio-assistenziali possono essere organizzati e svolti solo con un respiro di area vasta, ed infatti oggi si progetta una loro riorganizzazione che si basa sulla dimensione provinciale e che rischia di penalizzarci pesantemente.

A partire da tali considerazioni e sulla base di ciò che sta succedendo, a me pare opportuno riproporsi la domanda sulla utilità delle Province e chiedersi se rispolverare vecchie battaglie su “Alba Provincia “ – opportunamente riviste sulla base di mutate situazioni di fatto – non sia quasi una necessità.

Capirete che il mio intervento in proposito ha voluto assumere un carattere di forte provocazione, di sollecitazione di un dibattito che ci dica quali sono davvero le intenzioni di ciascuno degli attori politici. Insomma, si vuole sul serio un federalismo che esalti le autonomie locali o si maschera semplicemente dietro belle parole un autoritarismo centralistico quale mai avevamo conosciuto?

Maurizio Marello

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Una risposta

  1. alessandro ha detto:

    Carissimo Sindaco, capisco bene da questa lettera, l’esigenza che il territorio albese ha di autogestione rispetto ad un territorio più vasto e eterogeneo quel’è la provincia di Cuneo. Noi albesi e braidesi consividiamo un territorio con molte caratteristiche comuni, sia di tipo paesaggistico, oltre che di tipo socio-economico.
    Possiamo considerare le Langhe ed il Roero inseime, un territorio omogeneo che quindi necessiti di una sua autonomia gestionale.
    Questo discorso è condivisibile.
    Molto meno condivisibile è quello di creare nuove strutture amministrative, quali la provincia, (così come funziona attualmente) che non fanno altro che diventare un nuovo costo per la comunità e per lo stato in generale.
    Io penso che invece si debba giungere all’obbiettivo di una migliore autogestione di territori omogenei, attraverso altri strumenti che non necessitino di una macchina burocratica ed amministrativa quale la provincia.
    Io sono dell’idea che debbano diminuire le provincie (non credo neanche sia buona l’idea di eliminarle, credo solo che debbano essere riviste e che non siano semplicemente posti in cui i partiti e le lobby si dividano il potere così come accade ora.

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