In I Commissione la legge n.159 che prevede il versamento di 17 milioni di euro al Vco per il riconoscimento della “specificità montana”. Marello chiede l’intervento di Cirio: «C’è il rischio che tale legge sottragga fondamentali risorse alle altre province e ai comuni associati piemontesi».
E’ stata incardinata ieri, in I Commissione, la proposta di Legge n. 159 “Riconoscimento della specificità montana della Provincia del Verbano Cusio Ossola e trasferimento dei proventi dei canoni per l’utilizzo del demanio idrico”, presentata a primo firmatario dal Consigliere Alberto Preioni Capogruppo della Lega.
La proposta riconoscerebbe alla provincia del VCO “particolari forme di autonomia”,assicurando la copertura dei relativi oneri, pari a 16 792 873 euro.
Il provvedimento ha avviato il suo iter ieri e la Commissione ne ha definito le audizioni e le relative tempistiche.
A questo proposito è intervenuto il Consigliere Maurizio Marello (Pd), il quale, senza entrare nel merito della bontà o meno della Proposta di Legge, ha chiesto che venga sentito anche il presidente della Giunta Alberto Cirio: «Siamo ancora alle prime determinazioni, ci sarà modo di discutere a fondo, ma non possiamo non chiederci dove verranno prese le risorse per i trasferimenti al Vco senza penalizzare le altre province», ha precisato, sollevando in particolare alcune problematiche.
I 17 milioni destinati al Vco sono iscritti nel bilancio di previsione “missione 18 programma 01” che ha una capienza di circa 22 milioni complessivi. Pertanto la pdl del capogruppo Preioni andrebbe a “mangiare” la quasi totalità degli stanziamenti che peraltro sono destinati a tutte le province piemontesi (per spese di personale e spese di funzionamento per circa 13 milioni) ai comuni associati per circa 2 300 000 e alla Città Metropolitana di Torino per ulteriori 2 milioni di euro, oltre ad altre spese. È evidente che se passasse la proposta di legge Preioni con questi importi e senza nuovi stanziamenti da parte della Regione, non vi sarebbero più soldi per le altre province e gestioni associate da parte degli enti comunali».

Ha proseguito Marello: «Peraltro una legge dello Stato impone alle regioni di trasferire almeno il 60% dei proventi derivanti dai canoni idrici per lo sfruttamento idroelettrico. Dai conteggi fatti risulterebbe che il Piemonte debba trasferire alle province piemontesi (principalmente Vco, provincia di Cuneo e Città Metropolitana) circa 30 milioni di euro a partire da 2020. Pur riconoscendo la specificità montana del Vco il tema del trasferimento dei canoni idrici alle province va affrontato con un unico provvedimento legislativo e che abbia dotazione finanziaria certa».
Il Gruppo Pd non è contrario alla specificità montana del Vco peraltro già riconosciuta nella precedente legislatura, ma la stessa deve essere valutata in un quadro complessivo che tenga conto degli altri territori piemontesi.
Ultimi commenti