Il territorio di Alba e Bra prepara la battaglia contro l’accorpamento delle Asl
Il territorio dell’Asl CN 2 Alba – Bra prepara la battaglia contro l’accorpamento delle Aziende sanitarie locali previsto nella delibera regionale del 29 Dicembre 2010 sulla riorganizzazione del sistema sanitario piemontese. Mercoledì 26 gennaio scorso l’incontro della rappresentanza della Conferenza dei Sindaci dell’Asl CN 2, “per individuare linee, azioni concrete, di pressione politica ma anche linee che sappiano coordinare tutte le forze economiche e sociali in città e del territorio. Dovremo muoverci con tutte le forze, le energie, le capacità che abbiamo. ll pubblico, i sindaci, gli operatori”, dichiara il presidente Maurizio Marello anche sindaco di Alba.
Nel frattempo, mercoledì 2 febbraio doppio appuntamento organizzato dal gruppo consigliare regionale del Partito Democratico. Alle ore 17.30 un incontro presso il Palazzo Mostre e Congressi in Piazza Medford ad Alba. Alle ore 21 al Centro Polifunzionale “G. Arpino” in Largo Caduti per la Resistenza di Bra.
Intanto i circoli del Partito Democratico del territorio hanno firmato e attaccato ad Alba manifesti riportanti “L’Ospedale di Verduno non sarà più il “nostro ospedale”! Tutti gli ospedali confluiranno in un’unica azienda provinciale. Verduno perderà quindi il collegamento con il nostro territorio. Chi ha detto che con queste complicazioni si risparmia …” accanto a quelli della Lega Nord con scritto: “Più servizi meno sprechi l’impegno per la Sanità. Grazie Cota”.
In realtà, ad Alba questa non è solo una battaglia di sinistra. Durante il Consiglio comunale di venerdì 17 dicembre scorso anche la destra Pdl e Lega Nord opposizione consigliare albese ha votato unanime con la maggioranza un Ordine del giorno che ribadisce la volontà di mantenere l’assetto organizzativo attuale nel sistema sanitario territoriale.
C’è preoccupazione sulle possibili conseguenze che le ipotesi di riorganizzazione possano determinare sul coordinamento tra servizi ospedalieri e servizi sanitari territoriali. Preoccupazione anche per la futura gestione del nuovo Ospedale Alba – Bra in costruzione a Verduno. Progetto sostenuto da imprenditori locali attraverso la Fondazione Nuovo Ospedale Alba – Bra Onlus nata per raccogliere fondi utili ad arredare gli ambienti (camere, sale di attesa, uffici, studi medici, ambulatori) della nuova struttura. Finora sono stati raccolti quasi otto milioni di euro per il nosocomio pronto forse nel 2013.
Per Marello “Una cosa assolutamente straordinaria. Di solito i privati mettono soldi per finanziare strutture private. Mi auguro che la Regione Piemonte e soprattutto il presidente non continuino a fare i sordi come hanno fatto fino ad oggi. Queste istanze le avevamo già presentate bene. Mi pare che ci sia la volontà di fare a prescindere una riforma che qualcuno ha in testa senza misurarsi con il territorio. Questo mi preoccupa”.
La preoccupazione da queste parti è pressoché generale. “I privati si stanno muovendo e so che c’è anche un certo movimento interno al nostro ospedale San Lazzaro. Reazione frutto anche di un fatto molto brutto classificabile o nell’ingenua buonafede o nella malafede. Dagli uffici regionali usciti fuori dati sottostimati del 40% sul numero d’interventi per operatore rispetto all’area di Alba e Bra. Dati non veri. Tutto sembra voler concorrere a dire che ciò che è piccolo, ciò che non è grande azienda, ciò che non è Asl grande debba essere eliminato”, dice Maurizio Marello. Secondo il presidente della rappresentanza della Conferenza dei Sindaci: “In realtà, in questa Regione, le criticità maggiori dal punto di vista economico sono nella metropoli di Torino. Tradizionalmente le aziende ospedaliere troppo grandi hanno notevoli problemi. Noi abbiamo una Provincia più grande della Liguria. Non mi pare il caso che ci sia una sola Asl. Anche perché l’Ospedale di Cuneo ha un ruolo importante ma i nostri ospedali oggi singolarmente essendo piccoli lavorano molto bene e c’è un’utenza molto significativa. Domani con il nuovo ospedale livello ed efficienza di servizi maggiore continuando a essere ospedale a misura d’uomo”, dice Marello.
Il presidente aggiunge: “L’idea di fondo del progetto Zanon – Cota di scorporare gli ospedali dei territori, di andare verso il modello lombardo, molto piegato sul privato dubito possa essere utile importarla qui. Anche perché noi siamo riusciti a mettere in piedi la nuova struttura in costruzione a Verduno che è pubblica. Non soltanto di due Ospedali se ne fa uno ma se ne fa uno pubblico. La sanità deve continuare ad essere pubblica. Poi ci sarà anche quella privata che è complementare ma non possiamo andare a vedere gli Stati Uniti dove si curano i ricchi e i deboli senza assicurazione non hanno assistenza”.
La riforma prospettata dovrà passare in Consiglio regionale. Nel frattempo si lotta per mantenere l’Asl al nuovo ospedale e soprattutto affinché il nuovo ospedale venga finito. “Non vorrei che in questa marea di cambiamenti si corresse anche questo rischio che le strutture che stanno andando avanti possano rimanere ferme a metà”, conclude Marello.
(pubblicato su Targatocn.it)
Ultimi commenti