Il Sindaco di Alba sulla giornata di protesta contro la manovra economica
Oggi giovedì 15 settembre è una giornata nazionale di protesta di tutti i Comuni d’Italia contro la manovra economica. I Sindaci intendono in questo modo dire con chiarezza al Governo che i nostri Comuni – ed Alba tra essi – non sono più in grado di garantire i servizi ai cittadini.
Per manifestare la mia presa di posizione non ho ritenuto di procedere ad atti che potessero neanche indirettamente danneggiare i cittadini, come la chiusura al pubblico di certi uffici. Non sono certo i cittadini la nostra controparte. Ma aderisco pienamente alle ragioni che stanno alla radice della protesta e che sono condivise da sindaci e amministratori di tutti i colori politici.
I Comuni italiani sono stati uno dei comparti più virtuosi relativamente alla gestione della finanza pubblica ed hanno tenuto sotto controllo la spesa, in particolare mantenendo inalterata la spesa corrente. Nonostante questo, ancora oggi essi rappresentano l’unica garanzia per l’erogazione di servizi fondamentali alle rispettive comunità e restano attori fondamentali per lo sviluppo economico ed occupazionale dell’intero Paese.
Ma oggi l’autonomia dei Comuni viene sostanzialmente cancellata da norme che indicano persino l’ora di convocazione dei Consigli e delle Giunte. I tagli ed il patto di stabilità bloccano di fatto ogni possibilità di migliorare le città, strangolano le imprese e obbligano a scegliere fra aumento della pressione fiscale e riduzione dei servizi. Questo è contrario alla nostra Costituzione, porterà ad una ulteriore contrazione della crescita e renderà ancora più poveri i cittadini, le famiglie e le imprese.
Ecco le ragioni della protesta. Ho voluto renderle pubbliche perché i cittadini comprendano che non si tratta di un affare di “poltrone” ma della difesa dei diritti di tutti, oggi minacciati da una manovra economica necessaria ma sbagliata quando toglie ai Comuni invece di andare a colpire dove le risorse si sprecano davvero.
Maurizio Marello
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