IL PARTIGIANO JOHNNY – proiezione del film di Guido Chiesa con la presenza del regista

VENERDI 8 MAGGIO ALLE ORE 21 – presso la Sala Beppe Fenoglio (Cortile della Maddalena, Alba)

Continua la programmazione di “Resistenze”, la rassegna iniziata nel 2014 con il 70esimo dei 23 giorni della Città di Alba e che prosegue nel 2015 per celebrare l’anniversario che richiama la storia: 25 aprile 2015, 70 anni di Liberazione nazionale. Una serie di appuntamenti del Comune di Alba, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con il Centro studi “Beppe Fenoglio”, per ricordare ma soprattutto, rinnovare il racconto di un momento fondamentale della storia italiana

Venerdì 8 maggio alle ore 21 in Sala Beppe Fenoglio si proietta “Il partigiano Johnny”, il film di Guido Chiesa tratto dall’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio.

Il film – come già il romanzo – costituisce una riflessione “su un uomo in guerra, sul mestiere di sopravvivere, sul “lavoro” del partigiano. Incontri, fughe, rastrellamenti, pioggia, fango, agguati, sangue, paura, ti restano infine negli occhi in una forma ripetitiva, ossessiva, selvaggia, come in una cronaca pittorica della disperazione di libertà” (S. Danese, “Il Giorno”, 18.11.2000).

Del film, presentato al Festival del Cinema di Venezia, la critica ha molto apprezzato le interpretazioni degli attori (tra cui emergono il protagonista interpretato da Stefano Dionisi, Claudio Amendola nella parte del Nord, Chiara Muti che interpreta Elda insieme a dei giovanissimi Fabio De Luigi e Sergio Troiano) e le ambientazioni. Il film è interamente piemontese: oltre all’ambientazione e al regista sono piemontesi molti collaboratori di Guido Chiesa, dal direttore della fotografia Gherardo Gossi al montatore Luca Gasparini, all’operatore steadycam Giovanni Gebbia senza dimenticare le numerose comparse albesi.

In occasione della proiezione albese sarà presente il regista che in merito al film ha dichiarato:

“Il partigiano Johnny, di questi tempi, è una sfida e un desiderio. La sfida dell’inattualità, il desiderio dell’autenticità. Resistenza, liberazione, guerra civile. Fantasmi che si aggirano tra revisionismi, negazionismi, qualunquismi. Eppure, non finisce mai… Una distinta signora, partigiana a vita, diceva: “Avremmo dovuto bruciare tutti i documenti, e diventare una leggenda. Come leggenda saremmo stati magnifici”. Johnny brucia tutto. Memoria, valori, anniversari. Rimangono storie, tragedie, emozioni. Fuori dal tempo. Coerenza e disciplina senza tempo. Piccole grandezze per il mediocre giorno che ci aspetta.” (www.ancr.to.it)

e ancora “Ho dedicato quasi dieci anni alla realizzazione di questo progetto e solo alla fine ho capito perché l’avevo fatto. Alcune scelte, col senno del poi, mi sembrano poco riuscite, anche se c’era sempre dietro una ragione che mi aveva spinto ad adottarle. Oggi, lo rifarei completamente diverso, ma penso che sia un film destinato a invecchiare bene.” (http://guidochiesa.net)

GUIDO CHIESA, biografia.

Nato a Torino il 18 novembre 1959. Dopo essersi laureato nel 1983 in Storia del Cinema con la tesi I generi cinematografici: teoria, produzione, storia ha vissuto per sette anni negli Stati Uniti.

Ha lavorato come assistente alla regia/produzione in film di Jim Jarmusch, Amos Poe, Michael Cimino. Negli stessi anni ha realizzato i primi cortometraggi, pubblicato libri di musica e cinema mentre era corrispondente per Stereodrome  – programma radiofonico di Rai Radio 2 – per varie testate giornalistiche italiane oltre che selezionatore americano per il Festival Cinema Giovani di Torino. Tornato in Italia, nel 1991 ha girato il primo lungometraggio, Il caso Martello, presentato alla Mostra di Venezia e successivamente vincitore della Grolla d’Oro a Saint Vincent come miglior esordio nella regia. Nel 1994 il Festival di Locarno seleziona in competizione il secondo lungometraggio Babylon (La paura è la miglior amica dell’uomo). Dal 1995 ha inizio una nutrita produzione di documentari. Nel 2000 ha partecipato in concorso a Venezia con Il partigiano Johnny vincendo il premio Ragazzi e cinema , nonché il Premio della Giuria al festival di Stoccarda.

Nel 2002 il film documentario Alice è in paradiso vince il Festival dei Popoli di Firenze.

Nel 2004, il quarto lungometraggio, Lavorare con lentezza, è presentato in concorso al Festival di Venezia, dove ottiene il Premio Mastroianni per gli attori emergenti. Il film vince anche il Festival de Cinema Politic di Barcellona, il Med Film Festival, un Ciak d’oro, il premio Italian Film Fest per il montaggio e riceve tre nominations per i Nastri d’argento e due per i David di Donatello.

Nel 2007 il documentario Le pere di Adamo partecipa alla Festa di Roma e ottiene una menzione speciale all’Italian Film Fest. Nel 2008 dirigo i sei film-episodi di Quo Vadis, baby? , primo prodotto seriale di Sky. Nel 2010 il film Io sono con te partecipa in concorso al Festival del Cinema di Roma e ottiene quattro nominations ai Ciak d’oro. Nel 2011 per le Edizioni UTET-Università esce il volume Manuale di regia cinematografica, che vince il Premio Diego Fabbri per la saggistica sul cinema.

Nel 2013 ha scritto e prodotto per Colorado Film l’esordio alla regia di Paolo Ruffini, Fuga di cervelli.

 

Per informazioni: Centro studi “Beppe Fenoglio”, 0173/364623

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