I luoghi simbolo della lotta partigiana di Alba in un libro

Presentato in Comune il volume “Strade delle memorie partigiane” insieme al rinnovamento di cippi e lapidi presenti in città per commemorare i 23 giorni della libera Repubblica di Alba dal 10 ottobre al 2 novembre del 1944

In questi giorni si ricordano i 23 giorni della libera Repubblica di Alba dal 10 ottobre al 2 novembre 1944. Una serie d’iniziative in corso per commemorare quei giorni difficili e per non dimenticare. Tra questi anche un libro sulle “Strade delle memorie partigiane” presentato venerdì 29 ottobre nella sala consiliare del Palazzo comunale insieme al rinnovamento di cippi e lapidi presenti in diverse vie, piazze  e zone di Alba a testimonianza delle numerose vittime cadute per la Liberazione. L’architetto Daniela Albano del Comune li ripercorre attraverso slide davanti ad alcuni partigiani e a numerosi anziani che quella guerra l’hanno vissuta e la ricordano con voce rotta e occhi lucidi. E poi le “Strade delle memorie partigiane” volume 1 sottotitolato “Itinerario “Pinin Balbo”, altro progetto curato dal Comune insieme all’Associazione “Colle della Resistenza” e all’Anpi – sezione di Alba con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (Crc). Un testo scritto da Mauro Baudino, dall’ex sindaco di Alba Enzo Demaria, dal ricercatore Gabriele Proglio, con un gruppo di amici insegnati in alcuni licei albesi. Sono Daniele Ferrero, Daniela Gonella e Michelangelo Caponetto. Il testo nasce dall’idea di “presentare agli studenti la Resistenza attraverso i luoghi”, spiega la professoressa Gonella.

Vedere cippi e lapidi per noi è un monito. Ci ricordano che davanti all’imbarbarimento della vita civile c’è chi ha deciso di lottare ad ogni costo, anche a prezzo della vita. Non si poteva fare diversamente in quel mondo in cui venivano negati i diritti di convivenza civile”, dice Daniele Ferrero insegnante al Liceo Scientifico “Leonardo Cocito”. Mentre per Michelangelo Caponetto insegnante al Liceo Scienze Sociali “Leonardo Da Vinci” di Alba, “La Resistenza è assunzione di consapevolezza collettiva. Lotta per un’Italia diversa”, ma anche “Momento fondativo d’identità comune e democrazia”.

Istanti di commozione quando Enzo Demaria legge la testimonianza di Oreste Nano (presente all’incontro) riportata all’interno del libro “La domenica che anche Dio stava nascosto” di Donato Bosca (Casa Editrice Araba Fenice). Poi, l’intervento del sindaco di Alba. Maurizio Marello saluta assessori e consiglieri di maggioranza esprimendo rammarico per la mancata presenza di esponenti dell’opposizione albese.Come sindaco mi piacerebbe che in queste occasioni ci fosse la partecipazione di tutti perché la Resistenza ad Alba è stata un’esperienza corale che ha visto tutti impegnati a lottare per la libertà e la democrazia contro l’oppressione. Sarebbe bello che a distanza di 66 anni almeno in queste circostanze dimostriamo unità”. Marello sottolinea poi  il valore della Costituzione: “Quando parliamo di unità del Paese, parliamo di un’unità fatta intorno alla  Carta Costituzionale”. Ed annuncia: “In collaborazione con all’Anpi (sezione di Alba, ndr) e altre associazioni faremo nelle scuole un lavoro sulla Costituzione. Lo faremo grazie alla collaborazione della Fondazione Crc che, su richiesta del Comune di Alba, sta stampando migliaia di testi costituzionali che verranno dati alle tre città riferimento della Fondazione (Mondovì, Cuneo e Alba). Noi ne avremo 22.000 per lavorare nelle scuole, con i giovani, perché crediamo che questo sia il modo migliore per celebrare i 150 dell’Italia Unita”. 

(da Targatocn.it)

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