GUARDARE AVANTI: Alba ha bisogno di una nuova stagione di “buona amministrazione”
Cosa ha significato per lei l’ultimo quinquennio di consiglio comunale?
Gli ultimi 5 anni in Consiglio hanno avuto per così dire 2 facce. Quella positiva di un lavoro unitario – nel Gruppo Consiliare ‘Federati per Alba’ già ‘Federati per l’Ulivo’ – in cui sin dall’inizio della Consiliatura sono confluiti tutti gli eletti nelle liste di centro-sinistra (partiti e liste civiche). E’ stata una straordinaria esperienza di lavoro amministrativo che, di fatto ciascuno nelle proprie competenze, ci ha consentito di lavorare come una sorta di ‘governo ombra’ della città e di accompagnare alle critiche proposte alternative di amministrazione. L’altra faccia, invece, molto negativa, è costituita dalla condotta tenuta da chi ci ha governato, vale a dire dalla giunta di centro-destra. Una maggioranza molto litigiosa e divisa, con continui cambi di casacche, dimissioni ed avvicendamenti in Consiglio e Giunta (da ultimo la sfiducia agli Assessori Taretto e Ivana Brignolo-Miroglio dell’altro ieri) ha di fatto paralizzato il lavoro amministrativo soprattutto sulle grandi questioni: il Nuovo Piano Regolatore, in itenere da 5 anni e che ormai non verrà più approvato prima della fine del mandato, la grande viabilità (Alba è ormai paralizzata dal traffico ogni giorno nelle principali strade di ingresso e un po’ in tutta la città) e l’assenza di abitazioni di edilizia popolare ed agevolata che fanno del problema casa nel nostro territorio un’emergenza vera e propria (sono ormai qualche centinaio le famiglie in lista di attesa e sfrattate ed a queste si aggiungono quelle che non riescono più a pagare la rata del mutuo).
Quali gli interventi da fare subito per la nuova amministrazione?
Bisogna intanto ripristinare quella ‘buona amministrazione’ che fino a cinque anni fa aveva sostanzialmente caratterizzato, dal dopo-guerra in poi, la vita pubblica della nostra città. Questo significa ripristinare innanzitutto un metodo basato sulla trasparenza amministrativa, sulla distinzione tra interessi pubblici e privati, sul dialogo tra maggioranza ed opposizione, sul coinvolgimento nella vita pubblica delle forze sociali ed imprenditoriali della città. Nella sostanza occorre intervenire sulle grandi questioni che ho sopracitato, senza dimenticare i temi del commercio, del turismo, quelli della cultura e della scuola e quello dell’ambiente e della qualità della vita. Tradotto in cose concrete significa strade, parcheggi, piste ciclabili, sostegno a chi lavora e produce, maggiore qualità dell’offerta turistica, una cultura che valorizzi le strutture esistenti (Teatro sociale, Istituto civico, museo, biblioteca, etc..) ed i tanti gruppi che operano in città e nel territorio a vario titolo, la continuità del tempo pieno nelle scuole (oggi messa in serio pericolo dalla riforma Gelmimi), politiche socio-assistenziali capaci di dare risposte efficaci ai cittadini, un centro storico vivibile dalle persone, periferie qualificate dalla presenza di servizi pubblici e spazi per vivere.
Quale merito da al suo partito nella vita politica di Alba?
Vorrei parlare più che di Partito, di Coalizione di centro-sinistra, visto che abbiamo lavorato insieme unitariamente. Credo che abbiamo cercato di affrontare le questioni sul tavolo con competenza e serietà, senza paura di denunciare le malefatte della maggioranza (vedi per tutte la questione Apro, quelle delle decine di varianti ad personam al Piano Regolatore…etc..), ma anche di fare su tutto proposte concrete ed alternative. Penso che ci siamo comportati, pur con tutti i nostri limiti, da opposizione che ha dato prova di potere avere capacità di buon governo di questa nostra bella ed importante città che deve tornare ad essere punto di riferimento autorevole per tutti i Comuni del nostro territorio di Langa e Roero.
Vorrebbe un vicesindaco donna?
Vorrei più donne impegnate in politica, anche in Consiglio Comunale (oggi sono soltanto due, una per schieramento, su 21 consiglieri) e Giunta (erano due, dopo le dimissioni della Miroglio si sono ridotte ad una) e magari, sarebbe bello, una donna vicesindaco. Il problema delle pari opportunità nella società italiana è serio e non solo in politica.
Se fosse il candidato del pd per Alba, quanto conterebbe la sua attività?
Ho dato la mia disponibilità a candidarmi Sindaco dopo due esperienze da Consigliere Comunale senza le quali non avrei minimamente pensato di fare questo passo. Penso di poter mettere a disposizione della Città l’esperienza amministrativa che ho maturato in questi anni.
Che rapporto ha con il mondo cattolico? Ed i giovani?
Ho 42 anni e sono sposato, padre di quattro bambini. Questo tiene vivo il mio interesse e la mia sensibilità sui temi della famiglia e dei giovani, realtà che frequento nelle mie esperienze di vita quotidiana da sempre. Quanto al mondo cattolico, sono cresciuto in parrocchia e nell’associazionismo cattolico (Azione Cattolica e Acli) dove ho ricevuto una formazione attenta ai valori della persona umana. Da laico credente mi confronto volentieri ed apertamente con tanti amici sacerdoti, religiosi e religiose di cui stimo ed apprezzo la missione nella Chiesa e nella Società.
Estratto da un’intervista a Maurizio Marello su Targato CN – 23.10.08
Ultimi commenti