Fondazione CRC, protagonista della crescita e dello sviluppo del nostro territorio
Il Consiglio Generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha approvato ieri 25 marzo il bilancio 2012 con risultati davvero significativi e confortanti in una congiuntura socio-economica così difficile come quella che stiamo attraversando. Tra i dati più interessanti il patrimonio in crescita, pari a 1,3 miliardi; ricavi per 58 milioni di euro, avanzo di esercizio di 32 milioni di cui 20 destinati alle erogazioni per l’anno in corso. A ciò va aggiunto il fondo di stabilizzazione di 37,6 milioni di euro, una “riserva” che potrebbe servire per fare fronte ad una diminuzione degli utili in futuro.
Insomma la Fondazione CRC gode di ottima salute e questo grazie alla buona amministrazione che l’ha caratterizzata fin dai tempi della Presidenza del Dott. Oddero, sino agli anni più recenti di Presidenza del Dott. Ezio Falco.
Da sindaco di una delle tre città di riferimento della Fondazione (Alba, Cuneo e Mondovì) mi permetto di sottolineare ancora una volta il suo ruolo strategico per i nostri territori, per il sociale, per la formazione, la scuola e la ricerca, per la cultura, solo per citare alcuni dei campi in cui l’ente opera, destinandovi le risorse. Senza questo ruolo molti interventi, piccoli e grandi, negli anni non sarebbero stati possibili.
Negli ultimi tempi, poi, abbiamo molto apprezzato la capacità della Fondazione di stare al passo con i tempi, di trasformarsi da semplice soggetto erogatore di fondi in attore, programmatore, anche insieme agli enti locali, di nuove strategie. La rinnovata attenzione al sociale, alla formazione ed alla ricerca costituiscono le strade sui cui lavorare per avere a disposizione quelle risorse, che diversamente sono venute meno, per creare nuove occasioni di sviluppo e di lavoro soprattutto per le giovani generazioni. Penso anche ad un ruolo inedito per la Fondazione, ma altrettanto strategico nel settore delle reti e delle infrastrutture dei servizi pubblici essenziali, in un quadro collaborativo tra le migliori forze del pubblico e del privato.
Il lavoro da fare è molto, ma credo che la Fondazione abbia una governance all’altezza, come nei fatti ha dimostrato di essere. Proprio per questo mi permetto di invitare coloro i quali, anche rappresentanti delle Istituzioni di ieri e di oggi, continuano nel tentativo di delegittimarne l’immagine ed il ruolo, a mettere da parte i risentimenti personali nel supremo interesse del territorio a cui appartiene in ultima stanza la Fondazione CRC. Cuneo non è Siena, per fortuna. E per fortuna nel nostro Paese qualcosa ancora funziona ed anche bene.
Maurizio Marello
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