Difendiamo la nostra Costituzione!

  • La Costituzione Italiana trova le sue radici nella lotta di Liberazione dal nazifascismo, che ha ricostruito il nostro Paese e ha posto l’esigenza di una legge suprema molto diversa dal precedente Statuto albertino, troppo flessibile, tanto da consentire anche interpretazioni dittatoriali, come avvenuto con Mussolini.
  • Il 2 giugno 1946 il Paese compie una prima grande scelta, optando col referendum per una forma di stato repubblicana. Nello stesso giorno viene eletta l’assemblea costituente che deve redigere una nuova Costituzione.
  • Intanto l’Italia è governata da una grande alleanza dei partiti che avevano formato il CLN (Democrazia cristiana, Pci, Psi, Partito d’azione, Pli): forze politiche assai diverse e anche tra loro conflittuali, ma unite dalla volontà di dare vita ad una Italia nuova.
  • La Costituente istituisce una commissione di 75 deputati incaricata di proporre un testo di Costituzione. Essa si divide in tre sottocommissioni (diritti e doveri dei cittadini, forma di governo, ordinamento dello Stato). Conclude i suoi lavori nel gennaio 1947 (in meno di sei mesi …..). Il testo passa poi all’esame dell’aula.
  • Mentre la Costituente discute e approva la Costituzione articolo per articolo, la coalizione ciellenistica si spacca clamorosamente. Comunisti e socialisti vengono esclusi dal Governo e prende il via una violentissima polemica politica che già prelude alle elezioni che si sarebbero tenute nell’aprile 1948. Ma ciò non impedisce affatto di continuare a lavorare in modo costruttivo sul testo costituzionale, la cui approvazione quasi prescinde dal rovente clima politico. Evidentemente, si teneva nel dovuto conto la necessità di disegnare insieme le regole del gioco per la nuova Italia.
  • Nel novembre 1948, la Costituente approva a grandissima maggioranza (458 voti contro 62) il testo della nuova Costituzione. Viene firmato dal presidente provvisorio della Repubblica Enrico De Nicola (liberale e monarchico), dal presidente dell’Assemblea costituente Umberto Terracini (comunista) e dal presidente del Consiglio Alcide De Gasperi (democristiano). Una immagine immediata di come le grandi correnti ideali e politiche del Paese si riconoscevano in quel testo e lo facevano proprio.
  • La Costituzione è frutto di una ammirevole “contaminazione” tra ideologie e programmi politici, cioè della positiva volontà di trovare un punto d’incontro che tutti rappresentasse e soddisfacesse.
  • La Costituzione entra in vigore il 1° gennaio 1948. La sua attuazione richiede però tempi piuttosto lunghi. Solo nel 1954 viene attivata la Corte costituzionale. Solo nel 1968 viene approvata la legge regolativa dei referendum. Solo nel 1970 nascono le Regioni. Alcune norme non sono a tutt’oggi del tutto attuate.
  • La sua rigidità (cioè l’estrema difficoltà a modificarla se non con margini di consenso estremamente ampi) e la sua sinteticità (che permette continue reinterpretazioni degli articoli per adattarli alle necessità via via mutevoli) ne hanno nel tempo garantito la solidità. Oggi la sentiamo, specialmente nella parte sui principi generali e sui diritti e doveri dei cittadini, giovane, viva, capace di governare anche il nostro futuro: per questo con decisa convinzione ci impegniamo a difenderla.

Maurizio Marello

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