Dal Sindaco Marello un bilancio dell’anno appena archiviato e l’auspicio di un 2012 dal quale “usciremo bene. E tutti insieme”.
(dall’intervista di Beppe Malò pubblicata su Il Corriere in edicola)
E’ considerato benaugurale scrivere su un foglio e poi bruciare l’elenco di ciò che ci ha fatto soffrire nel corso dell’anno. Come sindaco, cosa avrebbe affidato al fuoco in vista del 2012?
Non amo rimuovere nulla delle esperienze che vivo, anche di quelle più faticose. Penso facciano parte della vita, anche quando non è possibile farsene una ragione. Per fortuna le cose fondamentali (salute, lavoro, famiglia…) per quanto mi riguarda non sono state intaccate nel 2011, e questa è di per sè una ragione sufficiente per ringraziare il buon Dio e non mandare al rogo nulla, neanche il patto di stabilità (anche se lo farei volentieri)!
Salutando gli albesi, la notte del 31 dicembre, si è detto certo che supereremo le difficoltà del 2012. Su cosa basa questa certezza che, credo, debba tenere conto anche dei “sentimenti di paura” di cui ha parlato nel corso dell’ultimo Consiglio comunale. Quali sono questi timori e perchè ne usciremo bene?
Quella sera ho umilmente ripetuto le parole del nostro Presidente della Repubblica: “possiamo farcela se ritroviamo la fiducia in noi stessi”. E non è un fatto scaramantico. Sta a noi crederlo, facendo affidamento sulla nostra intelligenza prima ancora che sui sentimenti. Viviamo una crisi mondiale, in particolar modo dell’Occidente che sta declinando di fronte alle nuove grandi potenze asiatiche. La finanza sembra aver preso il comando di tutto, anche a disprezzo della politica. Ciò nonostante la vecchia Europa ha ancora molte risorse e deve finalmente trovare quell’unità politica che non ha avuto il coraggio di perseguire all’indomani dell’euro. L’Italia poi deve cambiare: non è con la conservazione che ne usciamo, ma finalmente con il cambiamento. Siamo stati fermi per troppi anni.
Quante persone sono passate per il suo ufficio nel corso dell’anno a segnalare le proprie difficoltà?
Molte. Ho incontrato tanta gente in Municipio e nei quartieri. Aumenta la sofferenza per le difficoltà economiche, casa e lavoro. In molti sono venuti per segnalare problemi piccoli e grandi o per suggerire soluzioni. Per questo, dicevo prima, il Paese deve cambiare. L’Italia ha impostato le sue politiche avendo principalmente riguardo alle generazioni adulte. Bisogna, invece, avere il coraggio di capovolgere le politiche e mettere i giovani in primo piano. Lo devono capire le forze politiche, ma anche quelle sindacali.
L’Amministrazione è giunta a metà mandato. Il bicchiere è…?
Il bicchiere è mezzo pieno (come si suol dire). Ma, viste le recenti annate, soprattutto contiene vino buono.
Lavoro, welfare, sanità: ad Alba cosa la preoccupa maggiormente?
Senza dubbio il lavoro, senza del quale non c’è stato sociale che possa reggere. In questo Paese bisogna ritornare a produrre e a creare buona occupazione. Welfare e sanità hanno bisogno di profonde riforme e di nuovi investimenti. In questi anni invece di riformare, a livello statale e regionale si è tagliato e basta. Noi in questi due anni e mezzo abbiamo cercato di metterci una pezza, con risorse a sostegno della scuola e da ultimo anche ad ulteriore sostegno del consorzio socio-assistenziale. Ad Alba, poi, la grande industria e la piccola e media impresa hanno tenuto abbastanza bene: ci sono problemi sul tessile e sull’editoria come altrove. Molto bene il turismo, e il settore vitivinicolo è in ripresa. Insomma ci stiamo difendendo forse meglio di altri, ma la crisi tocca anche il nostro territorio.
Le grandi infrastrutture continuano ad essere nel libro dei sogni. Anche il 2012 passerà senza novità importanti?
Scontiamo lunghi ritardi ed oggi, con scarsità di risorse, è tutto più difficile di un tempo. Tuttavia nel 2011 qualche passo in avanti in materia di grandi opere è stato fatto. Abbiamo approvato e consegnato alla Provincia il progetto del terzo ponte sul Tanaro; abbiamo approvato il preliminare del Piano Regolatore, che preserva i varchi per grandi, medie e piccole reti stradali; è stata ultimata la procedura di valutazione di impatto ambientale del lotto autostradale Roddi-Verduno e a questo punto speriamo di potere vedere il cantiere nel 2012. Più nel piccolo, è in costruzione la bretella di uscita dalla tangenziale al Mogliasso (attesa da anni) ed a luglio abbiamo aperto la strada di collegamento tra viale Cherasca e Piazza San Paolo, dopo oltre un decennio in cui non avevamo più visto ad Alba nuove strade. Senza dimenticare due grandi cantieri aperti nel 2011, vale a dire Piazza San Paolo e l’ampliamento del cimitero cittadino (anche questo atteso da anni).Nel 2012, Provincia di Cuneo permettendo, partirà il cantiere per il nuovo Liceo artistico presso l’ex Caserma Govone.
Lei va spesso tra la gente. Cosa percepisce di questa città?
Molta solidarietà e molta dignità. Soprattutto nelle ultime settimane, incontrando la gente nei quartieri, ho sentito grandi incoraggiamenti, proprio da parte di chi magari sta faticando per la crisi. Mi ha fatto onestamente molto piacere. Significa che i cittadini percepiscono lo sforzo che come amministrazione stiamo facendo in un periodo non facile e significa che aldilà dei risultati su cui giustamente ciascuno ha la propria opinione, c’è una diffusa fiducia nel nostro operato e nell’impegno disinteressato che ci mettiamo. Nel 2011 poi hanno visto la città piena di giovani a luglio convenuti per le Olimpiadi delle Città Gemelle e gremita di turisti come non mai durante la Fiera Internazionale del tartufo. Personalmente, poi, porto nel cuore il silenzio e la compostezza con cui Alba ed il territorio si sono stretti alla Famiglia Ferrero nel momento del grande dolore. Insomma mi lasci dire che gli albesi sono motivo di grande orgoglio per il loro sindaco.
Davvero sarebbe meglio “mettere da parte” televisioni e giornali in quanto fabbriche di pessimismo ?
Lei fa riferimento ad un’espressione che ho usato nell’ultimo Consiglio Comunale. Lungi da me sconsigliare ai cittadini di informarsi. Volevo semplicemente evidenziare un dato di fatto. In Italia si è passati in poco tempo da un’informazione in larga parte “edulcorata”, che veicolava l’ottimismo di certi nostri rappresentanti di governo, ad un’informazione, quella delle ultime settimane, largamente pessimistica. E si sa che se a un malato ricordi ad ogni istante la propria patologia, ben difficilmente ce la farà a superarla. Allora informiamoci, ma proviamo anche a ragionare con la nostra testa e non semplicemente con quella della televisione o degli opinionisti.
Mantiene un giudizio positivo sui provvedimenti del governo?
Monti è arrivato dopo anni di non governo. In particolare l’immobilismo dell’ultimo anno di Berlusconi ha ulteriormente aggravato i problemi. Mantengo fiducia in una compagine che mi sembra composta da persone serie e competenti. Certo, occorre tornare alla normalità della politica. Ma per fare questo le forze parlamentari dovrebbero approvare in questi mesi una nuova legge elettorale che consenta ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti. Altrimenti dopo Monti tornerà tutto come prima.
Cosa potremmo vedere nei primi 100 giorni dell’anno?
Spero non solo sacrifici, tagli e tasse, ma finalmente riforme, a partire da quelle del lavoro e delle politiche sociali.
Perchè ci dicono che siamo un’isola felice e che siamo molto bravi e poi dobbiamo lottare per difendere ospedali, Asl, tribunale e le sedi territoriali di pressochè ogni cosa. Siamo antipatici o vanagloriosi?
Siamo albesi e sabaudi. Lavoriamo molto e non ci lamentiamo mai. Per questo nulla ci viene mai concesso ma dobbiamo conquistarci tutto. Ma sono contento così. Vuol dire che siamo gente seria. Sui servizi, poi, abbiamo pagato in questi anni il non essere diventati provincia dieci anni fa. Per il futuro le province si vogliono abolire, ma sino ad oggi, larga parte dei tagli è stata fatta nelle varie amministrazioni avendo riguardo a preservare il livello provinciale. Sulla riforma sanitaria regionale abbiamo ottenuto una moratoria e adesso non bisogna abbassare la guardia. Sul Tribunale mantengo una ragionevole fiducia, fondata sul fatto che quello di Alba è, dal punto di vista dell’efficienza e del carico di lavoro, tra i principali in Piemonte.
La gente ha capito perchè lei e gli assessori avete deciso di ridurvi lo stipendio?
Questo bisognerebbe chiederlo alla gente. Io credo che da noi, semplici amministratori locali, la gente non pretendeva un simile passo, perché penso che capisca bene che non siamo privilegiati appartenenti alla “casta”. Abbiamo deciso di tagliarci comunque un pezzetto di stipendio perché c’era da chiedere sacrifici e siamo profondamente convinti che il primo esempio debba comunque venire dall’alto.
Secondo lei, di cosa parleremo ad Alba tra un anno?
Spero che parleremo del Nuovo Piano Regolatore definitivamente approvato, dell’inizio dei lavori della scuola media della Moretta, della prosecuzione dei lavori della Maddalena, della riduzione della disoccupazione e della ripresa dell’euro. Ma forse desidero troppo. Nel 2011 ho avuto l’onore di incontrare il Presidente Napolitano e di consegnargli il “Tartufo del 150 anni”. Mi piacerebbe tra un anno ricordare con voi la visita nella nostra città del Presidente della Repubblica nel corso del 2012. Forse è un sogno, ma ci lavoreremo su. Intanto godiamoci il ricordo delle celebrazioni dell’unità d’Italia, che anche ad Alba sono state molto partecipate e sentite. E questo è motivo di fiducia e speranza per il futuro.
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