Consiglio comunale n. 8 del 30 marzo 2010
Consiglio comunale n. 8 del 30 marzo 2010
Il Consiglio inizia con circa 20 minuti di ritardo, tra il pubblico sono presenti circa dieci persone.
Assente li consigliere Zunino (PdL).
- Comunicazioni
Da parte del Presidente del Consiglio
– Cavalli commemora l’avv. Piero Coppa, deceduto all’età di 87 anni, Consigliere Comunale per due consigliature, partigiano e papà della Dirigente Angioletta Coppa. Il Consiglio Comunale osserva un minuto di silenzio in sua memoria.
– comunica che l’Odg sui fatti di Rosarno ha avuto risposta dall’onorevole Delfino (UDC) che esprime sdegno per gli atti di violenza xenofoba, sollecita una seria lotta al lavoro nero ed auspica una maggiore integrazione nel rispetto della reciprocità di diritti e doveri. Panero (PD) sottolinea l’importanza del discorso sull’integrazione e propone al Consiglio il tema della figura del Consigliere degli immigrati che, come Consigliere aggiunto e senza diritto di voto, porterebbe nell’Amministrazione il punto di vista e le esigenze degli stranieri che abitano il nostro territorio. Il Presidente, sottolineando la complessità del problema, invita le Commissioni Cultura e Statuto a discuterne.
Da parte del Sindaco
– Marello ricorda che il 2 marzo il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso sulla composizione del Consiglio Comunale presentato da alcuni esponenti del centro destra; esprime soddisfazione nel rispetto delle diverse posizioni.
– Comunica che uno degli ultimi atti della Giunta Regionale è stato l’assegnazione ad Alba di un finanziamenti di 400.000 euro per l’acquisto di 3 alloggi ai Tetti Blu.
– Venerdì e sabato il sindaco ha guidato una delegazione (di cui facevano parte anche gli ex sindaci di Alba) a Boblingen per partecipare ad una festa in onore del sindaco della città tedesca gemellata con Alba dal 1984, che dopo 24 anni va “in pensione” per aver raggiunto l’età di 65 anni. Al Sindaco della città tedesca è stata assegnata da Alba una medaglia d’oro a ricordo della vicinanza e collaborazione ricevuta da Alba in occasione dell’alluvione nel ’94.
Seguono interventi da parte dei Consiglieri che, partendo dalla sentenza del Consiglio di Stato commentano anche il risultato delle elezioni regionali.
Giovannini (PD) ha accolto la sentenza con un senso di liberazione, ora il Consiglio Comunale è pienamente legittimato, il Presidente del Consiglio non è più “a termine”, il Sindaco non è obbligato a compromessi con l’opposizione e potrà realizzare pienamente il programma. Il ricorso poteva essere evitato anche perché la politica non va fatta nelle aule giudiziarie. Denuncia gli interventi del centro destra in campagna elettorale, tra il primo ed il secondo turno, in cui si dava per certa un’interpretazione della legge chiaramente di parte e non corretta. Auspica che la Lega nord, vincitrice delle elezioni, come forza che dichiara di tutelare il popolo non dimentichi questa caratteristica nel governare la Regione.
Per Bo (PdL) è preoccupante il fenomeno dell’astensionismo dovuto ad una politica distruttiva di contrapposizione, bisogna recuperare credibilità (contesta la Bresso che ha chiesto di ricontare i voti); per il centro destra è una grande vittoria, soprattutto di Berlusconi (Cavalli richiama il Consigliere a non parlare di argomenti a carattere nazionale), esprime soddisfazione per i quasi 15.000 voti ottenuti da Cirio e per Alba che per il 47% è schierata a destra.
Giachino (Con Marello per Alba Attiva e Solidale) anche in qualità di Presidente del Consorzio Socio Assistenziale, evidenzia la questione casa come problema sociale piuttosto sentito ad Alba: in città, dei 364 alloggi di edilizia popolare, 38 sono di proprietà comunale (soprattutto minialloggi); l’assegnazione regionale del contributo ha riguardato solo 3 nuovi alloggi perché non erano disponibili ulteriori case in edilizia convenzionata; nel 2009 sono state sfrattate 124 famiglie di cui 46 già esecutivi; il Consorzio assiste 147 famiglie e spende circa 63.000 euro per ricoverare 24 nuclei in albergo e residence.
Panero (PD) ringrazia gli avvocati Giovannini, Paglieri, Marello ed il prof. Petronio per il lavoro fatto in merito al ricorso elettorale; ricorda a Bo che ad Alba, nelle elezioni regionali, il centro sinistra ha ottenuto il 45% per cui si deve dire che è divisa a metà come l’Italia; sottolinea che il problema casa è centrale nel programma di questa amministrazione, a differenza della passata giunta che non ha nemmeno partecipato al bando regionale non avendo individuato le aree destinate ad edilizia popolare, auspica che nel nuovo piano regolatore ciò avvenga.
Paglieri (PD), pur ammettendo la legittimità del ricorso elettorale, confessa il disagio provato tra il primo secondo turno, quando il centro destra portava come prove le interpretazioni della Prefettura e del Ministero che, per legge, non possono interpretare le norme. Giudica la legge elettorale senza logica, perché se Marello avesse vinto al primo turno non avrebbe ottenuto il premio di maggioranza.
Sulla figura del Consigliere degli immigrati, Spolaore (Lega nord) dichiara la sua massima apertura al dibattito, ma chiede che prima dei diritti degli immigrati vengano tutelati quelli “degli anziani e degli italiani che soffrono”. Il piano casa va bene, però ricorda che i nostri anziani, nella busta paga, versavano una quota alla Gescal per cui adesso nell’assegnazione degli alloggi è giusto dare priorità agli italiani. Sul ricorso elettorale ricorda che per Bra lo stesso caso ha avuto una sentenza opposta: per Alba “un’alchimia giudiziaria ha fatto scuola”. Esprime stupore nel sentire la consigliera Giovannini affermare che la politica non si fa nelle aule giudiziarie perchè sono anni che il centro destra, soprattutto a livello nazionale, lo denuncia: il risultato delle elezioni regionali dimostra però che la volontà popolare alla fine si impone. E’ soddisfatto perché la Lega nord è il primo partito a livello provinciale grazie al radicamento ed alla presenza sul territorio, non solo in tempo di elezioni.
Castellengo (PdL) dichiara che le sentenze vanno accettate anche se non condivise e di aver sempre affermato che il sindaco eletto è Marello. Non condivide il giudizio sulla passata amministrazione in merito al tema casa e, personalmente, è contrario ad investimenti in immobili, preferisce interventi a sostegno degli affitti. Si augura che Cota faccia bene e soprattutto aiuti la Provincia ed intervenga per sostenere le infrastrutture di Alba. Il fatto che la Regione ed Alba siano politicamente divise a metà è un bene perché facilita l’alternanza.
Ricca (Alba città per vivere) si dichiara soddisfatto per l’esito del ricorso elettorale e per il lavoro svolto in questi mesi nonostante l’incertezza della sentenza, anche perché i compromessi non erano possibili se incidevano sul programma. Si stupisce che Spolaore faccia riferimento ad una politica fatta nelle aule giudiziarie, perché nel caso di Alba si è fatto riferimento ad interpretazioni di norme di legge, non a fatti giudiziari veri e propri come quelli in cui è implicato il Presidente del Consiglio italiano. Ricorda al rappresentante della Lega che la Costituzione afferma la sovranità del popolo ma con le distinzioni del caso e l’equilibrio fra i poteri dello stato. Per Bra l’esito è stato diverso perché il ricorso è stato presentato in ritardo e le regole vanno rispettate.
Bonardi (Con Marello per Alba Attiva e Solidale) evidenzia come questa amministrazione, per la casa, in nove mesi ha fatto più di quanto la Giunta Rossetto è riuscita a fare in dieci anni. Contesta poi il Presidente Cavalli che ha permesso la discussione su temi (elezioni regionali) non inerenti le comunicazioni e non concordati con i capigruppo, ricordando che nell’ultimo Consiglio non era stato permesso un intervento da parte della maggioranza su un tema non previsto.
Cavalli ribadisce di non aver prevaricato nessuno, ma di averne parlato con il Sindaco.
Marello conferma le parole di Cavalli. Ribadisce che è stata la minoranza a voler presentare il ricorso elettorale e ad andare nelle aule giudiziarie; il caso di Alba non ha fatto giurisprudenza, semplicemente perché fino ad ora non ci sono mai stati pronunciamenti nel merito di una simile questione. Sulle elezioni regionali, afferma che non si è più parlato dei problemi (sanità – casa – formazione) perché i responsabili del governo centrale con le loro censure hanno portato l’attenzione su altri temi; Alba come la provincia di Cuneo è divisa in due; richiama poi il fatto che la zona albese ha espresso due consiglieri: Cirio del centro destra e Negro del centro sinistra; in provincia il centro sinistra ha eletto 4 consiglieri contro i 3 del centro destra.
Comunica di aver mandato un telegramma di complimenti a Cota e di confidare in rapporti positivi e costruttivi, come già avvenuto con Bresso che ha sempre prestato particolare attenzione ad Alba.
Il Consigliere Spolaore esce dall’aula per impegni personali.
- Interrogazioni
– Paglieri (PD), a seguito delle polemiche, comparse sui giornali, sollevate dalla dirigenza dell’Albese ASD che contesta al Comune la mancata erogazione di contributi, chiede qual è stata la spesa complessiva sostenuta negli ultimi anni dal Comune di Alba a favore dell’Albese (per contributi diretti, pagamenti di spese e lavori relativi agli impianti).
– Prunotto (PdL) chiede perché non siano stati concessi contributi all’Albese ASD che annovera 25 dirigenti, 24 allenatori, 20 accompagnatori e 259 tesserati.
Il Sindaco risponde di aver avuto un incontro con il sig. Rava (Presidente dell’Albese) anche per lamentare l’esposizione di striscioni offensivi dell’Amministrazione Comunale; quest’anno si sono elargiti, alle società sportive in generale, 43.000 euro contro i 160.000 dello scorso anno. Si sarebbe potuto erogare un contributo di 2.000 euro. Non si esclude che, se ci saranno risorse di bilancio, si possano concedere ulteriori contributi; la Giunta è disponibile a fare da tramite per trovare sponsorizzazioni; la Fondazione CRC concede un contributo per l’illuminazione delle tribune e l’Egea per il teleriscaldamento. In una fase economica difficile, si presta pari attenzione alle diverse società sportive; contributi potranno venire dall’allestimento delle Olimpiadi delle città gemelle.
Secondo Paglieri, pur non conoscendo il bilancio dell’Albese, un contributo di 2.000 euro sarebbero risultati ridicoli a fronte delle possibilità finanziarie dei “mecenati” Rava e del suo vice.
Prunotto chiede perché siano stati concessi contributi consistenti al G.S. Santa Margherita ed all’Olimpo Basket escludendo l’Albese ASD.
Marello chiarisce che le due società hanno sostenuto in proprio delle spese per lavori sugli impianti; gli Assessori Cervella e Foglino stanno lavorando alle nuove convenzioni che prevedono il pagamento dell’energia e del riscaldamento a carico delle società sportive.
– Paglieri (PD), a fronte del positivo riscontro degli albesi, chiede quanto si è speso per lo sgombero della neve.
L’Assessore Foglino risponde che, naturalmente, a priori non si può prevedere quanto si spenderà: a consuntivo nell’inverno 2007/08 = 0; nel 2008/09 = 340.000 euro; per il 2009/10 si erano previsti inizialmente 41.000 euro a cui se ne sono aggiunti 100.000, con l’ultima nevicata si sforerà la previsione di altri 80.000 euro dovuti al fatto che l’abbondanza della nevicata ha costretto gli uffici a decidere di liberare le piazze dalla neve accumulata ricorrendo al trasporto con autocarri.
– Di Liddo (PD) chiede a che punto sono i lavori per la realizzazione della zona commerciale (comparto C8) prevista per la zona dei Tetti Blu verso corso Europa; riporta i disagi degli abitanti per la viabilità non ancora completata, per la mancanza di cura degli spazi comuni (pulizia, cassonetti rotti, manutenzione, sgombero neve…); dopo dieci anni dai primi insediamenti di cittadini a cui è seguita una crescita notevole anche come tessuto sociale con la nascita dell’associazione “Il Viale”, non si possono più accettare ritardi e trascuratezza.
L’Assessore Minuto assicura la massima attenzione ai problemi dell’area; si è formato un tavolo di concertazione tra Comune, costruttori, condomini ed amministratori di condominio per monitorare i lavori, nella prossima settimana sarà presentato il progetto di sistemazione dell’area C8; si cercano soluzioni per sistemare la questione del fabbricato Bertero (chiesto contributo di 200.000 euro alla Regione) e per l’acquisizione dell’area da adibire a parcheggio tra la scuola materna e l’area ecologica; l’opera viaria più importante da terminare e collaudare è l’anello a senso unico, che per ora è solo parziale ed a due sensi di marcia; i lavori ancora da fare si effettueranno in tre fasi diverse, è stata chiesta l’installazione di cartelli indicatori e di numeri civici. Il Sindaco ammette che la situazione è problematica: il termine lavori dovrebbe essere il 2012 ma si arriverà al 2015/2016 anche a causa delle varianti apportate nel corso degli anni; la Giunta ha approvato il progetto per l’area C8 e, dal 24 marzo, i costruttori hanno tempo quattro mesi per la richiesta dei permessi che verranno concessi nell’arco di altri due mesi, per cui si potrebbero iniziare i lavori in autunno; chiede a Canova, presidente della 1a Commissione, di analizzare il progetto.
Nella replica la Consigliera Di Liddo evidenzia che i problemi sono molto sentiti dai residenti per i molti disagi ancora presenti dopo dieci anni, anche per poca chiarezza con i costruttori (es. sgombero neve ed illuminazione a carico dei residenti); segnala che sono ripresi i lavori per terminare gli accessi alle abitazioni e sono stati piazzati tre punti luce, ma ci sono ancora difficoltà per i disabili a causa di alcuni scalini nelle zone di accesso; chiede che la 1a Commissione si riunisca con l’associazione Il Viale ed il Comitato di quartiere.
– Gatto (PD) segnala che la seduta del 2 marzo del Consiglio Comunale di Bra è stata trasmessa in diretta web sul sito del comune, grazie ad un accordo con l’emittente Maria TV di Boves; chiede se anche l’amministrazione albese ha intenzione di accedere all’uso di mezzi comunicazione che permettano alla cittadinanza di assistere alle sedute del Consiglio Comunale.
Il Sindaco risponde che il tema è di competenza della Presidenza del Consiglio e dei Capigruppo; se ne riparlerà compatibilmente con i costi e le disponibilità di bilancio.
- Delibere
La delibera sul Regolamento per la disciplina del referendum comunale, viene rimandata in Commissione
– Seconda variazione al bilancio 2010 a relazione dell’Assessore Foglino
La prima parte della variazione consiste nell’utilizzo di maggiori entrate per 174.864 euro dovute a: maggiore entrata da addizionale Irpef 112.203 – contributi regionali per progetti realizzati in anni precedenti 51.688 – contributi provinciali per progetti realizzati in anni precedenti 500 – rimborso Iva dallo stato 10.473.
Sono destinate a uscite per il totale importo così suddivise: mostra per Vinum 24.000 – per svolgimento della manifestazione Vinum 110.390 – acquisto attrezzature per manifestazioni (gabinetti) 15.000 –spese per funzionamento ed acquisto attrezzature per Agenzia Sociale per la Locazione 15.000 – Servizi Sociali per trasporto urbano 10.474
Vengono poi registrate a bilancio delle entrate aventi specifica destinazione per 1.525.156 euro così suddivise: contributo regionale per borse di studio scuola dell’obbligo e superiore 68.737 (la cifra totale passa così ad un totale di 243.737 euro) – contributo regionale per istituzione Agenzia Sociale per la Locazione 72.369 – contributo regionale per il programma casa (acquisizione aree ed immobili) 1.384.050
Giachino (PD) evidenzia che il programma casa della Regione è diviso in tre bienni con bandi di richiesta finanziamenti su quattro campi di intervento: studi di fattibilità – agenzia di locazione – manutenzione su immobili – interventi di operatori (imprese e cooperative); per il primo biennio la scorsa amministrazione ha lasciato l’intervento agli operatori privati ed ha poi aderito alle possibilità offerte dalla legge Gozzini; la nuova amministrazione nel 2009 ha partecipato a tutti i bandi regionali ed ha ottenuto finanziamenti per circa 1.500.000 euro che consente ad Alba di iniziare ad affrontare un problema così importante; auspica che la Regione finanzi anche per il terzo biennio il piano casa.
Garassino (PD) sottolinea la particolare attenzione dell’Amministrazione di centro sinistra al problema; anche il finanziamento di 110.000 euro per Vinum va visto sotto il profilo culturale oltre che turistico ed enogastronomico; sostanzialmente la variazione richiama le linee guida del programma.
Alla domanda di Canova (PdL) sui criteri di assegnazione degli alloggi, risponde il Sindaco precisando che è stata istituita un’apposita Commissione per l’emergenza abitativa (CEA)
(vedi relazione Consiglio Comunale nr. 04 del 29/09/2009 http://nuke.albacittapervivere.org/Attivit%C3%A0inComune/IConsigliComunali/29settembre2009/tabid/526/Default.aspx ) che ha assegnato le case secondo i criteri del regolamento; i nuovi alloggi non sono ancora stati assegnati.
Paglieri (PD) chiede che le variazioni di bilancio siano consegnate ai Consiglieri con un certo anticipo. Il Presidente Cavalli ricorda che la variazione è stata approvata dalla Commissione Bilancio del 2 marzo.
Pur giudicando positivo l’aver ottenuto i fondi della Regione, Castellengo (PdL) annuncia il voto contrario della minoranza.
VOTI A FAVORE 14 (tutta la maggioranza)
CONTRARI 5 (tutta la minoranza)
– Variante al P.R.G. per la modifica dell’altezza massima nell’area dello stabilimento Ferrero
Si tratta di uno dei passaggi in Consiglio Comunale dell’iter necessario a concedere alla Ferrero di costruire un sito di stoccaggio all’interno dello stabilimento di Alba
(vedi relazione Consiglio Comunale nr. 06 del 18/12/2009 http://nuke.albacittapervivere.org/Attivit%C3%A0inComune/IConsigliComunali/18dicembre2009/tabid/531/Default.aspx )
VOTI A FAVORE 19
– Individuazione delle frazioni comunali non metanizzate per l’applicazione della riduzione del costo del gasolio e del GPL da riscaldamento.
Poiché è stata metanizzata strada Castelgherlone, la legge impone di fare una nuova delibera dove vengono elencate le vie e le frazioni comunali dove non c’è il servizio di metanizzazione per concedere ai cittadini le agevolazioni all’acquisto dei combustibili per il riscaldamento.
VOTI A FAVORE 19
– Approvazione del regolamento dell’Agenzia Sociale per la locazione (LOCALBA)
Garassino (PD) ricorda che il regolamento è già stato approvato in quarta Commissione (vedi Allegato 1); l’Agenzia è uno strumento importante per rispondere alla distorsione del mercato immobiliare che vede una grande disponibilità si alloggi che non vengono affittati per paura di morosità o danneggiamenti; è un aiuto alle famiglie con reddito certo ma ridotto; l’impegno di spesa di 87.000 euro non è molto, ma consente di intervenire alle necessità immediate, quando la somma sarà esaurita, resteranno comunque in vigore gli incentivi fiscali a favore del locatore.
Paglieri oltre ad alcune questioni di forma nel testo, solleva il problema dell’una tantum di 1.000 euro che, dovendo coprire il costo della caparra, dovrebbe essere elargito prima della definizione del contratto, cosa che la legge non permette.
Il Sindaco e Magliano (Impegno per Alba) sostengono che, concretamente, l’incontro avviene prima della definizione del contratto ed è slegato dalla concessione del contributo che non necessariamente coincide con l’importo della caparra.
Tripaldi (Alba città per vivere) segnala che, quando la Commissione per l’emergenza abitativa ha assegnato gli alloggi, i problemi non erano quelli della caparra bensì altri molto più gravi, per cui la prima risposta che l’Agenzia darà è quella di far incontrare le esigenze di chi cerca alloggio con la disponibilità di chi ne è proprietario; sollecita un’opportuna pubblicità dell’iniziativa.
Castellengo definisce saggia la scelta fatta dall’Amministrazione perché è un’evoluzione dei canoni concordati e tutela maggiormente i locatori.
VOTI A FAVORE 19
– Approvazione del regolamento della Biblioteca Civica “G.Ferrero”
L’Assessore Degiacomi mette in evidenza le finalità culturali e di promozione della Biblioteca; nel regolamento viene istituito il Consiglio di Biblioteca composto, oltre al Direttore ed al Dirigente di Ripartizione, dall’Assessore alla Cultura, da tre membri designati dal Consiglio Comunale (di cui almeno uno designato dalla minoranza), un rappresentante gli Istituti Scolastici e tre rappresentanti le associazioni culturali albesi (costituite ed operanti da almeno un anno)
Garassino (PD) chiede che del Consiglio di Biblioteca facciano parte tre (e non solo uno) rappresentanti degli Istituti Scolastici in modo da permettere la presenza dei tre ordini di grado dell’istruzione (la proposta viene accettata da tutti e si provvede a correggere il regolamento).
Per Gatto (PD) l’orario dovrebbe essere esteso in orario di pausa pranzo per consentire agli studenti di usufruire maggiormente della Biblioteca, ricorda che in campagna elettorale la richiesta era stata già presentata all’Assessora Brignolo ed oggi si sente in dovere di ribadire la richiesta anche se comprende le difficoltà legate alla gestione ed ai costi del personale.
VOTI A FAVORE 19
- Ordini del Giorno
– “Intitolazione di luogo pubblico alle Vittime delle Foibe” (presentato dalla minoranza)
Il Consigliere Bo (PdL) richiama diversi massacri avvenuti nel secolo scorso (Armeni, Curdi, Bosniaci…) e pone l’accento sulla storia dell’Istria dove, oltre al genocidio delle foibe, furono costretti a scappare circa 150.000 italiani che non furono accolti bene in Italia dai partiti di sinistra, che li consideravano fascisti, ma nemmeno dai partiti di governo; ritiene importante non dimenticare episodi come questi perché non si debbano ripetere gli stesi errori.
Panero (PD) ricorda che un Odg simile era già stato discusso ed approvato a larga maggioranza in Consiglio Comunale quattro o cinque anni fa, ma non si era poi fatto nulla ed auspica che non succeda di nuovo così; richiama le parole del Presidente della Repubblica Napolitano che ha ricordato che queste tragedie sono frutto dei regimi totalitari.
Trova (PD) è d’accordo con le parole di Bo e pone l’accento sul rischio dei totalitarismi soprattutto mentali.
VOTI A FAVORE 18
ASTENUTI 1 (Paglieri)
– Lotto albese dell’autostrada Asti Cuneo (presentato da tutti i gruppi)
Per Canova (PdL) è volontà comune volere il completamento dell’autostrada compreso il lotto di Alba secondo i tempi stabiliti e senza farsi fuorviare da richieste di variazioni di percorso con la scusa del risparmio; si potrebbe anche giungere ad organizzare delle manifestazioni di protesta.
Giovannini (PD) auspica che i tre livelli di governo superiori: Provincia, Regione e Stato, tutti e tre di centro destra si attivino in modo univoco per risolvere il problema.
Secondo Panero (PD) è molto importante che l’Odg sia stato sottoscritto da tutti i gruppi e si potrebbe pensare anche ad un Odg comune che richiami la questione del collegamento con il nuovo ospedale.
Castellengo (PdL) è favorevole anche per altre iniziative che vedano coinvolta anche la società civile: industrie, commercianti, artigiani.
Anche Gatto (PD) ritiene importante il completamento dell’autostrada, ma rileva come i politici locali sovente non si muovono o sono contraddittori; venerdì 26 marzo Cota era ad Alba assieme a due sottosegretari e diversi parlamentari del suo schieramento, ma nessuno ha fatto cenno alla questione.
Conclude Marello ringraziando per l’iniziativa che vede unito tutto il Consiglio; il territorio è disunito, ognuno tira l’acqua al proprio mulino ed il comitato di monitoraggio deve essere rivitalizzato; in mattinata a Govone si sono incontrati i sindaci della zona con i rappresentanti dell’Anas per discutere della statale 231 e del modo di dissuadere il traffico pesante ad usarla: si è proposto un bonus di 8 pedaggi gratuiti a che fa almeno 36 transiti al mese; l’idea di non fare il tunnel per risparmiare è fuorviante perché porterà a ritardi di anni, dovendo rifare totalmente il progetto; nel 2004/2005 si è rinunciato a chiedere un casello di uscita per Alba chiedendo la costruzione della complanare di servizio per il nuovo ospedale: è stato un errore anche perché la Provincia è attendista e non aiuta; il Sindaco propone di trasmettere l’Odg anche ai sindaci del territorio e delle sette sorelle.
VOTI A FAVORE 19
– Acqua bene comune dell’umanità (vedi allegato 2) ( presentato da Panero – PD)
L’intervento di Panero (PD) che illustra le ragioni dell’Odg sono in allegato 3
Giovannini (PD) nel ‘90 ha condiviso l’idea delle privatizzazioni, ma dopo 20 anni conviene che si debba ripensare la questione, perché non hanno portato la riduzione delle tariffe ed i privati tendono a fare utili mentre la gestione pubblica deve garantire solo il pareggio tra costi e ricavi, naturalmente è però necessaria trasparenza nell’intervento pubblico.
Paglieri (PD) non condivide che l’acqua sia un servizio privo di rilevanza economica perché in effetti viene venduto ai cittadini, pertanto si asterrà. (!)
Riportiamo integralmente l’intervento di Tripaldi (Alba città per vivere):
“Ritengo che il tema dell’acqua che stiamo affrontando sia di vitale importanza.
La nuova legge approvata qualche mese fa mette a serio rischio un diritto fondamentale. Tengo a sottolineare che il decreto Ronchi ha travisato una direttiva europea che invitava l’Italia ad eliminare alcuni privilegi concessi ad alcune aziende private, considerati aiuto di Stato con il pericolo di minare la libera concorrenza. Il decreto è passato con voto di fiducia perchè all’interno della stessa maggioranza non c’era la convinzione di tutti i membri.
Per calarci nella dimensione locale, sappiamo che la situazione albese è particolare e che sono in atto cambiamenti riguardanti l’ATO.
La nostra scelta oggi, che riguarda maggioranza e opposizione, è talmente chiara da sembrare banale: L’ACQUA E’ E DEVE CONTINUARE AD ESSERE UN BENE COMUNE, PUBBLICO, PRIVO DI RILEVANZA ECONOMICA E NON UNO STRUMENTO PER TRARRE PROFITTO.
Abbiamo l’enorme responsabilità di attivarci in tutti i modi, primo fra questi la modifica dello Statuto Comunale, per continuare a garantire questo servizio.
Le alternative, purtroppo, sono note.
Un mese fa la trasmissione “Presa Diretta” ha trattato il tema andando a verificare la situazione di alcuni comuni che da anni hanno privatizzato l’acqua; Agrigento e Arezzo sono tra questi e sono anche, rispettivamente, il primo e il secondo posto dove l’acqua è più cara.
Arezzo è in mano alla Suez, multinazionale francese. Il motto del passaggio al privato era: Efficienza, Efficacia e risparmio. Risultato: 30% di acqua persa nelle tubature e +400% in bolletta.
Sacche di eccellenza pubblica ci sono (Milano per esempio) e possono essere prese a modello.
Si osteggia, ultimamente, il monopolio pubblico ma quello privato è migliore?
L’acqua in Italia vale molto (8 miliardi di euro l’anno) ma siamo così sicuri di voler privatizzare proprio tutto? Le scelte che assumiamo in Consiglio Comunale hanno spesso un peso sul futuro della città; in questo caso, se possibile, il peso e le responsabilità sono maggiori.”
Castellengo (PdL) annuncia il voto contrario della minoranza perché, anche se l’acqua è un bene pubblico, il Consiglio Comunale non può agire contro leggi nazionali o regionali; ricorda che il primo decreto sulle privatizzazioni fu fatto dalla sinistra e la legge oggi in discussione è solo una ridefinizione di quel decreto; il pubblico deve rimanere proprietario delle reti e l’ATO deve stabilire le tariffe massime applicabili; attualmente le tariffe di Alba sono più basse di quelle di Cuneo che ha una gestione totalmente pubblica; non si possono fare scelte ideologiche, ma di buon senso.
Il Sindaco Marello conclude affermando che la tariffa di Alba era stata stabilita mediando il costo con il teleriscaldamento dell’Egea, proprietaria della Tecnoedil che gestisce il servizio idrico; nell’Odg si parla giustamente di servizio pubblico locale perché c’è il pericolo che venga assegnato ad interlocutori distanti dal territorio; ad Alba non esiste il servizio idrico integrato e si deve tutelare la Sisi (totalmente pubblica) che è una delle migliori della provincia; si dovrà pensare ad una gestione più ampia (provincia) ma ribadire che l’acqua è un bene pubblico per garantire che i Comuni abbiano voce in capitolo; si impegna, come Sindaco, a pubblicizzare l’acqua pubblica ed a coordinarsi a livello provinciale per una gestione pubblica.
VOTI A FAVORE 13 (la maggioranza)
ASTENUTI 1 (Paglieri)
CONTRARI 5 (tutta la minoranza)
Allegato 1
Commissione Cultura del 19 marzo 2010
– regolamento Agenzia Sociale per la Locazione (LOCALBA)
l’Agenzia rappresenta una garanzia per la locazione anche a fasce socialmente deboli e favorisce l’incontro tra domanda e offerta di alloggi.
Il lavoro dell’Agenzia sarà assunto dall’Ufficio Casa senza ulteriori costi di personale.
Il finanziamento è di 70.000 euro che permetterà di garantire circa 50 affitti.
Non è limitato alla città di Alba ma servirà tutto il territorio con-urbano (territorio servito dal trasporto urbano: comuni di Guarene, Diano, Castiglione Falletto, Grinzane Cavour e Monticello) per alloggi situati in Alba.
I canoni di affitto sono stabiliti dall’Ufficio Casa in base alle stesse tabelle usate per gli affitti concordati.
Requisiti del locatario: residenza da almeno un anno – reddito certo e comprovato non superiore al 30% in più di quello stabilito dalle tabelle per l’edilizia convenzionata – non soggetti a sfratto per morosità – nessun legame di parentela con il locatore.
Al locatario viene concesso un contributo (in base al reddito), massimo, una tantum, di 1.000 euro per la caparra.
Al locatore si applicherà l’Ici ridotta al 1,5 %o con una garanzia risarcitoria di massimo 2.500 euro totale e massimo 5 mensilità per il mancato pagamento dell’affitto e di 3.000 euro per eventuali danneggiamenti nel caos in cui il locatario non paghi. Le cifre non sono garantite dal fondo ma da una polizza che verrà stipulata probabilmente con la Bre ad un costo ipotizzabile tra i 300 e i 500 euro (Paglieri raccomanda di stipulare una vera e propria polizza assicurativa e non fideiussoria come indicato nel regolamento, perché c’è il pericolo che la banca faccia azioni di rivalsa sul Comune).
Chi cerca un alloggio si rivolgerà all’Agenzia che appronterà un elenco sul quale potranno scegliere i proprietari degli immobili.
Allegato 2
Ordine del Giorno
“Acqua bene comune dell’umanità“
Il Consiglio Comunale di Alba premesso che:
– L’acqua è fonte di vita insostituibile dalla cui disponibilità il futuro degli esseri viventi. E’ bene comune dell’umanità la cui proprietà va equamente condivisa tra tutti. L’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico,
Constatato che
– Il servizio idrico è un servizio essenziale e che i Sindaci, in quanto autorità responsabili dell’igiene e della salute del cittadini, non possono sottrarsi all’obbligo di organizzare il servizio idrico, ancorché in forma associata (Autorità d’Ambito).
Si impegna a:
1) Promuovere l’impegno dei Sindaci e dei Consigli Comunali per l’adozione di provvedimenti attraverso la interventi e destinazione di risorse nell’ambito del Piano di investimenti di ATO 4.
2) Promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica attraverso le seguenti azioni:
a) utilizzare, proteggere, conoscere e promuovere l’acqua come bene comune pubblico, nel rispetto dei principi fondamentali della sostenibilità integrale (ambientale, economica, politica e istituzionale)
b) coordinarsi con le altre Amministrazioni ed istituzioni della Provincia di Cuneo per attuare delle scelte politiche ed amministrative comuni finalizzate a tutelare e gestire con trasparenza la risorsa idrica nel rispetto del fragile equilibrio ambientale
c) informare la cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l’acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali;
d) promuovere l’uso dell’acqua dell’acquedotto per usi potabili, a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle mense scolastiche;
e) promuovere una campagna di informazione/sensibilizzazione sul risparmio idrico
In relazione a quanto precede, il Consiglio Comunale
1) riconosce il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico e, conseguentemente, si impegna affinché tale riconoscimento sia riportato in tempi brevi nell’ambito dello Statuto comunale, così come hanno fatto e stanno facendo in numerosi Comuni italiani;
2) riconosce il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e assume l’impegno ad inserire questo principio nel proprio Statuto Comunale in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini;
3) intraprende tutte le azioni opportune per segnalare i gravi rischi insiti nell’ art. 23 bis della Legge 133/2008, come modificato dall’art. 15 del D.L 135/2009, convertito con Legge N. 166/2009, la cui puntuale attuazione condurrebbe alla messa in gara della gestione del servizio idrico integrato, entro il 2011;
4) impegna altresì il Sindaco ad assumere le opportune iniziative in seno alla Conferenza dei rappresentanti degli Enti Locali dell’Autorità d’Ambito n. 4 Cuneese, affinché l’Autorità d’Ambito stessa:
a) riaffermi il principio della proprietà pubblica di tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo;
b) riconosca il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale essenziale per garantire l’accesso all’acqua e la pari dignità umana a tutti i cittadini;
c) individui con sollecitudine il quadro complessivo di adeguamento della gestione del servizio idrico integrato alla normativa nazionale, definendo i criteri di salvaguardia specifici e temporanei (legati alle deroghe possibili sulla base della legislazione vigente) per garantire l’efficacia operativa alle varie società e non penalizzare il territorio di riferimento, già ampiamente carente di investimenti;
d) nella valutazione di cui al punto precedente, tenda ad individuare un termine sostanzialmente comune di cessazione delle gestioni in essere (31/12/2017), finalizzato all’eventuale effettuazione di una gara nei termini di unitarietà e del superamento della frammentazione delle gestioni;
e) rinvii, in attesa di una valutazione complessiva del quadro di riferimento, ogni decisione in tema di affidamento o cessazione del servizio, per non assumere atti che contrastino con il disegno complessivo di area.
5) invia il presente Ordine del Giorno al Presidente della Provincia di Cuneo, ai Consiglieri Regionali della Regione Piemonte, ai Consiglieri Provinciali, al Presidente ed ai membri del Consiglio ATO 4, affinché ciascuno per la propria parte, seguano con attenzione lo svolgimento delle vicende, sia dal punto di vista politico che legale.
Il presente Ordine del Giorno dovrà essere, inoltre, trasmesso al Direttivo dell’ANCI nazionale ed ai parlamentari eletti in provincia di Cuneo, affinché si facciano latori delle esigenze del territorio seguendo la formazione dei decreti attuativi della legge 166/2009.
Allegato 3
Intervento del Consigliere Panero (PD) sull’OdG “Acqua bene comune dell’umanità”
“Le dismissioni di stato, non hanno fatto bene ai consumatori, che hanno visto lievitare prezzi e tariffe”. Lo sostiene la Corte dei Conti, sezione centrale di controllo con la delibera n.3 del 2010. Questo documento si rileva sul sito internet della Corte in uno dei passaggi dell’indagine sugli obiettivi e risultati delle opere di privatizzazioni di partecipazioni pubbliche. Analizzando nel dettaglio i prezzi dei servizi erogati dalle utilities ( acqua, energia, trasporti, telecomunicazioni ) scrive la magistratura contabile, si osserva una dinamica dei prezzi molto accentuata soprattutto nei settori dell’acqua e del gas .La relazione evidenzia quindi come le privatizzazioni non impediscano che le tariffe a carico di ampie categorie di utenti siano aumentate e risultino più elevate di quelle richieste agli utenti di altri paesi europei. E questo, in molti casi, in ragione di situazione di monopolio di rete e scarsa concorrenza.
Detto questo, penso che sia legittimo chiederci se la riforma nella gestione dell’acqua non sia l’inizio di una nuova corsa ad accaparrarsi l’ingente flusso di cassa garantito dalla vendita di questo bene pubblico. E’ legittimo perché è già capitato in Italia, quando lo stato decise di privatizzare le autostrade, gli aeroporti, la compagnia di bandiera, la telefonia. Quello che è successo è noto: il servizio non è migliorato, gli investimenti dei privati non sono stati rilevanti, le tariffe sono aumentate.
Il decreto 135/2009 convertito poi in legge n.166 nel suo articolo 15 privatizza, cioè apre in via preferenziale al mercato privato alcuni servizi pubblici: tra questi l’acqua. Anche se resteranno soci di minoranza, la legge prevede comunque non meno del 40%, ai privati toccherà la gestione del servizio. Io comunque, penso che nessuna società si accontenterà del 40%, anzi.
E’ ovvio che si privatizza la gestione della rete e non la proprietà. E’ altrettanto ovvio però che, chi capta l’acqua, la distribuisce la vende e ne incassa i proventi, di fatto ne è il padrone . Questo provvedimento legislativo è stato preso motivandolo con la necessità di investimenti sul comparto dei servizi pubblici locali. Sono sicuro però che in definitiva questi investimenti, se ci saranno, verranno pagati dagli utenti, con un adeguamento delle tariffe, che nel frattempo da utenti ( pubblici ) saranno diventati clienti ( privati ). E la differenza non sta solo nei termini . Io sono un utente del Comune di Alba, non un cliente, mentre invece sono un cliente della Tecnoedil, tanto per evitare giri di parole.
In quest’ultimo periodo si sente parlare molto di gestione dell’acqua. Soprattutto sulla questione legata alla privatizzazione, che per ciò che concerne l’Italia è davvero controcorrente, infatti basta volgere lo sguardo verso uno dei paesi a noi più vicini, la Francia, per rendersi conto di come questa scelta sia paradossale e poco logica.
Mentre in Italia ci si muove per la privatizzazione di un bene comune, in Francia ci si pente di quanto fatto in passato e si ritorna a municipalizzare il servizio. Questa realtà poi, è oggi diffusa in tanti altri Paesi che prima di noi hanno combattuto a suon di dure leggi per poi attuare ora un “ritorno al passato” e capire di aver compiuto un grosso errore, soprattutto motivato da una ragione meramente economica.
Le tariffe legate alla privatizzazione sono diventate elevatissime e non vi è stata un’adeguata gestione delle reti, l’insieme degli elementi ha portato a un malcontento soprattutto popolare e alla conseguente decisione di rivedere le vecchie decisioni, scegliendo un radicale cambiamento e miglioramento.
Il recente provvedimento di legge di cui prima ho accennato, ha suscitato inevitabili polemiche, comitati spontanei di cittadini sparsi in tutto il territorio stanno civilmente insorgendo con manifestazioni e petizioni per bloccare il procedere di tale decisione. I comitati italiani raccolgono firme per ora. Solo a Torino il Comitato Acqua Pubblica Torino il 23 gennaio davanti al Municipio ha presentato 12.000 firme (raccolte in 4 mesi), per la richiesta di inserimento nello Statuto della Città del principio che “l’acqua è un bene comune, la cui gestione esula da qualsiasi scopo di lucro”. Si raccoglieranno firme a breve, per indire un referendum che abroghi questa legge. Ad oggi, già 4 regioni, tra cui la regione Piemonte, hanno impugnato davanti alla Corte Costituzionale l’articolo 15 di questa legge, contestandone la legittimità, in quanto si ritiene che ci si trovi davanti ad una prevaricazione, rispetto al riconoscimento dei poteri assegnati alle regioni in forza del titolo V della Costituzione. Constatiamo inoltre che ad oggi, questa legge non è ancora operativa, in quanto mancano i relativi decreti attuativi. Evidentemente, ma questa è una mia supposizione, non tutto gira per il giusto verso, come magari ci si aspettava, se a distanza di oltre 5 mesi non si riesce ancora a far funzionare quanto disposto dal Parlamento che, tengo a precisarlo, in sede di conversione in legge, tale provvedimento venne votato con i soli voti dell’attuale maggioranza.
A Parigi, come fatto cenno, dal primo di Gennaio 2010 l’acqua è tornata ad essere pubblica, infatti non è stato rinnovato ai due grandi operatori privati il contratto di gestione, ma si è passati ad un operatore pubblico, il francese Eau de Paris. Dal lontano 1985 a Parigi l’acqua era gestita da due colossi privati .Dal 2003 il consiglio Comunale cittadino prende la situazione in mano, valuta, osserva, controlla, ricerca e studia, accorgendosi che di fatto la gestione “faceva buchi”. Da qui la decisione di non rinnovare il contratto alla sua scadenza di fine 2009, il tutto sostenuto anche da ricerche e studi compiuti dall’associazione di consumatori francese la quale ha messo in evidenza gli altissimi profitti delle compagnie private.
In altri paesi non si è mai parlato di privatizzazione, è il caso della Spagna, dell’Olanda o del Belgio. Mentre in Gran Bretagna, dove ciò è avvenuto, ecco dilagare anche qui il malcontento dei cittadini per le gravi problematiche di gestione e manutenzione e per la perdita conseguente di acqua.
Cosa succede e cosa succederà da noi, ad Alba. Come per il resto dell’Italia, a partire dal 2012 la gestione del servizio idrico integrato sarà messo a gara d’appalto internazionale cui parteciperanno aziende private e miste. Anche Egea/Tecnoedil quindi, se vorrà, dovrà concorrere con altre potenti multinazionali. Con le disposizioni di legge vigenti fino ad oggi, non siamo noi come Comune a concedere l’appalto. Tale ruolo lo svolge l’autorità d’ambito 4 della provincia di Cuneo. Ora però sappiamo che proprio recentemente, a metà di questo mese, il Parlamento ha approvato la soppressione di tutti gli ATO, e quindi anche del nostro di Cuneo. Si apre in questo modo l’ennesimo vuoto normativo. La disposizione se ho ben capito entrerà in vigore solo alla fine dell’anno, creando così ulteriore incertezza. Tra l’altro quindi anche la discussione di questa sera non può che vivere e registrare questo clima di provvisorietà.
E’ noto a tutti che da noi, il privato nella gestione dell’acqua è una realtà operante da circa 20 anni. Non è che con questo ordine del giorno intendiamo rivoluzionare l’esistente. Noi pensiamo che in ambito nazionale, questo sia un provvedimento non condivisibile, per i motivi che ho detto prima. Se la legge diventerà operativa anche da noi si dovrà per forza cambiare, ma questo è un discorso che valuteremo al momento opportuno. Per ora abbiamo intenzione di svolgere un ruolo attento, come amministrazione comunale, di controllo e di sorveglianza. Diversamente, secondo il mio parere, da quanto accaduto negli ultimi anni. Per attuare questa maggiore considerazione ad esempio, sono sicuro che il Sindaco vorrà valutare attentamente la nomina di un rappresentante del Comune all’interno di Egea, che si prenda cura di questo compito e lo porti avanti nell’interesse della collettività.
Nel’immediato qualche preoccupazione certo ce l’abbiamo. Per esempio, nella comunicazione che il presidente del Consiglio di amministrazione della società intercomunale servizi idrici, la SISI, ha inviato ai sindaci dei comuni di competenza. Fino ad oggi si pensava di andare alla normale scadenza del 31/12/2017, si legge nel documento. Questa nuova norma ci impone invece la cessazione al 31/12/2011, con l’adeguamento della cessione di almeno il 40% del capitale attraverso gara pubblica, mentre ora, come è noto, è tutto di parte pubblica. Tutto questo accrescerà la frammentarietà, quindi la SISI chiede l’approvazione da parte delle giunte di tutti i comuni, tra cui ovviamente Alba, di un preciso ordine del giorno, molto articolato e complesso, ma che in sostanza chiede un maggior coinvolgimento operativo dell’ATO e dei Comuni nella gestione del nuovo provvedimento legislativo, di un lasso di tempo maggiore per provvedere ai richiesti cambiamenti e che, in attesa di una valutazione complessiva del quadro di riferimento, si rinvii ogni decisione in tema di affidamento o cessazione del servizio.
Alba certo non è Agrigento. Con tutto il rispetto naturalmente per la città siciliana. Il riferimento è per le note vicende che hanno visto Agrigento, dove l’acqua è gestita con l’apporto determinate del privato, come la città che rimane a lungo senza acqua. Laddove dai rubinetti ne sgorga una piccola quantità per poche ore al giorno. Per ora abbiamo delle tariffe ferme da alcuni anni. Grosso modo pari a quelle di Cuneo, dove la gestione dell’acqua è pubblica. Sono però previsti aumenti, come ha già pubblicamente anticipato la società che ci fornisce l’acqua. E questo a prescindere da ogni novità legislativa recentemente avvenuta.
Signor Sindaco, assessori e collegi consiglieri dell’opposizione. L’intento di questo ordine del giorno è duplice. Da una parte mettere in discussione il provvedimento legislativo che l’attuale Governo in carica ha preso a fine 2009. Dall’altra, cercare di mettere qualche “ paletto “ fermo. Intanto nell’assumerci l’impegno di inserire nel nostro Statuto Comunale il principio che il servizio idrico deve essere un servizio pubblico privo di rilevanza economica, essenziale per garantire l’accesso dell’acqua a tutti. E di riconoscere il diritto all’accesso all’acqua come diritto universale. Così hanno già fatto parecchi Comuni piemontesi, tra cui Rivalta, Rivoli, Vinovo, Nichelino, Pinerolo, Collegno, Beinasco, Valdieri, Vernante, ed altri
Ciò è pienamente legittimo, in quanto l’Unione Europea demanda ai singoli Stati membri il fatto di definire quali siano i servizi a rilevanza economica e quali privi di rilevanza economica e la normativa del nostro Paese inoltre, non si è mai pronunciata esplicitamente in questa direzione. Questa nuova formulazione da inserire nel nostro Statuto, nella sostanza, si basa sul riconoscimento che l’acqua è un bene comune naturale indispensabile all’esistenza di tutti gli esseri viventi e, dunque, in considerazione dell’esigenza di tutelare il pubblico interesse allo svolgimento di un servizio essenziale, considera il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica.
Questo modo di agire, è il tentativo di sfuggire ed aggirare la nuova norma di legge che noi non condividiamo . Se un servizio è privo di rilevanza economica, non si privatizza. Non è pensabile, ritengo, privatizzare l’anagrafe del comune di Alba, servizio ovviamente privo di rilevanza economica, tanto per fare un esempio.
Con tale operazione, secondo noi, i Comuni potranno avere inoltre la potestà di decidere quale forma gestionale intendono adottare per la gestione del servizio idrico, e quindi, scegliere di affidarlo direttamente ad un’Azienda speciale consortile da essi costituita, secondo quanto previsto dall’artico 114 del Testo Unico Enti Locali.
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