Consiglio comunale n. 23 del 15 LUGLIO 2011

 Si porta in approvazione l’adozione del Progetto Preliminare del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale

 Assente il Consigliere Ferrero (Lega Nord) per problemi di salute

Assente il Consigliere Tibaldi (PD) per incompatibilità col tema trattato

Assente il Consigliere Paglieri (PD) che è in viaggio all’estero

Assenti i Consiglieri del PdL che hanno deciso di disertare la discussione ed il voto per scelta politica.

E’ presente il Presidente del Consiglio Cavalli (PdL) per dovere istituzionale e scelta personale.

 Folto pubblico, tra cui si notano anche l’avv. Rossetto, ex Sindaco e Vice Presidente Provinciale, ed il Consigliere Canova che, pur essendo Presidente della Commissione Urbanistica, si allinea alla decisione del PdL di non sedere tra i banchi dei Consiglieri d’opposizione. Il Consiglio inizia alle 15

 Il Presidente del Consiglio apre la seduta verificando il numero legale dei Consiglieri (in questa occasione non si può contare il Sindaco) per dichiarare valido il Consiglio. Sono presenti 11 Consiglieri di maggioranza più Cavalli (PdL).

Dichiara il proprio rammarico per l’assenza dell’opposizione e non condivide la scelta fatta dal suo partito, dichiara chela sua decisione di essere presente è sia per dovere istituzionale, come Presidente, che per scelta politica e di rappresentanza.

  

Il nuovo PRG

 Viene lasciata la parola all’ing. Benevolo che, con l’ausilio di slides, illustra i punti più importanti del nuovo Piano Regolatore, approntato assieme alla società Polinomia che ha curato anche il Piano Urbano del Traffico (PUT) e con Ambiente Italia che ha approntato la Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Alba è una città complessa che a fronte della forte espansione urbanistica degli anni ’70 ha mantenuto un sistema viario per la maggior parte uguale a quello di fine ‘800. Si trova in una conca ed è uno snodo strutturale tra Cuneo, Asti, le Langhe e la valle Tanaro.

Il Piano prevede la struttura di una città policentrica con 4 quattro grandi divisioni:

          la città storica (con la fascia immediatamente adiacente e quella verso il parco fluviale)

          la zona lungo il Cherasca (C.so Langhe – C.so Cortemilia)

          la zona lungo il Talloria (San Cassiano – Piana Gallo)

          la sinistra Tanaro (Mussotto – C.so Asti)

prende in considerazione le zone di conurbazione verso Bra – Cherasco inserendole nel PUT e prevede la realizzazione di un parco fluviale di livello territoriale che coinvolge i Comuni vicini lungo il corso del Tanaro.

La zona storica, denominata zona A, vede costruzioni di tipologia originaria antica e di pregio, delle diverse epoche storiche, che sarà regolata con una disciplina ordinaria di interventi di manutenzione e ristrutturazione, estesa agli edifici antichi esterni al centro: “Manuale del restauro”.

Esistono poi ambiti speciali su cui si propongono trasformazioni ed adeguamenti come, ad esempio:

la zona dell’attuale Ospedale, che, quando sarà pronto quello nuovo, prevede il mantenimento e la ristrutturazione della parte monumentale storica, l’abbattimento della altre parti per la trasformazione in verde pubblico e la costruzione di un edificio basso verso il Corso.

Lo Sferisterio viene mantenuto, con la ristrutturazione e l’inserimento di infrastrutture adeguate.

Il cortile della Maddalena vede il completamento del progetto in corso con la possibilità di una copertura trasparente di tutta l’area.

Le zone consolidate, denominate zona B, riguardano i fabbricati esistenti, sia per la parte prevalentemente residenziale divisa in 14 categorie, sia per quella prevalentemente produttiva divisa in 4 categorie così definite:

Bp1 =  fabbricati, di non grandi dimensioni, frammiste al tessuto residenziale. Per queste sono previste sia il mantenimento della funzione, sia la modificazione in destinazione non residenziale, sia la conversione in residenziale ma riducendo la volumetria omologandola al tessuto esistente.

Bp2 = aree produttive o terziarie di grandi dimensioni che vengono mantenute e non ne è consentita la conversione ad altri usi (es. Ferrero, Mondo, i centri commerciali esistenti…)

Bp3 = corrisponde alla zona Pip di C.so Asti e ne recepisce sostanzialmente il contenuto disciplinandone il completamento.

Bp4 = corrisponde all’insediamento misto commerciale artigianale di C.so Asti con regole tuttora vigenti che vengono recepite dal Piano.

Le zone per servizi, denominate zone Bs, utilizzate per servizi a scala locale e di quartiere (spazi verdi, parcheggi, scuole, attrezzature…)

E’ prevista l’urbanizzazione delle aree interstiziali, cioè aree destinate a servizi nel vecchio Piano e non utilizzate, suddivise in zone di ampliamento e trasformazione (zone C), nuove dotazioni non residenziali (zone D) e aree oggetto di speciali sistemazioni (Ambiti Speciali).

Zone C interstiziali = vi si attribuisce una modesta possibilità (30%) di edificazione di tipo residenziale in cambio della realizzazione di servizi sulla maggior parte della superficie, con abitazioni di massimo 3 piani e parte di edilizia sociale.

Zone D interstiziali = sono 15 aree in cui sono previsti in parte completamenti dell’esistente ed in parte nuove edificazioni su suoli liberi. Le più significative sono: ampliamento della zona Pip di C.so Asti, ampliamento del supermercato Leclerc, lo spostamento della Vestebene nell’area Miroglio di C.so Asti, l’ex macello destinato a funzioni pubbliche e per l’istruzione, l’area non ancora edificata all’interno dello stabilimento San Paolo con destinazione di tipo terziario/ricettivo e parcheggio, la zona di C.so Garibaldi in Piana Gallo.

Ambiti Speciali = si tratta di 23 aree per cui è già stabilito il disegno planimetrico che indica  contemporaneamente le sistemazioni per servizi e le tipologie di costruzioni possibili. I più significativi sono:

          Parco delle città gemelle, comprende anche la cittadella degli studi e la realizzazione di un sottopasso di C.so Europa per sistemare la viabilità.

          Area ex Egea che sarà un tutt’uno con l’area Movicentro mediante un sottopasso pedonale, sarà destinata a servizi ed area commerciale/ricettiva.

          Movicentro (staz. pullman) completamento della zona con un autosilo

          Piazza Prunotto (area mercatale di fronte alla stazione dei Carabinieri) ridisegnata circondata da edifici a 2/3 piani e parcheggi di 2 piani interrati, in parte sistemata a verde, collegata con passerella pedonale alla Piazza Cagnasso.

          Ex area Enel, attualmente ristrutturata da Egea, prevede l’edificazione a 3 piani lungo il corso mentre la parte retrostante è destinata a parcheggio pubblico ed area verde.

          Area dello stabilimento Vestebene sarà destinata a residenziale e direzionale con altezze a scalare verso il Cherasca da 4 a 2 piani, sarà dotata di parco pubblico e vi passerà la viabilità di collegamento con il terzo ponte sul Tanaro (corda molle).

          Area Fornace Casetta a Mussotto, quando dovesse essere rilocalizzata, sarà modificata con la costruzione 2 serie di case a schiera a 2 piani nella parte verso C.so Canale e la sistemazione a parco della zona retrostante verso la collina.

          Area della stabilimento Miroglio in C.so Asti, verrà urbanizzata con finalità direzionali (Miroglio e Vestebene), residenziale, ricettiva, congressuale e di impiantistica sportiva.

          Area di San Cassiano nella parte finale di C.so Europa, realizzazione di una nuova piazza con la rilocalizzazione del Famila che verrà schermato, verso la piazza, da costruzioni basse con finalità commerciali/uffici.

          C.so Cortemilia nell’area ex Liceo, zona residenziale con costruzioni basse immerse nel verde e la realizzazione di impianti sportivi.

          Via Montebellina, piccolo completamento residenziale e sistemazione a verde pubblico.

          Zona Cascina Giuli al Gallo, residenziale e sistemazione a verde.

          Zona Mondo al Gallo, residenziale ed ampia zona a verde.

Il Piano individua le zone agricole con caratteri diversi:

– zona ad alto valore agronomico con pregio ambientale e paesistico (Ea)

– zona ad alto valore agronomico a produzione specializzata (Ep)

– zona agricola boscata (Eb)

– zona marginale a modesto valore agronomico (Em)

In queste zone gli interventi sono limitati ai fini agricoli o di mantenimento delle abitazioni esistenti con forti limitazioni degli interventi nella zona boscata.

Particolare attenzione viene posta alle zone Fp che comprendono il parco fluviale del Tanaro, il parco dell’Enologico, il parco del Cherasca ed il parco pedecollinare di San Cassiano, che verrà esteso fin quasi a collegarsi con l’Enologico.

Il nuovo Piano identifica, come zone S, le aree utilizzate e utilizzabili in futuro per la viabilità. La principale previsione è il tracciato che parte dallo svincolo sud-ovest della tangenziale, sottopassa C.so Piave, raggiunge in galleria strada Santa Rosalia, C.so Enotria e via Rio Misureto. Di lì la nuova strada attraversa l’attuale stabilimento Vestebene e si collega con la strada in costruzione che raggiunge viale Cherasca e proseguirà fino al terzo ponte sul Tanaro, creando così una sorta di anello che partirà dalla zona sud-ovest per arrivare alla regione Mogliasso.

Un nuovo tratto della “corda molle” è previsto a partire dalla zona Vestebene fin oltre la Moretta.

Il PRG recepisce anche le opere già ipotizzate a livello sovra comunale come la variante all’ex SS29 che dovrebbe collegare Corneliano con Scaparoni e la tangenziale. Contempla anche il collegamento tra la rotonda delle vigne e quella di San Cassiano, il collegamento tra C.so Asti e Mussotto lungo lo scolmatore, il raddoppio di C.so Canale da strada Riddone alla nuova Chiesa.

Il PRG è stato approntato sulla previsione di un aumento della popolazione al 2030 di 34.500 abitanti, per circa 2.500 nuove famiglie con un numero medio di componenti di poco superiore a due.

La previsione è di circa 2.200 (di cui 650 sono già in corso di realizzazione) nuovi alloggi, tra questi ne sono previsti 412 di edilizia sociale e 56 ad affitto convenzionato.

La nuova superficie destinata ad insediamenti industriali/artigianali è di 200.000 metri quadrati localizzati in C.so Asti e quella destinata ad insediamenti commerciali è di 46.000 metri quadrati divisa in diverse localizzazioni.

 

Il geologo dott. Foglino e gli ingegneri idraulici prof. Sordo e dott. Leporato intervengono per la parte di loro competenza. (la relazione è stata estremamente tecnica e di difficile comprensione per i non addetti, per cui ne riporto solo qualche “impressione”)

Il percorso originario del Tanaro era verso Torino, attraverso il Roero e confluiva nel Po all’altezza di Moncalieri, successivamente si è spostato sul percorso attuale verso Asti, perciò il terreno albese e circostante è estremamente precario ed interessato da numerose frane. Questa pericolosità geomorfologica ha comportato la divisione del territorio in quattro classi, che definiscono il rischio e dettano le regole e le limitazioni per gli insediamenti.

Il rischio idraulico è stato ridotto molto, dopo il 1994, per effetto degli interventi compiuti sui corsi d’acqua.

 

Il dott. Merola della società Ambiente Italia illustra la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che non ha solo funzione di tutelare sotto il profilo ambientale il territorio interessato dal Piano Regolatore, ma giudica e promuove anche la sostenibilità del piano.

Rispetto al PRG preparato nel 2009 quello che si presenta oggi ha un minor impatto ambientale, infatti è stato soppresso il polo agroalimentare di Piana Biglini, sono state cancellate le zone H di espansione, c’è stato un ridimensionamento delle polarità e degli ambiti speciali.

In generale il nuovo PRG presenta delle positività soprattutto per la realizzazione di nuovi parchi, per la viabilità migliorata, per i risvolti occupazionali e per la riqualificazione del centro storico.

Le criticità sono dovute ad un aumento della popolazione del 15% che comporterà una maggiore presenza di auto di 3.500 unità e l’aumento dei rifiuti per 3.400 tonnellate/anno.

  

Il dibattito

 Prima di avviare la discussione, il Presidente Cavalli comunica di aver ricevuto la notizia del decesso di Caritè Giulio nato nel 1956, dipendente comunale dal 1986 ed invita i presenti ad osservare un minuto di silenzio.

 Panero (PD) (vedi nell’allegato 1 l’intervento integrale) richiama l’importanza del nuovo Piano Regolatore inserito come uno dei punti qualificanti del programma elettorale del suo partito. Sottolinea soprattutto le azioni che il piano propone per la riqualificazione del centro storico della città.

Bonardi (Con Marello per Alba attiva e solidale) (vedi nell’allegato 2 l’intervento integrale) richiama soprattutto le peculiarità del PRG legate alla tutela del territorio e ricorda i successi dell’Amministrazione nella raccolta e nella differenziazione dei rifiuti, con l’estensione della raccolta dell’umido, nell’adozione della delibera relativa agli impianti fotovoltaici, segno dell’attenzione alla tutela ambientale.

Giovannini (PD) vede iniziare una nuova fase di coinvolgimento dei cittadini, che potranno intervenire con osservazioni su quanto previsto dal PRG. Sottolinea come saggia la decisione di chiedere ai Consiglieri ed Amministratori di dichiarare le proprietà immobiliare proprie e dei famigliari, nell’ottica di trasparenza degli atti amministrativi. La pianificazione territoriale obbliga ad immaginare il futuro e si augura che la politica, a tutti i livelli, sappia riprendere questa vocazione con uno sguardo che vada oltre i termini elettorali. Il territorio, il paesaggio e l’ambiente devono essere tutelati per il benessere dei cittadini ed anche per il valore economico che rappresentano, in un’ottica di sviluppo compatibile. Il PRG tenta di risolvere il problema della viabilità e non è a consumo zero di territorio, ma si è fatto un grande passo in avanti, rispetto a quanto prospettato dalla passata amministrazione. Pur intervenendo su un lavoro già impostato si è ridotto l’impatto ambientale con una particolare attenzione agli spazi verdi e pubblici in modo da rendere Alba una città in cui si vive bene.

Garassino (PD) (vedi nell’allegato 3 l’intervento integrale) sottolinea l’omogeneità che acquista la città con il nuovo PRG, che tiene conto di nuovi ridotti parametri di crescita e tutela il territorio ed il paesaggio. Esprime un giudizio molto favorevole alla previsione di copertura di una parte della ferrovia, vista oggi come una “frattura” del tessuto urbano, e che potrebbe essere vista proprio come una spinta verso la trasformazione in una metropolitana leggera con l’individuazione di aree destinate a due nuove stazioni.

Per Tripaldi (Alba città per vivere) (vedi nell’allegato 4 l’intervento integrale) l’impostazione data al nuovo PRG eviterà o, perlomeno ridurrà, le speculazioni e tutelerà il territorio, soprattutto quello agricolo e non urbanizzato. Infatti, rispetto alle ipotesi iniziali, si sono risparmiati 2.800.000 metri quadrati di superficie prima destinate ad abitazioni e insediamenti produttivi o commerciali. L’aver inserito molte aree verdi, all’interno delle zone in cui si costruirà, e previsto nuove piazze, consentirà ad Alba di essere ”… ancora più bella se sarà viva (e vissuta): con le piazze e i giardini, vecchi e nuovi, pieni di cittadini di tutte le età desiderosi di incontrarsi, raccontarsi e confrontarsi…”

Ricca (Alba città per vivere) esprime l’intensità del lavoro che ha portato al traguardo del preliminare, che diventa adesso il punto di partenza dell’attività amministrativa. Afferma che l’assenza della minoranza è stata criticata anche da esponenti del PdL albese, e dimostra la volontà di chiudersi al dialogo, mentre si vede, negli Stati Uniti, Obama che tratta con i Repubblicani ed a Roma il governo che si accorda con l’opposizione per garantire una veloce approvazione della manovra finanziaria.

In questi due anni l’Amministrazione ha aperto un dialogo con i cittadini, dimostrando uno sguardo lontano per vedere l’Alba del futuro ed a settembre si approverà il nuovo Piano di Protezione Civile, segni questi della grande attenzione agli aspetti ambientali e territoriali anche oltre i confini comunali.

I temi di maggiore importanza affrontati dal PRG vanno dal territorio, al turismo, alla viabilità, al risparmio energetico, alla vivibilità. Alcuni dubbi ci possono essere sul dimensionamento complessivo, con una previsione di aumento superiore ai 100 abitanti annui registrati negli ultimi anni. Però si sono fatti tagli coraggiosi riducendo le superfici e le altezze degli immobili.

Il Consigliere ringrazia il Sindaco per l’equilibrio, la competenza e l’impegno profusi nell’anteporre il bene della città a interessi particolari. Afferma che il nuovo Piano Regolatore Generale porrà uno stop alle varianti a raffica approvate negli anni scorsi e riporterà l’attenzione al bene comune.

Magliano (Impegno per Alba) oltre il Sindaco ed i professionisti che hanno lavorato al Piano, ringrazia Canova che, come Presidente, ha affrontato il PRG nel corso di 14 sedute della Commissione Urbanistica e Cavalli per la decisione di essere presente.

Prima delle elezioni amministrative, la lista Impegno per Alba fece un sondaggio che analizzava le aspettative dei cittadini sul Piano Regolatore, sulla viabilità e sui servizi per le periferie. Ora si adotta un preliminare che propone soluzione per questi ed altri temi importanti per la città.

Il passaggio da una concezione monocentrica a quella dei policentri, anche se ridotti per renderli più coerenti con lo sviluppo futuro, permette di estendere i servizi su tutto il territorio urbanizzato. Ritiene importante la nuova strada di collegamento dalla zona sud ovest alla corda molle e lo sviluppo della zona di espansione a Mussotto con un nuovo parco e viabilità migliorata.

Il PRG dà un’immagine coerente con uno sviluppo sostenibile, vivibile e collegato al centro. Sotto il profilo della viabilità, recepisce la realizzazione delle grandi vie di collegamento vincolando i terreni, anche se saranno necessarie risorse di cui la città da sola non dispone.

Augura che l’adozione del Piano non sia vanificata da interventi normativi statali o regionali in materia urbanistica che lo modifichino.

Gatto (PD) (vedi nell’allegato 4 l’intervento integrale) si sofferma sulle previsioni per le zone di C.so Langhe e C.so Cortemilia, che, oltre ad un equilibrato sviluppo con parti edificate, servizi e verde pubblico, porta a soluzione alcuni dei problemi di viabilità non risolti o peggiorati dalle scelte del passato. Elogia l’Amministrazione che ha portato a compimento uno dei punti qualificanti del programma elettorale attraverso un confronto quotidiano con l’opposizione, che a volte non ha risposto.

Trova (PD) ringrazia Cavalli per il rispetto dimostrato al ruolo istituzionale che ricopre. Giudica il Piano realistico ma creativo, concreto e non di solo annuncio. Lo ritiene perfettibile, ma è certamente un buon strumento urbanistico e di pianificazione.

Di Liddo (PD) giudica molto positivamente il PRG per la previsione misurata di nuove costruzioni, con molte aree verdi, perché in passato si è costruito molto ed era necessario porre un freno. Il Piano è uno strumento valido per 15/20 anni quindi tiene conto di una crescita coerente e lungimirante nel rispetto della vivibilità.

Giachino (Con Marello per Alba attiva e solidale) sottolinea che dopo un cantiere di 8 anni sarebbe stato assurdo tenere nel cassetto il Piano Regolatore e contesta l’opposizione che, nei mesi scorsi,  ha lamentato la lentezza della Giunta Marello ed oggi è assente, rinunciando a rappresentare le istanze di una parte consistente di cittadini. Il lavoro impegnativo di questi due anni di Amministrazione è servito a modificare un impianto già delineato ma che non corrispondeva alla visione della maggioranza. Ritiene che l’attenzione prestata agli interventi sulla “corona” del centro storico daranno un’impronta particolare alla città, come zona di raccordo strategico tra la “città storica” preservata e le parti periferiche che potranno essere servite bene dalla nuova viabilità. La periferia offrirà nuove possibilità residenziali, commerciali e terziarie con nuovi parcheggi a servizio di tutta la città.

Il Presidente Cavalli (PdL) invita Marta Giovannini a presiedere il Consiglio e si porta nei banchi dell’opposizione, occupando un posto tra due sedie, per non dare l’idea che voglia occupare qualche “poltrona”. Intende evitare confusione di ruoli e rappresentare appieno i cittadini che lo hanno posto all’opposizione e si sente di dover rispondere solo a loro. Prende lo spunto dalle parole del dott. Merola che ha detto che nel 2009 il Piano era pronto e dichiara che non lo si volle approvare non perché si era in campagna elettorale, ma per altri motivi, mentre lui e la allora Presidente del Consiglio Bottallo erano tra i pochi che volevano presentarlo ed approvarlo. Si è perso molto tempo, il Comune di Bra, che ha approvato il Preliminare nel 2009, tra pochi giorni approverà il Piano Definitivo, mentre Alba è ancora al primo passo anche a causa dei ritardi della Giunta Marello. Denuncia il mancato confronto con i Consigli di Quartiere a cui non è stato presentato il Preliminare ed auspica che ora si dia voce alla città. Per Cavalli il Piano mantiene l’impostazione data dalla Giunta Rossetto, con alcuni ridimensionamenti condivisibili, però sbagliando si è scelto di limitare lo sviluppo di San Cassiano. Anche la zona di Piana Biglini, forse sovradimensionata, poteva essere mantenuta come sviluppo in ambito agroalimentare, in questo caso è mancato il coraggio di una scelta innovativa. Il ridimensionamento dell’area Vestebene è discutibile e si augura venga rivisto. Critica le scelte fatte riguardo alla zona degli stabilimenti Miroglio, perché gli investimenti sulle aree ricettive e residenziali sono lasciate completamente ai privati, pregiudicandone la compatibilità economica. Invita l’Amministrazione a valutare attentamente le osservazioni che arriveranno dai quartieri, dalle associazioni di categoria e dai cittadini. Dichiara il proprio voto di astensione.

Conclude Marello: “E’ una giornata di particolare importanza anche per me, che entrato in Consiglio nel 1999, ho dedicato l’ottanta per cento dell’impegno all’urbanistica, prima come Consigliere d’opposizione ed ora come Sindaco… e già nel 2000 affermavo che Alba, senza un nuovo Piano Regolatore, era in ritardo nelle risposte ai problemi creati dall’alluvione del ‘94”.

Il Sindaco afferma che il Piano Regolatore è lo strumento di pianificazione dello sviluppo, quindi l’atto di approvalo è il fondamento amministrativo di una città perché significa creare le condizioni affinché  tutti i cittadini possano vivere bene, sotto il profilo abitativo, della viabilità e dei servizi. Il lavoro fatto è frutto di visioni diverse da quelle originarie della Giunta Rossetto ed è anche frutto dell’impegno dei geologi che hanno lavorato per 16 anni sulla situazione idrogeologica di Alba. La precedente Amministrazione scelse la politica delle varianti senza adottare un nuovo piano.

Il vecchio Piano risale al 1957 ed aveva una certa visione della nostra città, la quale però, a cavallo degli anni ’60 e ’70 vide accrescere la popolazione da 15.000 fino alla punta massima di 33.000 abitanti. Venne quindi fatta una Variante Organica nel 1978 e, nel 1994, venne definitivamente approvata la Variante Generale (praticamente un nuovo piano) che, a seguito dell’alluvione fu assoggettata a misure cautelari e limitazioni. Negli anni successivi, anche per le molte varianti approvate, si è assistito a costruzioni incontrollate o comunque disorganiche che hanno compromesso il territorio comunale.

Marello non vuole parlare dei sei settimi dell’opposizione assenti dall’aula, però sottolinea che questa sera la minoranza si è sbriciolata a causa delle divisioni che già avevano portato alla non approvazione del nuovo PRG nella passata Consigliatura.

Ritiene importante richiamare i tempi e i problemi che hanno portato al momento attuale, dopo quasi nove anni dall’inizio dell’iter. Infatti, dopo l’approvazione nel 2002 del bando di gara per l’affidamento dell’incarico professionale e dopo l’assegnazione nel 2003 del lavoro allo Studio Architetti Benevolo, nel 2004 era prevedibile che il Progetto Preliminare fosse approvato nel 2006. Infatti in quell’anno il Piano era pronto, con un’idea di sviluppo enorme e la previsione dei famosi grattacieli, ma fu bocciato grazie alla raccolta firme promossa dalla opposizione di allora, ma fu bocciato anche dalla stessa maggioranza e dai rappresentanti nazionali del partito di maggioranza. Questo portò alla formulazione di un nuovo Piano che era pronto nel 2009 e non fu giustamente approvato perché, qualunque fosse stato l’esito delle elezioni, Rossetto non sarebbe più stato Sindaco.

Nel 2009 Marello vinse le elezioni, ma a causa di due ricorsi, solo il 3 marzo 2010 ebbe la sicurezza di poter operare pienamente. Prima non poteva pensare di portare in approvazione un Piano senza la certezza di essere Sindaco e di avere una maggioranza di sostegno. Quindi il tempo impiegato dall’attuale Amministrazione per portare in approvazione il Piano è stato di poco superiore ad un anno. Fu fatta una scelta di responsabilità, per non lasciare la città abbandonata, e si partì dal lavoro già fatto per dare una nuova impronta più aderente ai programmi elettorali della maggioranza.

 Il Sindaco elenca i punti mantenuti, quelli modificati e le nuove idee che compongono il Progetto Preliminare:

– il policentrismo è un’idea valida ed è stata confermata

– la creazione delle zone C interstiziali è condivisa

– le modalità di ristrutturazione del centro storico sono state confermate.

Si è però provveduto ad un notevole ridimensionamento attraverso:

– eliminazione della zona di espansione di San Cassiano perché era la creazione di una zona del tutto nuova lontana dal centro. Si è deciso di dare un volto nuovo al quartiere demandando ai nostri figli la decisione di un futuro ulteriore sviluppo, se sarà necessario.

– il Mussotto è già un centro e doveva solo essere definito meglio.

– in corso Cortemilia era eccessivo pensare di urbanizzare il territorio fino ai confini comunali.

– eliminazione del polo agroalimentare a Piana Biglini perché non aveva senso compromettere la zona agricola ai piedi della collina creando una zona industriale e commerciale lontana dagli svincoli dell’autostrada. Si è privilegiata l’espansione della zona PIP in corso Asti.

Il Piano prevede uno sviluppo intelligente della città e le zone destinate all’edificazione vedranno la realizzazione contemporanea dei servizi assieme alle abitazioni, con coerenza architettonica di costruzione.

Si è delineato un nuovo disegno in cui le famiglie, l’economia e l’industria diranno quale dovrà essere lo sviluppo della città.

In via Santa Barbara, se si farà il previsto spostamento della Vestebene, sarà riqualificata tutta la zona, adiacente al centro storico, con una nuova viabilità che consentirà di alleggerire il traffico su corso Langhe.

La zona dello stabilimento Miroglio di corso Asti, prevedeva, nel 2009, un “contenitore” commerciale sul tipo di Mondovicino, si è scelta la strada, più faticosa, di urbanizzare l’area, grande quanto il centro storico, con idee nuove tipo l’inserimento del Centro Congressi e di impianti sportivi.

Sono già stati previsti e inseriti dei piani per il futuro come:

– il sottopasso di corso Europa.

– l’urbanizzazione della zona della fornace Casetta a Mussotto.

Sono state inseriti nuovi tratti di viabilità:

– la continuazione della “corda molle” verso la fraz. Ricca.

– il nuovo collegamento tra la rotonda della vigna e corso Europa.

Marello afferma che il Preliminare che sarà approvato salvaguarda il territorio e permette ad Alba un’espansione coerente con le previsioni.

Conclude con un discorso più politico:

“Quando abbiamo vinto le elezioni, ho capito che poteva nascere una nuova classe dirigente della città capace di guardare concretamente al futuro. Aperta ai cittadini ma consapevole delle scelte che devono essere fatte per il bene di tutti.

In questi due anni abbiamo deciso molto, nonostante le strette del patto di stabilità, non solo sul contingente ma in tutti i settori.

Abbiamo agito con atti programmatici con i quali seminiamo anche se altri ne raccoglieranno i frutti.

Siamo consapevoli di dover dare delle risposte ai cittadini, confrontandoci, come abbiamo fatto presentando il nuovo Piano Regolatore ai Presidenti dei Comitati di Quartiere, ma sappiamo di doverlo fare senza guardare al consenso. Quando si amministra si devono prendere decisioni ed abbiamo sempre deciso.”

 

VOTI A FAVORE 11 (tutta la maggioranza)

ASTENUTO 1 (Cavalli)

 

Il Consiglio termina alle 20,45

 

 Allegato 1

 

Intervento del Consigliere Panero (PD)

 

Signor Sindaco, Assessori e colleghi Consiglieri, quest’oggi ci accingiamo a compiere uno degli atti politici più importanti per il  ruolo da ognuno di noi ricoperto.

La proposta di delibera in argomento, ritengo rappresenti esaurientemente, la descrizione dell’iter seguito dal P.R.G. dalla sua prima adozione nel 2004, conla Deliberazione Programmatica.

Dalla stessa delibera, si rileva che il Progetto Preliminare è stato formulato partendo dalla deliberazione del Consiglio Comunale dell’epoca   nell’aprile del 2004. Successivamente, come è noto, è stato sottoposto all’esame e valutazione tecnica da parte della Commissione Urbanistica di questo Comune.

Due anni orsono, ci presentammo agli albesi con un dettagliato programma, che a riguardo del Piano regolatore riportava: La mancanza di una pianificazione urbanistica della città è una delle cause del ritardo delle infrastrutture, della mancanza di verde e di servizi. Per contro, le decine di varianti e modifiche al Piano Regolatore vigente, hanno prodotto una edificazione selvaggia, e trattato i cittadini con due pesi e due misure.

L’obiettivo del nostro governo sarà quello di approfondire il lavoro già fatto dai tecnici negli scorsi anni, discutere del Piano in Commissione, apportare tutte le opportune modifiche e portarlo in approvazione .

Oggi pertanto, è necessario che agiamo di conseguenza, assumendoci le responsabilità che questa delibera ci propone. Come Gruppi di maggioranza è  nostro preciso dovere politico adottare questo preliminare perché frutto di un  giusto impegno elettorale del Sindaco e delle Liste che hanno appoggiato la sua candidatura.

Accanto a queste mie considerazioni  di natura politica ed amministrativa, occorrerà fare anche valutazioni più specifiche e tecniche. Gli i interventi dei colleghi Consiglieri, che seguiranno, sicuramente assolveranno al meglio a questo compito.

Da parte mia , vorrei soffermarmi su di un unico punto: il cuore della città, il nostro centro storico.

Non la città antica, la città vecchia come spesso viene definita. Ma centro storico, che allo stesso tempo è anche luogo vivo, giovane e vitale, per gli albesi e per tutti i turisti che sempre più numerosi vengono ad Alba.

La zona che nel Piano è denominata zona A è interessata da agglomerati di carattere storico, artistico, di particolare pregio ambientale. Anche se, nel contempo,  l’edificazione moderna, è abbastanza rilevante.La centralissima Via Maestraoffre un singolare spazio di sequenza commerciale, che molti non esitano a definire come “ centro commerciale naturale” per antonomasia.

Noi intendiamo preservare questo centro storico, e per far questo sono state individuate zone a disciplina speciale, che sono sostanzialmente l’Ospedale San Lazzaro, il Complesso della Maddalena, lo Sferisterio Mermet,la Cantina PioCesare.Per ciascuna di queste aree c’è una scheda progettuale specifica, con indicazioni precise.

Quando sarà attivato il nuovo ospedale a Verduno, l’area monumentale sarà conservata, mentre sarà abbattuta la parte nuova, frutto di vari interventi successivi. Al suo posto ci saranno edifici con destinazione commerciale e residenziale. Ma anche verde, più spazio per i pedoni e un miglior collegamento con la zona denominata del movicentro.

Il recupero del Mermet sarà molto innovativo. Si manterrà la parte storica dello sferisterio, mentre dall’altra sono previsti un parcheggio, nuove palestre, il rifacimento delle tribune.

Il complesso della Maddalena. Non possiamo considerarlo come spesso è accaduto un semplice cortile. Dovrà essere uno spazio urbano a servizio di tuttala città. Collegando Viamaestra con le vicine piazze Falcone e Borsellino. Le scuole lasceranno il posto ad altre realtà, legate al mondo della cultura,.Alcune già esistenti, come il museo, la biblioteca e l’istituto musicale. Altre più innovative, quali potrà essere il museo Gallizio o una nuova sala Fenoglio.Ma anche ad attività commerciali.

La cantina Pio Cesare.I lavori prevedono il completamento della ristrutturazione di una delle cantine storiche della città. Un ingente e recente intervento ha già permesso la sua  valorizzazione e l’importanza storica. Nei prossimi anni si intende proseguire recuperando i vari livelli dell’edificio. A seguito di una istanza dei proprietari il PRG  ipotizza la possibilità di realizzare una nuova volumetria ed un nuovo collegamento alla stessa proprietà dall’altro lato. Il PRG, come abbiamo visto preserva il centro storico per quanto riguarda le altezze. L’unico caso di deroga, dovrebbe essere questo edificio che ho appena trattato.

Così come approvato, questo preliminare del Piano Regolatore ci consentirà di arrivare in tempi ragionevoli al progetto definitivo, non prima ovviamente di passare al dovuto vaglio delle osservazioni proposte dai nostri concittadini, dalle categorie professionali e da chi si trova direttamente interessato alle novità descritte nel progetto  .

Questo Piano  ci consentirà di recuperare infrastrutture mancanti per lo sviluppo di Alba. Il Consiglio Comunale della nostra città, sta scrivendo una pagina di storia Albese. Seppur possiamo, e dobbiamo dire, che stiamo facendo semplicemente il nostro dovere e svolgendo il nostro compito di amministratori. Abbiamo lavorato incessantemente con determinazione tutti quanti ( ognuno ovviamente con una fetta di merito proporzionata al proprio ruolo ). Guidati da una sola stella polare: l’amore e l’interesse per la città.

Un primo traguardo, naturalmente. Per arrivare al Piano definitivo. Perché dobbiamo dotare Alba, nel tempo necessario, ma non troppo dilatato, di uno strumento in grado di dare risposte alle esigenze della cittadinanza, di permettere a tutti di usufruire di spazi e strutture che non possono più mancare in una città come la nostra.

E allora mi sento in obbligo, ma lo faccio con piacere, di ringraziare innanzitutto il Sindaco, primo cittadino di Alba. Ma anche tutti coloro che si sono adoperati per il raggiungimento di un risultato tanto importante per la nostra città. A cominciare dal personale dell’Ufficio tecnico, con il suo  dirigente in particolare.

14 riunioni di Commissione ci hanno permesso di sviscerare, discutere, modificare e, per quanto mi riguarda, anche comprendere,  questo Progetto Preliminare del Piano Regolatore.

Un ringraziamento particolare poi, non può mancare, ai progettisti dello studio Benevolo. Che con pazienza e professionalità ci hanno ragguagliati su tutti i particolari del Piano.

Caro Presidente, consentimi di dire che sulle grandi questioni in politica, e quindi anche nella politica amministrativa che ci riguarda, è opportuno cercare un intesa tra tutti i soggetti, al fine di costruire un progetto serio per l’Alba di domani.

Credo sia normale che di fronte a questioni così importanti occorra una evoluzione tale da consentire il futuro della città senza guardare agli steccati culturali, ideologici e prettamente di partito o di coalizione.

La mia speranza quindi è sempre stata quella di una delibera votata da tutto il Consiglio Comunale. L’attuale maggioranza che governa Alba ha sempre detto, che il progetto della precedente amministrazione non è stato affatto buttato alle ortiche. L’abbiamo opportunamente ridotto nei numeri e nel dimensionamento, abbiamo aggiunto alcune nostre idee e peculiarità, assecondando il cambiamento avvenuto nei recenti anni.

Ora però di fronte a questo desolante scenario di un Consiglio Comunale privo della minoranza, che per ragioni a me incomprensibili e decisamente ingiustificate ed ingiustificabili decide di non assolvere al proprio ruolo politico ed amministrativo, e di non assumersi l’onere, e l’onore, di rappresentare i cittadini albesi, quanto prima da me ipotizzato non potrà ovviamente trovare realizzazione. Pazienza, ce ne faremo una ragione, anche questa volta. Il dato rilevante di questa giornata è che dopo un decennio di discussione prende vita il nuovo Piano Regolatore di Alba. C’è un proverbio che dice: chi è assente ha sempre torto. L’Amministrazione Comunale si è prodigata al massimo per dare alla Città il Piano Regolatore. Coloro che hanno ritenuto opportuno disertare l’aula, ne risponderanno di fronte agli i albesi e di fronte agli elettori.

Concludo con la  dichiarazione di voto, naturalmente favorevole, mia e anche a nome e per conto degli altri sette consiglieri del Gruppo del Partito Democratico.

  

Allegato 2

 Intervento del Consigliere Bonardi (Con Marello per Alba attiva e solidale)

 

Presidente, Sig. Sindaco, Sigg. Assessori, colleghi Consiglieri, ecc…

oggi per la nostra città è una data importante, dal punto di vista amministrativo, storica.

Anzi è l’anno 2011 che verrà ricordato per gli appuntamenti che hanno visto questa sala, la sala consigliare, impegnata in solenni cerimonie.

Esse sono state di gioia quando il 17 marzo ci siamo ritrovati a festeggiare i 150° anni dell’unità d’Italia in un palazzo comunale gremito di albesi; poi, purtroppo, è giunto il momento del lutto per la perdita del dott. Pietro Ferrero e proprio qua, il 27 aprile, con la partecipazione della famiglia Ferrero abbiamo solennemente celebrato il cordoglio di una intera comunità.

Oggi, 15 luglio, andiamo ad approvare, se la maggioranza dei consiglieri presenti vorrà (gli assenti hanno sempre torto) la delibera del progetto preliminare del N.P.R.G. comunale.

Questo è un lavoro che parte da lontano, che oggi vede, non il suo termine, ma l’inizio. L’inizio di un iter che vedrà l’Amministrazione Comunale ed il suo Consiglio, o forse sarebbe meglio dire, parte del suo Consiglio, impegnata in un lungo lavoro.

L’ultimo Piano regolatore della nostra città venne licenziato nel 1957; sono trascorsi 54 anni. Alba ha visto nel corso di questi anni due varianti, una organica nel 1978 ed una generale nel 1994. Ora non si poteva più procrastinare.

L’Amministrazione è impegnata su questo fronte da ben 9 anni. Infatti tutto nasce sotto il primo mandato dell’avvocato Rossetto (che saluto, forse qui in rappresentanza degli assenti) nell’anno 2002 con l’approvazione del Capitolato e con il bando di gara.

Nel 2003 l’assegnazione dell’estensione del N.P.R.G. allo Studio Benevolo in associazione con Ambiente Italia e Polinomia.

Parallelamente sempre nello stesso anno sono stati conferiti gli incarichi professionali ai geologi Leporati e Foglino per gli aspetti geologici; agli ing. Teresio e Sergio Sordo per gli aspetti idraulici; l’ing. Boffa per gli aspetti energetici ed ambientali.

In considerazione della rilevanza dell’allora delibera programmatica venne istituito, dal Consiglio Comunale un Organismo di rappresentanza politica al quale furono attribuiti alcuni specifici compiti, tra cui l’individuazione degli enti, delle associazioni, dei soggetti giuridici ed economici, in grado di fornire contributi utili all’individuazione degli obiettivi da raggiungere con il nuovo Piano Regolatore. L’organismo effettuò una serie di audizioni. I verbali di queste audizioni vennero inviate allo Studio Benevolo che li analizzò al fine di acquisire ogni elemento utile alla redazione del documento. Questo costituì un momento di sintesi dei vari contributi ricevuti per lo sviluppo della pianificazione urbana.

Tanto che nell’aprile 2004 l’Arch. Benevolo, proprio in questa sala durante l’approvazione della delibara programmatica ebbe a dire e cito testualmente dai verbali della seduta “Da parte mia quello che mi convince e mi fa pensare che la cosa (ovvero lo studio per la delibera programmatica) sia andata bene e abbia ingranato, è che sin dall’inizio questo lavoro ha cominciato a raccogliere intorno a sé tutta una serie di persone, di Commissioni, di realtà esterne interpellate dalle Commissioni.” Ed aggiungeva: “Siamo messi bene con i tempi perché adesso, presentata la delibera programmatica, si apre il quinquennio della prossima tornata amministrativa. Il nostro lavoro è stato preventivato in un tempo molto più breve del quinquennio, diciamo a occhi e croce in un anno e mezzo o due. Abbiamo quindi davanti anche obiettivi più ambiziosi che non l’adozione; l’ideale sarebbe, come si è riusciti a fare tante volte, ultimamente a Venezia, arrivare ad avere il piano vigente alla fine del quinquennio.”

Noi sappiamo che i desideri non sempre si avverano. Questo è uno dei casi. Quello che desiderava l’Arch. Benevolo non si è avverato. Anzi oggi, votando noi la delibera preliminare iniziamo quel lavoro che sarebbe dovuto nascere 5 anni fa. Colpa dei progettisti il ritardo??? Sarebbe troppo semplice e facile.

La politica albese ha tutte le colpe, una parte della politica albese va detto. La stessa che tenne imprigionato l’allora Sindaco Rossetto e che oggi dai banchi della minoranza vorrebbe delegittimare il lavoro di 2 amministrazioni di colore politico diverso. Troppo facile!!!

Dopo questa ricostruzione, secondo me, dovuta vorrei, per cenni affrontare la delibera che noi andiamo votare.

Vorrei soffermarmi sugli aspetti ambientali.

Alcuni obiettivi del N.P.R.G.: il passaggio da una struttura monocentrica a una policentrica con il centro storico con funzione qualitativamente unica ma aperta verso le altre centralità. L’accrescimento quantitativo richiesto dal dinamismo economico e sociale della città. La riconciliazione della città con l’ambito fluviale.

Alcuni obiettivi specifici: minimizzare i rischi idrogeologici escludendo le aree a rischio o limitando la costruzione. L’amministrazione è stata molto sensibile a questa tematica escludendo dalle zone IIIB la costruzione di interrati; il piano energetico comunale. L’Amministrazione Marello sta compiendo proprio in queste settimane i primi passi per aderire al “Patto dei Sindaci” istituito dalla Commissione Europea nel 2008, un percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Promozione del parco territoriale organizzato sull’asta fluviale Alba-Bra-Cherasco. Riqualificazione dell’ambito cittadino verso lo spazio fluviale Salvaguardare gli ambiti agricoli collinari e la tutela dei valori ambientali e paesaggistici. Classificazione della viabilità comunale sviluppando forme di spostamento a basso impatto e mobilità sostenibile.

Lo sforzo che andrà fatto sarà quello di coniugare la realizzazione di nuovi insediamenti residenziali e produttivi con l’aumento delle emissioni atmosferiche e della produzione complessiva di rifiuti.

Tutto ciò pone obbligatoriamente l’attenzione sulla necessità di un futuro sviluppo ed adeguamento di raccolta e gestione dei rifiuti urbani in modo particolare per quanto riguarda l’incremento della raccolta differenziata e la necessità di campagne di informazione ed educazione ambientale sul tema dei rifiuti e della loro riduzione.

Proprio a questo riguardo da circa 2 mesi, l’Amministrazione Marello con il suo assessore Scavino hanno deciso di tagliare i rifiuti con l’estensione della raccolta dell’organico ai quartieri Piave e San Cassiano. E’ stata fatta una campagna informativa con un “porta a porta” nelle zone interessate e si istituì un punto di incontro che lavorò per 2 settimane. Sono raggiunti dalla raccolta dell’organico circa 13.500 abitanti. Possiamo anticipare che i primi risultati sono molto confortanti. Nel mese di giugno sono state raccolte 91 tonnellate di organico con un incremento del 50% sul mese dell’anno precedente ed una diminuzione del rifiuto in discarica pari a 180 tonnellate pari al 25%.

Il piano individua anche alcune aree agricole suddividendole in 3 zone: zone agricole ad alto valore agronomico di pregio ambientale e paesistico lungo le pendici collinari caratterizzate da elementi diffusi di qualità del paesaggio; zone agricole ad alto valore agronomico e produzione specializzata lungo le pendici collinari e nelle aree pianeggianti utilizzate per seminativo e frutteti. In queste due zone gli interventi edificatori dovranno tenere conto degli edifici presenti e l’intervento dovrà farsi carico dell’inserimento ambientale e dell’adeguato trattamento superficiale dei suoli.

La terza zona è invece a modesto valore agronomico collocata in maniera marginale rispetto all’abitato.

Anche in questo caso l’Amministrazione Marello è stata lungimirante: ha adottato il 29 settembre dell’anno scorso una delibera al P.R.G. sugli impianti fotovoltaici e valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, tutela della biodiversità, del patrimonio culturale e del paesaggio rurale. Delibera che ha fatto scuola tra le Amministrazioni Locali. Nell’ultimo Consiglio Comunale, voglio ricordare, l’Amministrazione ha aderito all’Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato che si prefigge il traguardo di inserimento del nostro territorio come patrimonio dell’UNESCO.

Vi sono poi le zone boscate la cui superficie totale attualmente destinata a bosco non potrà per nessun motivo essere ridotta. Qualora si debba trasformare una porzione di bosco ad altro uso si dovrà contemporaneamente prevedere il reimpianto di bosco per una superficie pari almeno a quella originaria.

Noi conosciamo l’importanza delle zone boschive per il re della nostra tavola: il tartufo bianco d’Alba. 

Le zone per parchi urbani e territoriali sono zone dedicate a parco di rilievo urbano o comprensoriale in cui vengono riconosciute e tutelate le valenze ambientali delle aree interessate: parco fluviale del Tanaro, il parco dell’Enologica, il parco del Cherasca, il parco del Mussotto ed il parco pedecollinare di San Cassiano.

Per il parco fluviale del Tanaro questa previsione risale alla delibera programmatica del 2004 nella quale si segnalava l’opportunità di creare un parco inteso come nell’eccezione europea del termine: un insieme di tutele, convenzioni tra privati e pubblico con lo scopo di rendere fruibile uno spazio di grande valenza paesaggistica nel quale convivono l’utilizzazione agricola con altre attività umane compatibili. L’Amministrazione comunale di Alba ha promosso e dovrà organizzare incontri con i comuni appartenenti alla conurbazione.

Inoltre proprio per tutelare l’ambiente, il paesaggio e la vivibilità non possiamo dimenticarci di 3 azioni fatte dall’Amministrazione Marello sul N.P.R.G.: le zone H meglio conosciute come i grattacieli di corso Barolo, l’ambito speciale di Cantina Roddi e il nuovo polo agro-alimentare di Piana Biglini sono stati stralciati dal piano del 2009. 

E vengo velocemente alla mia conclusione: ho voluto parlare di ambiente perché ritengo che oltre ad essere un argomento di tutela e di salvaguardia, l’ambiente ha anche sempre più una valenza economica.

Il nostro territorio ha sempre più valenza turistica. Sono oltre 500.000 le presenze che il settore turistico della nostra ATL ha registrato nel 2010 con un incremento del 10% sull’anno precedente. Il successo è da riscontrarsi nel settore enogastronomico e paesaggistico delle nostre terre.

Al turismo, ormai industria, si lega il commercio.

Il N.P.R.G. prende in esame il settore commercio e ne delinea gli obiettivi e contenuti. La nuova disciplina ricalca molti aspetti di quella previgente, sia in termini localizzativi che normativi, introducendo solo alcune, limitate, nuove localizzazione di tipo L1 e L2.

Le strutture commerciali sono cresciute nel periodo 2000 – 2007 del 25% e tutti i generi di commercio sono cresciuti in termini assoluti. L’offerta commerciale del centro storico appare in sostanziale tenuta anche al confronto con gli esercizi medio grandi dei settori periferici. Questo ci lascia pensare che la nostra città ed il suo cuore pulsante, il centro storico che è centro commerciale aperto continua ad avere una sua attrattiva.

Sarà cura del N.P.R.G. valorizzarlo sempre di più per creare quella sinergia tra turismo e commercio che permetta di essere volano della nostra economia.

Per tutto quello che ho tentato di esporre credo profondamente che con questa delibera preliminare si siano messe le fondamenta per un lavoro proficuo che ci attende, noi della maggioranza, avendo altri delegato, su una materia così importante per la nostra città e ed il nostro territorio.

 

 Allegato 3

 Intervento del Consigliere Garassino (PD)

 L’odierna seduta del Consiglio Comunale costituisce una tappa fondamentale di un percorso difficile, quasi decennale, che, alla sua conclusione, fornirà alla nostra città lo strumento programmatico fondamentale per il suo sviluppo futuro.

In questi due anni la nostra maggioranza ha lavorato intensamente per ricondurre la proposta di Piano, pur nel rispetto delle indicazioni della delibera programmatica adottata nel2004, aprevisioni più realistiche rapportate ad una crescita che appare maggiormente credibile rispetto alle dinamiche demografiche ed economiche.

E’ stata data una diversa interpretazione al principio del policentrismo  e sono stati individuati i nuovi confini tra le zone urbanizzate e il resto del territorio comunale cercando di ridurre , come già ricordato, il consumo di territorio.

Personalmente mi sono battuto per conseguire questo obiettivo, per andare oltre le generiche dichiarazioni di intenti, per coniugare concretamente la difesa del paesaggio, la riduzione del consumo di territorio, la salvaguardia dei suoli agricoli. Indubbiamente  avrei sperato in risultati ancor più significativi, come già è stato ricordato questo non è un Piano senza consumo di territorio, tuttavia, considerando il contesto e i presupposti in cui abbiamo operato, credo che si siano conseguiti risultati apprezzabili

Un esempio significativo di tale sforzo lo si è espresso lungo l’asse Corso Piave – Corso Barolo; in questa zona  il polo di sviluppo si è assestato nella parte centrale del quartiere San Cassiano alla confluenza di Corso Europa e Corso Piave, è stata abbandonata l’ ipotesi di urbanizzazione a Cantina Roddi, sono state eliminate le zone H con la salvaguardia di un’ampia zona agricola sulla destra del Corso Barolo.

Questo contenimento dell’espansione urbanistica è stato accompagnato e arricchito da una ricucitura del tessuto urbano che dovrebbe garantire omogeneità alla città anche nelle zone più periferiche. Tale processo è particolarmente evidente nei quartieri Piave e San Cassiano e va a sanare la frammentazione che ha caratterizzato lo sviluppo di queste parti della città. E’ un processo basato non solo e non tanto sull’edificazione residenziale e non, ma soprattutto sull’individuazione di ampie aree destinate a servizi.
In questo caso giocano un ruolo fondamentale quelle che vengono indicate come zone C interstiziali. Sono così definite quelle aree, complessivamente di notevoli dimensione, che i vigenti strumenti urbanistici  avevano sottoposto a vincolo destinandole a servizi. Purtroppo a tale lungimiranza programmatica non è corrisposto la concreta realizzazione, anche per indisponibilità delle necessarie risorse finanziarie, e ormai tali vincoli risultano decaduti. Il nuovo PRG prevede per queste aree, a fronte del sacrificio di parte della medesima destinata ad edificazione, l’acquisizione  gratuita della restante porzione da parte del Comune per la realizzazione di servizi pubblici. Un esempio significativo di tale strumento è costituito dal parco pedecollinare di San Cassiano che, mediante l’acquisizione di parte delle C interstiziale 16 – 17 -18 va ad integrare l’ampia area di servizi ricreativi e sportivi caratterizzata dalla presenza dello stadio, della piscina, del percorso vita, del campeggio.

Le previsioni del piano, per quanto concerne il quartiere San Cassiano, oltre alla definizione di uno dei poli di sviluppo della città in corrispondenza dell’Ambito Speciale 17 con la realizzazione di una piazza (sappiamo tutti quanto necessario e richiesto sia questo spazio pubblico) comporta un significativo sviluppo della rete viaria nell’ambito del complessivo potenziamento e razionalizzazione della viabilità cittadina. In particolare l’individuazione di un collegamento diretto tra la rotonda della vigna e la rotonda di San Cassiano, e tra la rotonda della vigna e corso Europa con prosecuzione in galleria verso strada Santa Rosalia e corso Enotria costituisce un significativo miglioramento per gli abitanti del quartiere con riflessi positivi sul traffico di tutta la città.  Basti pensare che il percorso tra San Cassiano e rotonda della vigna si riduce così di circa 1 Kmconsentendo al tempo stesso di alleggerire il carico di traffico  della rotonda di via Dario Scaglione – corso Europa.
Infine, a fronte di comprensibili preoccupazioni che possono insorgere nei cittadini residenti in prossimità delle arterie sopra menzionate, voglio ricordare che si tratta di viabilità urbana che comporterà l’esecuzione di tutte quelle opere di inserimento nel tessuto preesistente (es. piste ciclabili, aiuole e barriere vegetali).

Anche il quartiere Piave è interessato dalle previsioni di aree C interstiziali (10 –11); mi riferisco in particolare alla porzione compresa tra via Teodoro Bubbio, viale Masera e via Ognissanti, intersecata dalla parte terminale di via Dario Scaglione: questa zona in passato era stata vincolata immaginandola come polmone verde di un quartiere intensamente edificato. Ora questa previsione, a fronte di un parziale sacrificio, potrà trovare attuazione. E’ interessante constatare come quanto definito dal piano corrisponda in buona misura all’idea lanciata dagli alunni della scuola primaria Montessori, che tanto interesse ha destato in città, per la realizzazione di un parco dedicato alla memoria del compianto Pietro Ferrero.
Ancor più preziosa appare questa area considerata l’entità particolarmente ridotta di spazi non edificati nel quartiere Piave. A tale riguardo vorrei richiamare la proposto di destinare a verde pubblico la piccola superficie situata in corso Piave angolo via Damiano Chiesa (ex marmista) ma purtroppo sono prevalse altre considerazioni. 

Il quartiere Piave presenta tutte le caratteristiche delle zone consolidate, con la presenza di problemi derivanti dall’intensa edificazione verificatasi negli anni 60 e 70. Il Piano pone per queste porzioni della città obiettivi di riqualificazione  per incrementare il livello qualitativo del patrimonio residenziale. Voglio citare,come esempio significativo, le previsioni normative  riguardanti la realizzazione di ascensori esterni (molti edifici di 3 e 4 piani ne sono sprovvisti) o la chiusura delle scale esterne (con indubbi vantaggi energetici), interventi che non variano la superficie e non sono sottoposti ai vincoli delle distanze.

Parlare di riqualificazione del patrimonio edilizio apre il vasto capitolo degli interventi per il risparmio energetico. Il nuovo piano ha preso avvio ponendo un’attenzione specifica a questi aspetti e un apposito studio è stato elaborato del Prof. Cesare Boffa (la relazione fu consegnata nel corso del 2006). Ora queste linee programmatiche si inseriscono in una complessiva politica energetica locale che la nostra Amministrazione intende realizzare (ricordo a tale proposito gli impegni deliberati da questo Consiglio nella seduta del 27 maggio scorso). Nel percorso che ci porterà all’adozione definitiva del Piano dovremo individuare misure che, integrando e possibilmente ampliando quanto previsto dalle normative europee, nazionali e regionali, concretizzino questi indirizzi e incentivino gli interveti volti all’ottimizzazione delle caratteristiche energetiche del patrimonio immobiliare cittadino.

Un ultimo accenno lo voglio dedicare a quella parte della città caratterizzato dalla presenza della ferrovia. Questa linea ha storicamente segnato il confine tra il Centro e i quartieri Piave e Moretta e viene percepita come una frattura del tessuto urbano. Il fatto di aver immaginato la copertura di parte della ferrovia, a mio avviso, va  interpreta con una doppia chiave di lettura. Da un lato viene recuperata un ampio spazio collocato in posizione strategica, da destinarsi a servizi (penso prevalentemente verde pubblico, piste ciclabili, percorsi pedonali) che svolga una funzione di connessione tra distinte parti della città.
Ma al tempo stesso questa previsione conferma l’importanza della collocazione del trasporto ferroviario all’interno della città, lasciando aperta la strada per un significativo potenziamento di tale servizio, anche con la previsione di una sua trasformazione in metropolitana leggera. Ulteriore segnale in questa direzione è l’individuazione di nuove stazioni  cittadine che si aggiungono alle due già presenti sul nostro territorio.

Mi rendo conto che queste considerazioni stridono pesantemente con lo stato di malfunzionamento e abbandono che caratterizza il servizio ferroviario ad Alba, ma credo anche che questo sia un impegno fondamentale verso un diverso modello di trasporti per la nostra città.

Concludo soffermandomi brevemente sugli aspetti quantitativi del piano: ritengo che la capacità insediativa residenziale, considerati anche le abitazioni attualmente non utilizzate e le residue possibilità edificatorie previste dal vigente Piano, possa rispondere ampiamente a ragionevoli ipotesi di sviluppo demografico della città e al mutare delle esigenze  abitative della sua popolazione, e credo che tale considerazione vada chiaramente evidenziata in funzione del percorso che ci porterà all’adozione definitiva del Piano.

Ora, con l’approvazione del preliminare, si apre una fase importante e delicata in cui le forze politiche, i comitati di quartiere, le associazioni, gli operatori e i singoli cittadini dovranno contribuire alla definitiva adozione di questo strumento strategico per il futuro della nostra città. Immagino che queste diverse voci, al di là di specifici e legittimi interessi, possano favorire una ulteriore positiva evoluzione di questo documento.

  

Allegato 4

 Intervento del Consigliere Tripaldi (Alba città per vivere)

 Innanzitutto vorrei ringraziare lei, Presidente, che in questi giorni ha dimostrato di essere all’altezza del suo ruolo mantenendo un atteggiamento al di sopra della parti, per il bene della città e nel pieno rispetto della figura istituzionale che rappresenta.

Salutola Giunta, il pubblico, gli organi di stampa e i colleghi presenti e gli assenti.

Si è molto parlato in questi ultimi anni di PRG ed oggi inizia una fase reale. Reale perché non sono i titoli di giornale a parlare bensì un PRG che tutti potranno osservare, quasi in carne ed ossa.

Fino a poco tempo fa termini come perequazione e C interstiziali erano a me totalmente sconosciuti. Ero ben consapevole, invece, del significato della parola speculazione. Ebbene, con una scelta coraggiosa, non imposta dall’alto, l’Amministrazione ha deciso che la speculazione, se non impossibile, sarà ostacolata nella nostra città.

Le scelta operate dall’Amministrazione in relazione al nuovo PRG porteranno ad un rilevante risparmio di suolo agricolo, oltre che ad un abbassamento delle densità edilizie in alcuni ambiti di espansione, mediante la riduzione delle altezze e degli indici volumetrici.

Saranno quindi risparmiati oltre 1 milione e 800 mila mq, a vario titolo interessati dalle trasformazioni fino ad oggi previste nel nuovo PRG, si tratta delle cosiddette zone H, collocate tra il tessuto edilizio esistente e la zona del futuro Parco del Tanaro, dove erano previsti usi residenziali, terziari e per servizi.
Va detto che solo una percentuale limitata di tale superficie sarebbe stata occupata dalle costruzioni, ma vi sarebbe stato il rischio concreto di innescare una trasformazione urbanistica che, a lungo andare, avrebbe mutato il volto di una significativa parte del territorio comunale, su entrambe le sponde del fiume.

Quest’Amministrazione ritiene che la sostenibilità delle scelte richieda obbligatoriamente l’attenta conservazione della maggior parte del terreno fertile, o comunque destinato ad usi naturali, ancora disponibile.

In base a tali principi sono state “tagliate” alcune altre grandi espansioni ai margini della città; espansioni in parte produttive ed in parte residenziali, previste in ambiti speciali, con un risparmio complessivo di suolo pari a circa 1 milione di mq.

La superficie totale risparmiata è quindi di 2 milioni e 800 mila mq, che verranno consegnati intatti alle future generazioni

Considerato che il suo corso ventennale, il piano è ovviamente rivolto alle future generazioni, giovani e meno giovani alle quali possiamo dire che ci sarà una crescita ma NON sarà una crescita senza limiti.

Sono previste molte aree verdi che, compatibilmente con le disponibilità finanziarie delle amministrazioni, saranno attrezzate. Numerose, inoltre, sono le nuove piazze, dislocate nei diversi quartieri di Alba, che hanno l’obiettivo di aumentare la vivibilità e i punti di socializzazione.

Vorrei concludere rivolgendomi agli albesi e dicendo loro che il PRG è un insieme, spesso complesso, di indici, colori e tabelle. La città sarà ancor più bella se sarà viva (e vissuta): con le piazze e i giardini, vecchi e nuovi, pieni di cittadini di tutte le età desiderosi di incontrarsi, raccontarsi e confrontarsi, con le strade del centro popolate e con gli eventi, spesso organizzati dalle molte associazioni presenti ad Alba, dislocati su tutto il territorio.

 

 Allegato 5

 Intervento del Consigliere Gatto (PD)

 Signor Sindaco, signori Assessori, signor Presidente e colleghi consiglieri,

è con grande piacere che oggi la nostra amministrazione porta in approvazione il progetto preliminare del piano regolatore generale comunale e per me consigliere di poter votare questo importante documento.

Non sono membro della prima commissione, ma ho cercato di partecipare a quasi tutte le riunioni di commissione in cui si è parlato di piano regolatore (in questi due anni!) perché è un argomento molto rilevante in quanto si decide il futuro dei prossimi trent’anni della città di Alba.

Dopo anni di discussione, oggi, ci apprestiamo a votare una delle più importanti delibere della consigliatura del sindaco Marello.

Un piano che parte dalla delibera programmatica del 2004 ma rivisto nei suoi vari aspetti.

Ciò che vorrei sottolineare in questo intervento è la zona di Corso Cortemilia, nella valle del Cherasca,  dove, con il nuovo piano regolatore si vengono a creare due nuovi ambiti speciali, l’AS12 e l’AS13.

Nella valle del Cherasca, il primo tratto, disimpegnato da corso Langhe, ha un assetto consolidato fino al Santuario della Moretta, ma attende la sostituzione degli stabilimenti industriali dismessi in una vasta area fra la ferrovia e il torrente. In questo caso il piano regolatore prevede sulla sponda sinistra del Cherasca un complesso residenziale con possibili complementi commerciali e terziari; sulla sponda destra ( inadatta per l’edificazione in quanto franosa) un’area sportiva e un parco pubblico, entro cui si inserisce un tratto della strada di circonvallazione di cui ne parlo più avanti, a cui si accede al prolungamento di via Santa Barbara. In questo caso si è cercato di avere una buona combinazione tra l’aspetto quantitativo e quello qualitativo adatto ad un contesto urbano centrale che si affaccia sulla collina.

Il secondo tratto, lungo corso Cortemilia, ha una fisionomia più contorta, dovuta alla rigidità della rete viaria che è una spina di pesce dove in ogni spostamento si è obbligati a tornare sulla strada principale che è piccola di dimensioni e sempre affollata di traffico in qualsiasi ora del giorno. Nella parte terminale è apparso possibile inserire una strada parallela in destra del fiume, carrabile, con pista ciclabile e pedonale lungo cui collocare un corredo di servizi e alcuni complessi edilizi di miglior qualità. Questo intervento è finalizzato alla creazione di un nuovo quartiere prevalentemente residenziale posto lungo la statale 29. Si va ad aggiungere circa un centinaio di alloggi e un nucleo di servizi e infrastrutture in posizione centrale, ma va a servire circa trecento alloggi già esistenti nei dintorni ed è qualificato da una serie di collegamenti trasversali: in destra esiste già un tratto stradale sulla sponda del fiume che sale verso la collina, in sinistra è previsto l’imbocco del tunnel di arroccamento verso la valle parallela del Talloria.

Acquista così il grado di complessità occorrente a diventare il luogo centrale di questo tratto del Cherasca.

In questo AS13 si è anche previsto l’inserimento di un campo sportivo, aree verdi e strade di accesso ai plessi residenziali. Così facendo si crea un polo con servizi, strade e allo stesso tempo non molto distante dal centro cittadino, che può essere raggiunto con la sottocollinare. Questa zona periferica, grazie a questo tipo di piano regolatore, viene valorizzata e resa vivibile al meglio.

Un altro aspetto molto importante di questo piano sempre inerente a questa zona è la viabilità. In questo caso il quartiere Moretta paga gli errori fatti negli anni ‘70 e cioè non aver creato l’alternativa a corso Langhe e corso Cortemilia.

Parlando con gli anziani del quartieri, in molti mi dicono che nel piano di allora era prevista una strada parallela al corso che passava sulla sinistra del torrente. Per mille problemi che oggi non mi sembra il caso di trattare, questa strada non si è mai fatta, causando così l’intasamento dei due corsi. Durante i lavori di redazione del Prg, quando si è parlato di viabilità, si è pensato di lasciare lo spazio per questa corda- molle che parte da Via Rio Misureto e arriva fino a Strada Occhetti. Ci tengo a sottolineare e a ricordare (all’opposizione qui non presente) che nella precedente bozza questo tratto non era stato previsto, causando così un ingorgo del traffico nella zona di Via Rio Misureto e Corso Enotria!

Non si tratta di una tangenziale, ma di una semplice strada a due corsie, in modo da scaricare il corso principale. La strada, che arriva dal terzo ponte, passa nell’ambito speciale di via Santa Barbara, arriva fino a Via Rio Misureto, poi continua sulla destra del fiume, in cui ci sono gli unici varchi possibili, per poi continuare dove c’è il circolo Montebellina. Lì è prevista una rotonda che consente di tornare su Corso Cortemilia o di proseguire sulla pedecollinare fino a strada Occhetti. All’intersezione tra Strada Occhetti e corso Cortemilia è prevista un’altra rotonda che serve a rallentare il traffico e dare la possibilità a chi arriva dalla pedecollinare di immettersi in corso Cortemilia.

Questo tratto di strada è il coronamento di quanto noi dicevamo in campagna elettorale e scritto nel programma elettorale dell’allora candidato sindaco Marello.

Pertanto voglio oggi sottolineare l’assoluta coerenza e attuazione del programma elettorale negli atti concreti della giunta Marello.

Altro ed ultimo interessante aspetto in merito alla viabilità di quella zona è il varco per il collegamento tra la valle Cherasca e  la valle Talloria nella zona di Borgo Maran . Questa è un’ opera che era già stata inserita nella precedente bozza e che questa amministrazione ha lasciato perché ritiene molto importante per il futuro della nostra città. Con questo tunnel si collegano due zone molto estese della città che con questo intervento sarebbero raggiungibili in tempi brevi.

Forse potrebbero sembrare progetti utopici, dei meravigliosi sogni per il futuro della nostra città, ma credo che per la redazione di un piano regolatore ci voglia fantasia,  la capacità di sognare,  ed anche la concretezza del confronto quotidiano con l’opposizione che in questi due anni di discussione sul PRGC è sempre stato cercato (molte volte senza ottenere risposta!), pregi che questa amministrazione guidata dal Sindaco Marello ha portato avanti!

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