Ce la faremo insieme

Maurizio Marello risponde alle domande di Gazzetta in una lunga intervista, che traccia il bilancio della situazione economica e politica del Paese e della città. Alla vigilia di Natale e prima del brindisi per il nuovo anno il Sindaco di Alba si mostra realista, duro a tratti, ma sereno.

La mia speranza si fonda sulle persone

  • Che cosa si augura per il 2011, Sindaco?

«Spero che l’Italia possa uscire dalle difficoltà in cui si dibatte e che si veda finalmente una ripresa dell’economia. Spero che Alba sia in grado di dare un contributo positivo a questa ripresa e di goderne subito i risultati. Spero nella pace in ogni angolo di mondo, ma questa forse più che una speranza è un’utopia. Ringrazio tutte le persone che ho incontrato in questo anno, la mia famiglia, gli amici, tutti i collaboratori, gli assessori, i consiglieri, i dipendenti comunali. Ringrazio gli albesi. La mia speranza per un 2011 positivo non è astratta, ma si fonda su tutte queste persone. Auguro serenità nel cuore di ognuno».

 

Lei è sindaco in un momento molto difficile dal punto di vista economico e sociale. Come sta Alba?

“Senza essere per forza ottimisti, si può dire che Alba regga meglio di altre zone il colpo della crisi economica. Intendiamoci, la crisi morde anche qui, e i suoi effetti su tante famiglie si fanno sentire. Ma, tutto sommato, il tessuto economico ha tenuto. Quel che manca è la sensazione di star uscendo dal tunnel, una speranza. Ma è la situazione italiana complessiva, compresa quella politica, che non la dà, questa speranza. È vero, sono diventato sindaco in una congiuntura mondiale difficile, ma sono grato agli albesi di avermi dato la possibilità di rendere questo servizio”.

Le difficoltà economiche generali si riflettono sul Comune, anche in relazione alla morsa della finanza pubblica, che blocca i movimenti pure ai Comuni “virtuosi”. Che cosa farà?

“Sarei più duro di lei. Le ultime manovre finanziarie stanno punendo quelli che lei chiama ben a ragione i Comuni “virtuosi”. Pare che rispettare la legge e amministrare bene sia diventata una colpa. È tristissimo constatare che la nostra classe di governo ci porti a questi pensieri. Noi sindaci lavoriamo ormai “sotto tutela”. Non possiamo spendere, anche quando abbiamo fondi, non possiamo assumere, non possiamo valorizzare il personale. Altro che federalismo!”

La famiglia, in teoria, è al centro dell’agenda di ogni politico. In che modo è nella sua?

“E’ così al centro del nostro programma che abbiamo costituito per la prima volta un apposito Assessorato alle politiche familiari guidato dalla vicesindaco Mariangela Domini. E per famiglia intendiamo l’insieme delle generazioni, dai più piccoli agli anziani. È nata l’Agenzia sociale per la locazione (LocAlba), sono stati istituiti i bonus Egea e sono state mantenute le facilitazioni per le famiglie che più risentono della crisi. Abbiamo investito soldi del Comune per garantire la continuità di alcuni servizi scolastici che lo Stato ha eliminato. È nato il Forum giovani, oltre 70 pensionati hanno dato vita al servizio di volontariato Il nonno più civico, si sono moltiplicate le iniziative contro la violenza sulle donne. Ho citato solo alcune tra le tante iniziative: credo non siano chiacchiere ma azioni ben concrete”.

La “tegola” dei costi di Vinum non ci voleva.

“Qui bisogna essere molto chiari. La vicenda è limpida e mi dispiace sia stata strumentalizzata in modo spregiudicato dall’opposizione. L’edizione 2010 di Vinum ha riscosso successo di pubblico e alto gradimento. Ha ottenuto risultati molto positivi, dando risposta ad alcune delle critiche che erano state avanzate alle edizioni precedenti. Ha accresciuto la propria utenza giovanile. Ha richiamato gente in un periodo di minor flusso turistico. Per fare questo, ha potuto usufruire di meno contributi degli anni precedenti. E ha dovuto spendere parecchio nella promozione e nel rinnovo delle attrezzature. Nessun “buco”, ma tanti investimenti per rilanciare la primavera dei vini. Ho il sospetto che, con questa polemica, qualcuno voglia mettere in secondo piano il grande successo della Fiera del tartufo 2010″.

Il centro-destra denuncia anche in questo numero di Gazzetta l’incompatibilità del ruolo di assessore e presidente dell’Ente fiera per Antonio Degiacomi (ma pure quella di consigliere comunale e presidente del Consorzio socio-assistenziale per Roberto Giachino). Che cosa ne pensa?

“Non mi risulta che l’opposizione abbia sollevato tali presunte incompatibilità. In ogni caso penso solo che, prima della sua elezione in Consiglio regionale, l’assessore Alberto Cirio era anche presidente dell’Ente e che, nella scorsa legislatura, il consigliere Sebastiano Cavalli era anche presidente del Consorzio socio-assistenziale. Nulla più”.

Una data certa per l’approvazione in Consiglio del progetto preliminare del Piano regolatore.

“Siamo a una avanzata fase di preparazione. La Commissione consiliare ha lavorato alacremente a esaminare le proposte della Giunta, portando a termine il lavoro, fatte salve le parti del Piano oggetto di modifiche o di novità che i tecnici estensori stanno predisponendo. Per il preliminare siamo all’ultima curva prima del rettilineo finale”.

Quanto è importante avere ad Alba la direzione dell’Asl? Pensa sia ancora una “missione possibile”?

“Quanto sia importante avere sul territorio, a portata degli utenti, una struttura come l’Asl possono immaginarselo tutti coloro che, dopo la chiusura degli uffici locali, ad esempio, di Enel e di Telecom, hanno provato a ottenere interventi anche d’urgenza e non sono riusciti a colloquiare che con segreterie telefoniche. La sanità è un bene basilare, ed è doveroso che la popolazione di una zona importante possa continuare ad averne in qualche misura il controllo, attraverso gli enti locali. La missione dev’essere ancora possibile. Quel che è inaccettabile è che a Torino qualcuno possa pensare di poter decidere, passando sopra la nostra testa, senza né informarci né consultarci”.

Riuscirà a convincere Egea a diminuire il costo del teleriscaldamento?

“Stiamo lavorando da tempo, per far partecipare anche i cittadini dei benefìci che arreca la centrale di Albapower. Spero che Egea sia disponibile e si possa ottenere qualche risultato positivo. Rimane il disappunto che queste trattative non siano state condotte dalla precedente Amministrazione, quando si doveva autorizzare il nuovo insediamento e quindi si avevano argomenti negoziali molto più convincenti”.

I Comuni, per aumentare la loro partecipazione alla società multiservizi pubblico-privata, saranno legati a doppio filo dai contratti?

Non abbiamo alcuna disponibilità finanziaria per acquisire nuove quote azionarie di Egea. Non per questo intendiamo stare ai margini. Vogliamo conservare nella società un ruolo determinante dei soci pubblici e tra i soci pubblici vogliamo mantenere il ruolo importante del Comune di Alba. Come ciò avverrà lo dovremo discutere con calma, guardando con realismo alle prospettive, così come abbiamo iniziato a fare con tutti i sindaci di Comuni soci di Egea. È una partita di territorio”.

Il lotto albese dell’Asti-Cuneo è di là da venire?
“Al momento le prospettive sono molto nebulose. Quel che amareggia è vedere che molti non mostrano alcun desiderio di chiarirle. Si fanno tante chiacchiere, ma al momento di sedersi attorno a un tavolo troppi si defilano. Per la realizzazione di tutta l’autostrada lo Stato ha dato una concessione, firmando un contratto che specifica gli obblighi di tutte le parti. Quel contratto noi lo vogliamo vedere realizzato, a costo di rivolgerci a chi ha il potere di far rispettare i patti”.

Un commento allo “spettacolo” che offre la politica nazionale.
“Indecoroso. Siamo al “commissariamento” del Parlamento, composto non da eletti ma da nominati come accadeva nelle migliori monarchie di un tempo. C’è da ricostruire dalle basi l’etica civile nel Paese. Certo non lo può fare chi questa etica l’ha distrutta. Ma intanto il Paese rischia di andare a picco”.

Maddalena, scuole e molto altro in cantiere

  • In tema di opere pubbliche, che cosa si riuscirà a “mettere in cantiere” con questi chiari di luna?
  •  

    «Nonostante il famigerato Patto di stabilità, nel 2010 abbiamo realizzato molti interventi. Finita piazza Savona, ristrutturata via don Alberione, fatta piazza Garibaldi, terminata la scuola Montessori, riqualificato l’asilo nido; ora sono partiti e partiranno numerosi lavori pubblici un po’ in tutti i quartieri e le frazioni. Nel 2011 cercheremo di completare le opere avviate. Proseguirà la ristrutturazione del complesso della Maddalena, il rifacimento delle fermate degli autobus, la messa a norma di scuole e impianti sportivi. Due grandi opere interesseranno la città: la nuova piazza San Paolo con l’annessa strada di collegamento a viale Cherasca e, spero proprio, l’avvio del grande ampliamento del cimitero urbano, per cui abbiamo approvato nelle scorse settimane il progetto definitivo (intanto stiamo costruendo 120 nuovi loculi). Tra le opere più interessanti del Piano triennale vi sono anche il restyling delle piazze Risorgimento e San Francesco. Due altri interventi di grande portata prenderanno il via: la nuova scuola media alla Moretta e il rifacimento del sistema fognario dei corsi Europa, Piave e Moretta. Per il resto, ovviamente, la possibilità di cantierare ulteriori opere dipenderà dal Patto di stabilità che Roma continua a rendere sempre più rigido».

(Intervista pubblicata su Gazzetta d’Alba del 21 dicembre di M.G.Olivero)

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