“C’è ansia per il tribunale ma siamo preoccupati anche perché per regolare i conti dello Stato si fa gravare tutto sulle spalle dei cittadini, delle imprese, degli enti locali”
“C’è ansia per il tribunale ma siamo preoccupati in generale per come vengono impostate oggi le cose”. A dirlo il sindaco di Alba Maurizio Marello intervenuto lunedì 29 ottobre all’incontro “Salviamo il Tribunale di Alba” organizzato dal comitato per la difesa del Tribunale di Alba.
“A fronte di una crisi gravissima, di un debito pubblico enorme – ha dichiarato il sindaco Marello – stiamo assistendo ad una serie di tagli lineari impressionanti e ai comuni viene chiesto di garantire i servizi propri e quelli che dovrebbe fornire lo Stato. Ma siccome buona parte delle tasse che paghiamo le mandiamo a Roma, compresa l’IMU, dico da sindaco che pretendo che lo Stato mi dia anche i servizi, perché non può, a me sindaco, tagliare i trasferimenti e poi chiedermi di garantire ugualmente i servizi, magari imponendo io ai cittadini più tasse. Come sindaco non l’accetto. E se questa cosa va avanti, non la dobbiamo accettare politicamente perché rischia di danneggiare il cittadino e di far saltare in aria le comunità locali che sono quelle che finora hanno tenuto in questo paese e che in molti casi hanno i conti in regola. Questo è un problema grave perché per regolare i conti dello Stato si fa gravare tutto sulle spalle dei cittadini, delle imprese, degli enti locali”.
In particolare, riguardo al Tribunale, il sindaco ha dichiarato: “Sono convinto che il decreto di soppressione è un provvedimento sbagliato. Che per di più promette risparmi che sono quanto mai incerti. Quasi una beffa, poi, la diffusione da parte del Ministero che il Tribunale di Alba è tra i 36 che hanno lavorato più sodo nel 2011, riducendo del 6,7% il carico di pendenze civili. È la prova provata di come ci troviamo di fronte ad una decisione irrazionale ed ingiusta”.
“Detto questo però il provvedimento oggi è in vigore. Che cosa si può fare in concreto? I Consigli comunali si sono riuniti ed hanno gridato la loro protesta, abbiamo pure fatto i girotondi, ci stiamo muovendo con un lavoro di sottobosco ciascuno con le proprie competenze e la propria diplomazia per arrivare ad un risultato ma questo risultato non l’abbiamo ottenuto. E molto ha inciso il fatto che in provincia ciascuno abbia cercato soltanto di difendere il proprio campanile e nessuno abbia svolto il ruolo di coordinatore di una strategia territoriale”.
Oggi, secondo il sindaco di Alba “l’unica strada possibile è una sospensione dell’efficacia del provvedimento. Abbiamo quindi chiesto ai nostri parlamentari, a chi ha votato la legge delega o a chi ha consegnato al governo la possibilità di fare quello che voleva, di approvare una norma che sospenda l’efficacia del provvedimento stesso. E questo deve essere fatto prima del 31 dicembre, prima che arrivino le nuove piante organiche, altrimenti il discorso è finito, soprattutto per noi che veniamo accorpati ad un Tribunale che dispone di un edificio con molti locali liberi”.
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