Auguri di pace!

Pochi giorni fa ho letto che nell’agosto del 1945 dopo il bombardamento atomico di Nagasaki sopravvisse un’unica pianta: un albero di cachi. Per tale motivo, in Giappone, questa pianta è venerata come l’albero della lunga vita e della pace.

Una storia che mi ha colpito profondamente e mi ha dato speranza. Cosa non scontata di questi tempi.

Come si può ancora sperare nella pace guardando alla Siria, all’Irak e ai tanti focolai di guerra?

Come si può ancora sperare nella giustizia guardando alle diseguaglianze sempre più profonde che dilaniano l’umanità tra chi vive nel lusso e chi muore di fame?

Come si può sperare nella fraternità guardando uomini, donne, bambini che emigrano e trovano muri ad accoglierli?

Come si può sperare ancora nella libertà e nella democrazia dei popoli quando questo mondo è nelle mani di pochi potenti?

Non lo so.

Ma l’albero di cachi sopravvissuto alla bomba atomica sta lì a dirci che la forza del bene e dell’amore alla fine prevale.

Per questo vale la pena continuare a impegnarci e a credere nella vita buona e nella pace.

Molti sinceri auguri a tutti!

Maurizio Marello

(foto Enzo Massa)

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