Alba: Piazza Savona diventerà Piazza Michele Ferrero
Piazza Savona, la piazza più viva, più aperta, più frequentata di Alba sarà dedicata a Michele Ferrero. Le procedure per l’intitolazione saranno avviate al più presto.
Lo ha annunciato il Sindaco Maurizio Marello giovedì 30 aprile nella sala “Teodoro Bubbio del Palazzo comunale durante il Consiglio straordinario omaggio al grande imprenditore albese scomparso a Montecarlo il 14 febbraio scorso all’età di 89 anni.
Davanti alla moglie Maria Franca Fissola Ferrero, al figlio Giovanni con la moglie Paola Rossi, alla nuora Luisa Strumia vedova di Pietro e ai nipotini in prima fila insieme al Vescovo della Diocesi di Alba Monsignor Giacomo Lanzetti, il Sindaco Maurizio Marello ha dichiarato: «Il Signor Michele ha voluto bene ad Alba ed Alba ha sempre saputo volergli bene nei momenti di gioia, in quelli tragici della prematura morte del figlio Pietro, fino all’indimenticabile saluto che gli ha riservato lo scorso 18 febbraio. Sono convinto che nessuno ad Alba lo dimenticherà mai. La sua opera ci parla quotidianamente di lui. Ma ritengo comunque doveroso compiere un atto importante di celebrazione della sua memoria intitolando a lui una delle piazze in cui vibra il cuore della città».
Il Sindaco ha parlato del Signor Michele Ferrero come di «un grande esempio per tutti noi. Un imprenditore che ha guardato alla crescita spirituale delle persone insieme a quella economica. Un uomo di profonda fede, innamorato di Dio e dell’uomo. Ci dice che la vita ha un senso se è spesa bene, se è spesa per gli altri. Un imprenditore e un uomo profetico che ha saputo vedere laddove gli altri non vedevano e leggere i tempi con largo anticipo. Un uomo ed un imprenditore legato al territorio ma con lo sguardo aperto sul mondo. Un uomo ed un imprenditore che ha parlato con i fatti, riservato e forte nei momenti belli e in quelli dolorosi. Un cittadino rispettoso delle leggi e delle istituzioni. Oggi, questo momento è per noi il giorno del ringraziamento, non della semplice commemorazione».
E proprio la seduta straordinaria del Consiglio commemorazione e ringraziamento al Signor Michele Ferrero con la partecipazione di tutti i consiglieri e assessori davanti a diverse personalità del mondo politico istituzionale ed economico, è stata aperta dal Presidente del Consiglio comunale Roberto Giachino che ha tracciato il profilo e la storia personale ed industriale del grande imprenditore.
«Voglio ricordare – ha detto il Presidente Roberto Giachino – innanzitutto la grande attenzione che egli ha sempre riservato al prossimo, al suo interlocutore, in qualsivoglia situazione, cosa di cui posso testimoniare la mia esperienza diretta nell’unica volta che ho avuto fortuitamente il pregio di incontrarlo. La seconda è una considerazione sull’imprenditore e fa riferimento alla dimostrazione, che ci lascia in eredità, che anche in Italia è stato ed è possibile fare impresa, svilupparsi e fare profitto rispettando le regole e le persone. Il mio augurio è che questo messaggio esca dalla consueta sfera di riservatezza e costituisca fulgido esempio per il futuro del nostro paese».
«Questo territorio, la sua Alba tanto amata – ha sottolineato il figlio Giovanni Ferrero – costituisce un modello imprescindibile per Ferrero che ne fa un patto di mutuo soccorso capace di creare ricchezza condivisa e ridistribuirla con asili, cure mediche, luoghi di assistenza, ricreazione e studio. È il risultato di un patto di coesione, collante di armonia sociale tra la città e la sua industria, tra i collaboratori e l’imprenditore, di una forza collettiva che agisce con l’obiettivo unico e condiviso: quello di rendere questa città un posto ancora migliore. Sono questi i presupposti che hanno generato un legame da famiglia estesa con i dipendenti del gruppo ma soprattutto con questa città con cui ci lega un patto indissolubile, un patto di sangue. Una città in cui il gruppo affonda solide le proprie radici. In virtù di tali presupposti termini come delocalizzazione, cassa integrazione, ristrutturazione non sono mai stati pronunciati sotto la guida di Michele e faremo di tutto affinché non siano mai pronunciate, non per strategia negoziale ma semplicemente perché incompatibili con la trasparenza di questo patto fiduciario che ci lega indissolubilmente. Mi sia quindi consentito a nome mio, di mia madre e della mia famiglia, l’impegno della Ferrero di restare fedele alla sue origini, alla sua storia, al suo retaggio, alla città di Alba».
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