Alba: Le armi di Beppe Fenoglio consegnate al Centro Studi

«Dietro la figura di Fenoglio ci sono i grandi valori della Resistenza, della democrazia, della libertà, c’è il racconto della nostra terra, c’è la nostra storia che grazie a lui si sta diffondendo in tutto il mondo»

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Sabato 14 dicembre al Centro Studi Beppe Fenoglio la figlia dello scrittore Margherita insieme al figlio Filippo ha consegnato ufficialmente al Centro Studi e alla Città di Alba le armi di Beppe Fenoglio descritte ne “Il Partigiano Johnny” ritrovate l’estate scorsa  in fondo ad un armadio nella casa di Luciana Bombardi, vedova Fenoglio, scomparsa l’inverno scorso. La carabina M1 calibro 30 fabbricata dalla Underwood e la pistola Colt 45 automatica, quelle descritte nel settimo capitolo di “Una questione privata” come appartenenti al partigiano Milton. Furono del Fenoglio ufficiale di collegamento con la missione inglese paracadutata tra le Langhe e il Monferrato nella primavera del 1945. Ora saranno conservate a CASA FENOGLIO (Centro Studi Beppe Fenoglio – piazza Rossetti 2, Alba) in esposizione permanente.

All’evento organizzato dal Comune di Alba insieme al Centro Studi Beppe Fenoglio e al Centro di Documentazione Beppe Fenoglio della Fondazione Ferrero di Alba il Sindaco di Alba Maurizio Marello ha dichiarato: «Ricorderò sempre quando nell’agosto scorso Margherita è arrivata di corsa nel mio ufficio in Comune per comunicarmi il ritrovamento. Ho provato un brivido. Nell’anno delle celebrazioni dei 50 anni dalla morte non è stata l’unica scoperta. Qualche settimana fa sono state ritrovate anche le lettere. Era un tassello mancante in ciò che Fenoglio ci ha lasciato. Lui voleva essere ricordato come scrittore e come partigiano. Queste armi lo ricordano come partigiano, un’esperienza reale vissuta dallo scrittore. Chi verrà in questa casa e vedrà insieme ai suoi scritti anche le armi descritte nei racconti, avrà una visione più ampia dell’uomo e dello scrittore. Quest’anno ci sono stati tanti momenti in cui abbiamo scoperto che Fenoglio è molto amato soprattutto dai giovani. Il 29 novembre io e Margherita siamo stati  a Perugia dove sono state aperte le celebrazioni per i 70 anni della Resistenza. In una serata affollatissima siamo stati accolti in modo straordinario ed abbiamo compreso quanto Fenoglio sia amato. Questo ci riempie di gioia perché dietro la figura di Fenoglio ci sono i grandi valori della Resistenza, della democrazia, della libertà, c’è il racconto della nostra terra, c’è la nostra storia che grazie a lui si sta diffondendo in tutto il mondo».

«Ho ritrovato con grande emozione e sorpresa queste armi – ha dichiarato Margherita Fenoglio – Non sapevo della loro esistenza. Le ho scoperte mentre mettevo a posto le cose della mamma mancata l’anno scorso. Erano sotto una pila di lenzuola e vecchie coperte. L’emozione è stata enorme. Sono state rese inoffensive ma esteticamente sono quelle, non hanno subito alcun oltraggio. Le consegno volentieri alla Città Medaglia d’Oro al Valor Militare affinché possano essere mostrate ma senza alcuna idolatria dell’arma in sé. Ringrazio l’Amministrazione comunale che insieme alla Fondazione Ferrero negli ultimi anni ha reso un enorme omaggio a mio padre».   

«Le armi ritornano dove Fenoglio ha scritto le sue opere – ha affermato il Direttore del Centro Studi Giulio Parusso – Sono una testimonianza concreta che la Resistenza è stata una cosa reale, vissuta. Avvalorano tutta la descrizione di queste armi fatta dallo scrittore in “Una questione privata”. Ringrazio il Presidente del Centro Studi Margherita Fenoglio che ha deciso di farli conservare al Centro Studi affinché i visitatori possano rileggere Fenoglio con chiave diversa rendendosi conto della concretezza della Resistenza».

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