LA REPLICA

Maurizio Marello: «Hanno tirato per la giacca
Giulio Tremonti per fare campagna elettorale»

di M.G.O.

«Roboanti dichiarazioni del Sindaco e dell’Assessore alle finanze», così definisce Maurizio Marello, candidato per il centro-sinistra, le parole pronunciate sabato 31 – in occasione della visita del ministro dell’economia Giulio Tremonti – da Giuseppe Rossetto e Carlo Castellengo, suo avversario nella corsa al Comune.

Perché Marello se la prende tanto?

«Il patrimonio monetizzabile non è affatto triplicato, com’è stato detto, ma si è ridotto, essendo stati ceduti numerosi “gioielli di famiglia”», spiega il Consigliere. «In realtà, il patrimonio è rappresentato da tutte le immobilizzazioni fatte a qualsiasi titolo dal Comune. Quindi, sono considerate tali le rotonde, i marciapiedi, le asfaltature, i campi sportivi, gli impianti, beni che non hanno un valore commerciale. Affermare che il patrimonio è triplicato in dieci anni, non è corretto: anzi le riserve di beni monetizzabili si sono consumate e ridotte. Sono state cedute le ex carceri, l’ex liceo scientifico, il diritto di superficie sul terreno del villaggio turistico a San Cassiano e nel sottosuolo di piazza San Paolo ed è in corso la vendita dell’edificio di via Manzoni. Si può piuttosto dire che ogni albese ha un pezzo di rotonda in più e un pezzo di patrimonio in meno».

L’istituzione usata per propaganda.

Prosegue Marello: «Tremonti è stato tirato per la giacca per mettere in luce Castellengo e lanciarlo nella campagna elettorale. I miracoli non li fa nessuno. A fronte di una situazione economica in regola va detto che sono mancati interventi sulla viabilità, l’urbanizzazione, la manutenzione, la regimazione delle acque. La prossima Amministrazione si troverà di fronte – tanto per citare – il tema inaffrontato del traffico e la necessità di aiutare i meno abbienti a superare la crisi, argomenti sui quali si è glissato, a dispetto dei dati di bilancio».

Le imposte.

Ancora Marello: «In dieci anni le entrate tributarie sono complessivamente aumentate per l’incremento della base impositiva, non delle aliquote: ma la pressione tributaria nel 2005 era a 570 euro pro capite, nel 2007 a 603. Il “merito” è dei cittadini e dell’economia albese e del lavoro di recupero degli uffici comunali. L’unica entrata che dipende da scelte politiche, quella dei rifiuti, è lievitata mediamente del 35%, con punte del 50-60 per le attività commerciali».

Da Gazzetta d’Alba del 10.02.09

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