34.566 albesi nel 2030

Nel 2030 Alba sarà cresciuta fino a 34.566 abitanti e avrà bisogno di circa 2.000 abitazioni in più rispetto a quelle esistenti. Parte da qui il cammino del nuovo Piano regolatore verso l’approvazione, anche se la relazione sulla domanda e sull’offerta urbanistica dei prossimi vent’anni è stato uno degli ultimi documenti finora illustrati alla prima Commissione consiliare.

Nella seduta di mercoledì 29 giugno Mario Canova e i suoi commissari hanno preso atto dell’accordo raggiunto nella Conferenza dei capigruppo per fissare al 15 luglio la seduta del Consiglio comunale chiamata a dibattere e approvare il progetto preliminare del Piano regolatore. I commissari hanno ancora a disposizione due sedute “fiume”, nelle quali portare a termine l’esame della versione finale del documento. Mercoledì è toccato agli aspetti ambientali, raccolti nella Valutazione ambientale strategica realizzata ad Ambienteitalia e illustrata da Michele Merola e dalla continuazione dell’analisi del documento urbanistico affidata a Luigi Benevolo.

Numeri e sostenibilità. Il Prg che arriverà sui banchi del Consiglio prevede la realizzazione di 2.320 nuovi alloggi, che occuperanno circa 300 mila metri quadrati e che daranno un tetto a circa 5.000 nuovi albesi. Dati in linea con le previsioni demografiche, che parlano di 34.566 (oggi sono 31.000) abitanti. L’aver abbassato le possibilità d’espansione dai 4.500 nuovi alloggi previsti nella prima bozza di Prg del 2006 ai 2.300 attuali rende il Piano più calibrato rispetto alle prospettive cittadine e mette l’Amministrazione al riparo dalle inevitabili richieste di giustificazione di tanta mania d’espansione che sarebbero arrivate dopo l’esame della Regione. La filosofia è ben riassunta da quanto dichiarato dal consigliere Pierangelo Bonardi: “L’aver tralasciato la zona di forte espansione tra corso Europa, San Cassiano e il Talloria e l’aver cancellato il polo agroalimentare a Piana Biglini è indice dell’importanza che vogliamo dare al territorio.”

La valutazione ambientale, poi, rileva un buon livello di coerenza tra la situazione attuale, la situazione prevista dal nuovo Piano regolatore e le misure inserite nel documento per prevenire e regolare le nuove “pressioni antropiche” che l’espansione porterà in città. La riqualificazione del centro  storico, l’estensione del verde, dei parchi e della zona fluviale, la realizzazione di servizi e le misure per decongestionare il traffico sono gli spunti positivi su cui si basa la valutazione ambientale, ma il documento mette in guardia sul consumo di suolo determinato dalle nuove costruzioni e dal nuovo traffico legato all’aumento di popolazione. I nuovi albesi, 5.000 abitanti previsti dal Piano, porteranno 3.300 automobili (visto il tasso “mostruoso” di 67 auto ogni 100 albesi già oggi registrato da anagrafe e motorizzazione) in più e 3.400 tonnellate all’anno di rifiuti, la  maggior parte delle quali andranno recuperate e riciclate.

Impatto. “Come può un Piano regolatore prevenire e mitigare l’impatto dei nuovi quartieri e della nuova viabilità?”, si chiede il commissario Lorenzo Paglieri. I tecnici rispondono che il nuovo strumento urbanistico vincola i principali interventi di trasformazione della città alla realizzazione contemporanea di strade e servizi e gli uffici avranno quindi i mezzi normativi per poter gestire un’espansione a misura di cittadino.

Con il nuovo Prg l’Amministrazione entra in una nuova ottica”, commenta il sindaco Maurizio Marello. “Non dovrà più avvenire che la realizzazione di nuovi insediamenti porti prima le case e solo dopo l’ultimazione dei lavori strade e servizi. Le schede degli “ambiti speciali”, che coprono e regolano i principali interventi possibili, riportano la quantità e il percorso di strade, parchi e servizi e vincolano i costruttori alla loro realizzazione”.

(di Giulio Segino pubblicato su Gazzetta d’Alba del 5 luglio)

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