Stamattina a Busca un dibattito sulle “Aree interne”. Marello sottolinea la necessità di una digitalizzazione adeguata: «Per questo», dice, «la Regione può e deve fare qualcosa».
Si è svolta questa mattina al Teatro Civico di Busca la consegna del Premio Fedeltà associativa a Confartigianato Cuneo. Il riconoscimento, tornato in presenza dopo due anni, è stato assegnato a 18 artigiani per i loro 35-50 anni di fedeltà. La cerimonia è stata preceduta da una tavola rotonda sul tema delle “Aree interne”, questione molto viva soprattutto negli ultimi dieci anni nelle aree piemontesi riconosciute tali. La mattinata si è aperta con i saluti del sindaco di Busca Marco Gallo che ha ringraziato i comuni limitrofi per la collaborazione duratura e proficua.
A seguire ha portato il suo saluto anche Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Cuneo, che ha ricordato il compito dell’associazione: far crescere le imprese e raccontarle al meglio, confrontandosi con la politica senza subirla e pensare al futuro della provincia.
Di “Aree interne” si è parlato molto nel corso del dibattito che ha visto protagonisti il consigliere regionale Maurizio Marello, il consigliere regionale Paolo Demarchi, Filippo Barbera, professore ordinario di Sociologia economica all’Università degli Studi di Torino, Roberto Colombero in rappresentanza di Uncem e Aurelio Blesio, presidente dell’Associazione Gal “Tradizioni e Terre occitane”.

«Le aree interne sono più della metà di questo Paese e sono anche una risorsa importante», ha detto nel suo intervento il consigliere regionale Maurizio Marello, «Dopo un diffuso fenomeno di abbandono delle aree marginali intorno agli anni ‘80, si è vissuto un ritorno alla terra, poi nuovamente interrotto. Oggi assistiamo ad una nuova distribuzione della popolazione, ma a nostro svantaggio va il ridotto numero di nascite. Il trend della denatalità va interrotto con politiche adeguate, così come la digitalizzazione va garantita in tutte le aree della nostra regione. Il “lavoro agile” potrebbe rappresentare un’occasione unica per il ripopolamento delle aree interne, soltanto se la connessione a internet sarà possibile ovunque. La regione ha il compito di fare qualcosa per raggiungere questo obiettivo».
Un lavoro di squadra tra i comuni delle aree interne per ottenere i giusti contributi, una mentalità che si allontani dal “torinocentrismo” che spesso ha caratterizzato la nostra regione valorizzando le aree montane e le piccole imprese che le popolano con un’attenzione particolare al Pnrr e alle occasioni da cogliere: questi i temi attorno a cui ha ruotato il dibattito, seguito poi da una calorosa e partecipata premiazione.
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