Marello sul rendiconto per l’esercizio finanziario 2021: «Manca una reale programmazione delle politiche di bilancio soprattutto nel settore strategico della Sanità: tanti nuovi ospedali in attesa di cantiere e nessuna risposta dalla regione».

Il Consiglio regionale ha approvato ieri, a maggioranza, il rendiconto per l’esercizio finanziario 2021.

Nel corso della discussione generale da parte del gruppo Pd, che ha espresso voto contrario, sono state denunciate numerose criticità, tra cui scarsa programmazione nelle politiche di bilancio, in particolare nell’edilizia sanitaria e nelle politiche del personale e con solo lo 0,1% della spesa sanitaria dedicata agli investimenti.

È intervenuto anche il Consigliere Pd di Cuneo che ha detto: «Posso riscontrare un elemento di positività in questo rendiconto, ovvero la prosecuzione della politica di riduzione del debito iniziata dalla giunta Chiamparino. L’esperienza della precedente amministrazione ebbe il grande merito di fare chiarezza sull’ ingenza del debito e poi di programmare il rientro e oggi bisogna dare merito all’assessore al bilancio di aver proseguito in tale direzione».

 «La seconda questione che vorrei evidenziare è legata alle politiche di bilancio e al ruolo di programmazione che ha il Consiglio Regionale in tali politiche. Ecco, dal punto di vista della programmazione rilevo che nei primi tre anni di amministrazione si sia programmato veramente poco. Certamente il Covid e la crisi che ne è seguita non hanno aiutato ma le politiche di “Bonus” attivate in quella fase se da un lato hanno dato un minimo respiro alle aziende, dall’altro di certo non hanno risolto le loro reali difficoltà», ha riflettuto.

«La mancanza di programmazione di bilancio è stata legata soprattutto al settore strategico della Sanità. Anche in questo settore la precedente giunta aveva iniziato ragionamenti (e non solo) per la costruzione di nuovi ospedali. Basti ricordare l’apertura dell’Ospedale di Verduno, l’ultimo nato in Piemonte e lo stanziamento decisivo a tal fine di 50 milioni della Giunta Chiamparino. La stessa che poi ha posto le basi per la realizzazione della Città della Salute di Torino, per quella di Novara e per altri ospedali rispetto ai quali oggi la Giunta è rimasta ferma. Anche quando si erano prese decisioni su dove costruire, ad esempio nella situazione del Verbano-Cusio- Ossola, oggi si è tornati indietro e tutto è stato rimesso in discussione».

«Sono molti i cantieri di nuovi ospedali in attesa (Cuneo, Alessandria, l’Ospedale di pianura di Saluzzo e Savigliano) e vedo complicato poterli avviare nei due anni di “consigliatura” rimanenti.

In questo 3 anni mi aspettavo che la giunta affrontasse un tema così strategico con un’ altra velocità, come promesso, invece ho constatato una rapidità di movimento insufficiente alle esigenze.
Aggiungiamo anche a ciò la grave crisi che mondo sanitario sta attraversando a causa della carenza di personale».

Ha concluso infine il Consigliere cuneese: «Una regione che non sa programmare magari può anche vivere nel breve periodo di annunci percepiti anche positivamente dai cittadini, ma poi nel medio lungo periodo se non si possono dare risposte complesse ai problemi complessi il grave rischio è quello di arretrare nelle posizioni complessive di qualità della vira sociale ed economica rispetto al resto del paese. Il rendiconto è occasione di riflessione sperando che quest’autunno si faccia un lavoro più incisivo sul bilancio di previsione nel quale spero saremo in grado di mettere in campo risorse e politiche finalmente adeguate».

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