Marello su infortuni sul lavoro e malattie professionali. “La Regione Piemonte garantisca personale adeguato agli Spresal delle Asl, una formazione efficace per i lavoratori e incentivi la ricerca e l’innovazione”.

“Fondata sul lavoro? è il titolo del dibattito sulla sicurezza e sugli incidenti in contesto lavorativo voluto dal gruppo FuturAlba che si è svolto venerdì ad Alba.

Moderato dal giornalista Marcello Pasquero l’incontro ha visto la partecipazione del consigliere regionale Maurizio Marello, accanto a Vito Montanaro, segretario organizzativo territoriale Uiltec Uil, Alessandro Borello, Rsu Fai Cisl Ferrero e Giacomo Bordone, dirigente delegato alle relazioni industriali di Confindustria Cuneo.

La tragedia della TyssenKrupp, così come molte altre accadute negli ultimi anni, hanno fornito uno spunto di partenza per tante riflessioni. Il problema della sicurezza sul lavoro in Italia è particolarmente evidente, basti pensare ai ben 1020 morti solo nel 2022: “La strada da fare è ancora tanta”, ha ricordato Montanaro, “soprattutto per quanto riguarda i comparti più a rischio di agricoltura ed edilizia. Non secondari nella nostra provincia sono poi gli incidenti “in itinere”, ovvero quelli che accadono nel tragitto di ritorno dal lavoro, aggravati dalla soppressione di molte linee di trasporto extraurbane e dalle condizioni di numerose strade provinciali”.

“Nonostante i numeri degli infortuni sul lavoro siano ancora ben lontani dallo zero, oggi vi è una consapevolezza tecnica ed educativa maggiore perlomeno nelle aziende di fascia medio-alta”, ha dichiarato poi Borello.

Il Consigliere regionale Maurizio Marello ha portato un punto di vista politico all’interno del dibattito: dopo aver fornito dati degli infortuni a livello regionale e delle singole Asl Cn1 e Cn2, ha posto particolarmente l’accento sulla condizione delle malattie professionali. “All’interno della sola Asl Cn2 nel 2021 i tumori diagnosticati quali malattie professionali sono stati 5 (32 negli ultimi 7 anni), le malattie professionali esclusi i tumori diagnosticate ben 69 (645 negli ultimi 7 anni), le malattie del sistema osteomuscolare o del tessuto connettivo 53 (466 negli ultimi 7 anni), le malattie del sistema nervoso periferico 11 (99 negli ultimi 7 anni). Si tratta soltanto di alcuni dei numeri interessati”, ha spiegato il consigliere, “ma sufficienti a rendere l’idea di quanto possa risultare ancora, tragicamente normale, contrarre una malattia professionale nel 2023”.

“Le malattie professionali diagnosticate oggi sono molto spesso frutto della trascuratezza e delle poche conoscenze di 30, 40, 50 anni fa”, ha spiegato Bordone, “basti pensare alle tragiche conseguenze del massiccio uso dell’amianto in edilizia, che causa ancora oggi circa 6000 vittime l’anno con un picco previsto nei prossimi anni”.

“A mio avviso sono tre i punti su cui la Regione Piemonte potrebbe lavorare di più e meglio per cercare una soluzione a questa situazione”, ha concluso Marello, garantire personale sufficiente agli Spresal delle Asl preposti a vigilare sulla sicurezza sul lavoro, promuovere una formazione efficace per tutti i lavoratori e incentivare la ricerca e l’innovazione che possono migliorare le condizioni di tante professioni”.

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