Il consiglio regionale approva all’unanimità il Testo di Legge unificato su prevenzione e cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare. Marello: «E’ un buon punto di partenza per offrire percorsi di cure e sostegno a giovani e famiglie».
E’ stato approvato all’unanimità dal Consiglio regionale il Testo unificato su prevenzione e cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare condiviso da tutte le parti politiche.
In apertura della discussione è intervenuto il Consigliere Pd Maurizio Marello, già firmatario di un’interrogazione nella quale chiedeva all’assessore competente quali progetti intendesse mettere a punto per favorire e migliorare l’offerta di cura alle persone affette da disturbi quali anoressia e bulimia.

«Mi compiaccio che oggi il Consiglio si occupi di una vicenda che tocca molti giovani e molte famiglie e riguarda problemi reali e gravi della nostra comunità», ha detto Marello, «I Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione rappresentano una problematica non così recente, ma per troppo tempo relegata a “sindrome delle modelle” e svalutata anche quando colpiva i nostri ragazzi. E’ stata pensata nei primi anni 2000 come una “malattia” delle adolescenti che tendevano ad un modello estetico presentato loro dai media. Oggi sappiamo che la definizione di “Disturbi del Comportamento Alimentare” racchiude in sé molto più di questo e colpisce senza distinzione di genere: tale patologia è manifestazione di un malessere con cause e radici differenti e va affrontata con serietà al fine di prevenirla e offrire supporto a chi ne soffre e alle famiglie», ha dichiarato.
«La mia interrogazione, risalente a febbraio 2021, avveniva all’indomani dell’introduzione di un provvedimento di Legge sui Disturbi Alimentari in regione Lombardia che ne regolamenta la prevenzione e la cura mettendo in campo le risorse necessarie. Mi soffermo su alcuni punti che la nostra legge tratta e che a mio avviso sono fondamentali: innanzitutto, in un’ottica di prevenzione, va introdotta e curata la formazione in merito al problema dei Disturbi Alimentari. Tale formazione deve coinvolgere famiglie, genitori, pediatri, operatori sanitari, educatori, insegnanti: tutte le figure che hanno a che fare con la crescita dei nostri giovani e con i modelli sociali che vengono loro presentati. Poi ci dovremo occupare di potenziare la rete regionale di servizi per una tempestività sempre maggiore negli interventi. E’ necessaria infine un’organizzazione per la cura della patologia con forme di assistenza ambulatoriali o semiresidenziali e residenziali laddove necessario, senza trascurare un accompagnamento per chi ha una diagnosi in remissione».
Ha concluso infine il Consigliere: «Questa Legge regionale, voluta da tutte le parti politiche, non è un punto di arrivo ma certamente un buon punto di partenza grazie al quale il Piemonte avrà la possibilità di offrire un aiuto concreto alle famiglie e ai giovani per affrontare i Disturbi dell’Alimentazione. Grazie al contributo statale la Legge stanzia un milione e 800 mila euro in due anni per la sua attuazione: il compito della Giunta, dunque, rimane quello di emanare in tempi rapidi i decreti attuativi».
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