Comuni: Avetta, Marello E Ravetti (PD): «Servono regole chiare su doveri e responsabilità. I sindaci non possono essere i capri espiatori di tutto».
Approvato all’unanimità l’Ordine del Giorno che sollecita un intervento normativo per ridefinire e delimitare le responsabilità degli amministratori locali.

Il Consiglio regionale del Piemonte chiede alla Giunta di attivarsi in ogni modo possibile e presso ogni sede per sostenere tutte le modifiche legislative che siano finalizzate a tutelare i sindaci e gli amministratori locali nello svolgimento del loro delicato e fondamentale ruolo: è quanto previsto dall’Ordine del Giorno approvato all’unanimità dall’Aula di Palazzo Lascaris e presentato dai Consiglieri regionali Alberto AVETTA, Maurizio MARELLO e Domenico RAVETTI (Pd).
«Sono ormai numerose le vicende giudiziarie che hanno coinvolto i Sindaci, divenuti capri espiatori per ogni cosa, con costi umani anche molto pesanti e indelebili, carriere distrutte e persone per bene messe alla gogna per anni»-spiega Alberto AVETTA-« È urgente rimettere mano al complesso di norme che regolano la funzione di amministratore locale a cominciare dal Tuel-Testo Unico dell’Ordinamento degli Enti locali, ridefinendo in modo più dettagliato e delimitando i doveri e le responsabilità degli amministratori locali in un quadro di regole certe, chiare ed omogenee. Questo, se si vuole evitare di delegittimare ulteriormente la figura del Sindaco, con sempre maggiore difficoltà a trovare persone che accettino i rischi che comporta il mettersi al servizio della propria comunità».
«La storia dei pensieri politici dimostra che è fondamentale associare all’idea di società un modello definito di Stato utile a governarne i problemi e a programmarne il futuro-aggiunge Domenico RAVETTI-È evidente che negli ultimi decenni si è affermato progressivamente un modello neocentralista che ha riportato nel Parlamento, ma ancor più nel Governo nazionale, i luoghi delle decisioni, di fatto comprimendo gli spazi delle scelte per gli amministratori degli Enti Locali. Nel concreto, con meno risorse, più vincoli burocratici e con maggiori responsabilità (anche sul piano giudiziario) i Sindaci, le Giunte e i Consigli comunali non sono messi nelle condizioni migliori per erogare servizi fondamentali per la vita dei cittadini. Alle loro difficoltà si aggiunga la situazione insostenibile in cui versano le Amministrazioni provinciali e si comprenderà che è arrivato il tempo di orientare la direzione delle riforme verso un decentramento amministrativo che restituisca forza e autorevolezza alle Istituzione che sui territori sono più di altre vicine alle persone. In Italia bisogna trovare il senso smarrito a parole come federalismo, autonomismo, decentramento».
«A pochi giorni dall’Assemblea nazionale dell’ANCI è importante che questa richiesta parta da una Regione come il Piemonte con 1200 Comuni-dichiara Maurizio MARELLO-il Sindaco è il presidio più vicino ai bisogni immediati delle persone, delle famiglie, delle imprese, e bisogna eliminare le cause che allontanano tanti cittadini da questo servizio civico. Per questo occorre rivedere la normativa, anche al fine di una più chiara e netta separazione tra responsabilità (penali, amministrative e contabili) attinenti all’indirizzo e quindi agli organi politici, e quelle che riguardano la gestione e che fanno capo agli uffici tecnici, ripensando lo strumento delle ordinanze affinché i sindaci non finiscano per essere responsabili anche di ciò che è al di fuori del loro potere di controllo. Abbiamo il dovere di scrivere regole chiare, che definiscano in modo netto quali sono i doveri e quali i poteri di un sindaco. Solo così l’Italia potrà tornare a essere un Paese per Sindaci».
Alberto AVETTA – Consigliere regionale Pd
Maurizio MARELLO – Consigliere regionale Pd
Domenico RAVETTI – Consigliere regionale Pd
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