Ieri in Aula l’Ordine del giorno “Sito di Interesse Nazionale ex ACNA di Cengio”: il Consiglio Regionale invita la Giunta ad assumere un atteggiamento determinato a favore della Valle Bormida.

Il 13 febbraio, nel corso di un’audizione della commissione Ambiente, gli amministratori locali della Valle Bormida hanno chiesto sostegno alla Regione. Il supporto è scaturito nella stesura e nell’approvazione di un ordine del giorno unitario che impegna il Presidente e la Giunta a farsi carico delle fortissime preoccupazioni espresse riguardo all’enorme danno ambientale causato dall’ex Acna di Cengio, fabbrica chimica che cessò l’attività nel 1999.

Quell’Odg, il n.197, formulato in Quinta Commissione, è stato presentato in Consiglio Regionale ieri mattina con il titolo “Sito di Interesse Nazionale ex ACNA di Cengio”.

Nel corso del dibattito è intervenuto anche Maurizio Marello per ribadire l’importanza di sostenere tempestivamente le ragioni degli amministratori della Val Bormida. Va premesso che l’intera delegazione ha ricordato, nei vari interventi, la presenza di un contenzioso con Eni Rewind a partire dal 2008 promosso dall’ Avvocatura dello stato per il Ministero, del quale la stessa Valle e la Regione Piemonte non sono parte. Peraltro, a fronte di una quantificazione preliminare, datata 2008, di un danno pari a circa 218 milioni di euro, oggi alla Valle Bormida ne spetterebbero tra i 7 e gli 8.

«Proprio nel corso di quell’incontro in Commissione io avevo chiesto al presidente che si facesse parte attiva nei confronti di Alberto Cirio affinchè si attivasse immediatamente con il Ministero per evitare che si arrivasse a una conclusione così negativa di questa vicenda», ha spiegato Maurizio Marello. «Sono due le questioni delicate che toccano la situazione dei territori “ex Acna”: i danni che la valle ha subito e che non possono essere quantificati in una somma irrisoria e la bonifica che venne dichiarata nel 2010 in maniera superficiale dall’allora Ministro dell’Ambiente. Non è possibile parlare di una vera “bonifica” poiché, ad esempio, in occasione delle piogge vi è la sensazione che nel Bormida si riversino nuovamente sostanze alquanto nocive come era accaduto in passato».

«Il Consiglio Regionale con questo atto che oggi formalizza invita la Giunta ad assumere un atteggiamento molto determinato sulla vicenda» – ha precisato ancora – «Una precondizione importante è che si metta non solo la parola fine alle vicende dell’Acna, ma si possano ripristinare condizioni ambientali per la vita sicura delle future generazioni e anche per un ristoro di quei danni subiti che non sono risarcibili, ma devono essere regolati con modalità dignitose».

Ha concluso dunque Marello: «Chiediamo alla Regione di assumere sul tema una posizione netta e chiara dalla parte della Valle Bormida».

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