I Consiglieri del Gruppo Pd: «Un Piano per proteggere i piemontesi e far ripartire l’economia».
«Il Gruppo del Partito Democratico ha predisposto il piano “Piemonte Protegge e Riparte” che contiene proposte e indicazioni per la ripresa e il rilancio della nostra Regione, colpita dall’emergenza covid-19 con gravi ricadute sul sistema sanitario, economico e sociale. Il documento contiene quattro proposte di semplice e immediata attuazione che potranno consentire al Piemonte di affrontare subito la ripartenza e che riguardano: la garanzia di liquidità al sistema economico, il rilancio dei settori del turismo, della cultura e dell’enogastronomia, il tema del disagio sociale e un corretto utilizzo dei fondi europei», spiegano il Presidente e il Vicepresidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti e Raffaele Gallo.
«Si deve agire tempestivamente – proseguono Ravetti e Gallo – per immettere liquidità nel sistema economico. E’ passato più di un mese dall’inizio della crisi sanitaria e economica. Lo si può e lo si deve fare attraverso un fondo di garanzia a favore di microimprese e piccole imprese, per erogare finanziamenti a lungo termine a tasso zero, da iniziare a restituire tra due anni. Per finanziare questa misura sono pronti, disponibili ed esigibili subito 80 milioni di euro attraverso un’ulteriore riduzione del capitale sociale di Finpiemonte. Inoltre, avviamo un dialogo proficuo con il Governo, invece di polemizzare, per trovare ulteriori soluzioni. In particolare proponiamo di avanzare la richiesta di riaprire, per le Regioni che hanno questo problema, (sono poche e tra queste il Piemonte) nuove operazioni di anticipazione di liquidità a valere su DL 35 per pagare subito i fornitori. Rispetto alle precedenti, però, non ci siano limiti sulla natura dei debiti certi e esigibili da pagare e le anticipazioni non siano subordinate a qualsiasi richiesta di incremento di pressione fiscale. Per il Piemonte l’operazione potrebbe valere 450 milioni di liquidità immessa con pagamento immediato alle imprese e un onere trentennale inferiore ai 30 milioni di euro».

«Una seconda mossa importante – affermano gli esponenti dem – consiste nella creazione di una massiccia campagna di comunicazione a favore del rilancio di settori duramente colpiti dalla crisi: il turismo, i beni culturali, l’enogastronomia. Occorrerà rafforzare ricerca e formazione, accelerare la transazione green del sistema economico, finanziare opere pubbliche e introdurre soprattutto nuove misure per sostenere gli imprenditori che investono nelle proprie aziende: un aiuto alla crescita economica regionale. Il Piemonte può e deve vincere la sfida della ripresa della propria economia».
«E’, poi, fondamentale – proseguono il Presidente Ravetti e il Vicepresidente Gallo – intervenire, in tempi rapidi, per contrastare il disagio sociale. Il Piemonte non ha ancora previsto misure di sostegno per le fasce più vulnerabili della popolazione. Stanziamo per le famiglie almeno 40 milioni di euro che rappresenteranno un primo importante aiuto e che dovranno essere trasferiti subito ai Comuni, in aggiunta ai fondi nazionali. Le risorse si trovano in parte nella rimodulazione dei fondi europei e in parte si devono individuare, con la responsabilità politica di agire subito, attraverso una legge di variazione del bilancio (da approvare entro il mese di aprile) che coinvolga prelievi da una molteplicità di capitoli dell’attuale legge di bilancio».
Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche il Consigliere Maurizio Marello facendo riferimento ad un comparto economico in particolare, quello dell’Agricoltura, protagonista nella prima fase di questa emergenza nazionale e certamente anche nella seconda. «Si tratta di un comparto non si è mai fermato continuando a produrre e distribuire pur soffrendo enormemente di carenza di manodopera», spiega Marello, «Il settore agricolo ha bisogno di molto sostegno, penso ad esempio alla scadenza non lontana del Psr, e di una semplificazione burocratica che non potrà essere tralasciata nei prossimi tempi. Approfondendo il tema della liquidità dobbiamo pensare a tutti i mondi imprenditoriali: le aziende agricole stanno attraversando congiunture non facili e offrire supporto sarà fondamentale affinchè possano riposizionarsi e riconquistare i mercati».
«Infine – concludono Ravetti e Gallo – ribadiamo che non occorrono poteri speciali per gestire la ripartenza, ma soluzioni percorribili e un’oculata gestione dei fondi europei. Deve essere attivata, tempestivamente, una parte importante dei fondi FSC 2014-2020. In Piemonte, infatti, potrebbero partire oltre 400 milioni di investimenti già finanziati. E’ passato più di un mese dall’inizio della crisi e sono necessarie risposte. Queste sono quattro proposte concrete e immediate per la nostra Regione. Chiediamo al presidente Cirio di ascoltarci. Dobbiamo accelerare perché il futuro del Piemonte è nelle nostre mani».
In seguito alla Conferenza il Consigliere Maurizio Marello ha commentato: «Oggi la Regione è chiamata ad affrontare l’emergenza sanitaria per contenere il numero dei contagi e le vittime, tuttavia alcune azioni sanitarie come l’aumento dei numeri dei tamponi e dei controlli sierologici sono indispensabili per programmare un rientro alla normalità che non potrà che essere molto graduale». «A partire dalle attività economiche e commerciali, sino ad arrivare alle scuole. Oggi la Regione deve già programmare questo domani: la “ricostruzione economica e sociale”», ha aggiunto, precisando: «Servono tante risorse economiche ma anche procedure più snelle e semplificate. In questa direzione vanno le proposte che abbiamo presentato oggi. Saranno tempi durissimi, proprio per questo servono tempestività, progettazione e un grande sforzo unitario a livello regionale».
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